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mercoledì, 7 Maggio 2025

I decorati del gruppo Udine

Accanto alle delusioni capita, ogni tanto, di avere qualche bella soddisfazione. Mi sono per caso imbattuto nel sito www.grudine.it e ho scoperto una rubrica dedicata ai decorati del gruppo Udine che denota un’attenzione, un rispetto e un amore per i nostri “veci”che davvero fa bene al cuore. Complimenti al curatore del sito, il giovane caporale Fabio Dassiè, “montagnino” del Gruppo Udine, che, “rubando” il tempo alla famiglia ed al lavoro, è riuscito ad ottenere un così valido risultato.

Giorgio Fabbri - Rimini

I miei alpini: puri diamanti

Sono un vecchio ufficiale alpino e mi ricordo i miei signori alpini che non temevano il vero, il giusto non poteva essere messo in dubbio, non esisteva timore per il superiore se sbagliava. Migliaia di bestemmie e poi se l’ordine era sbagliato mandavano in “m…” il superiore che recepiva e faceva finta di non sentire. Mi è capitato più volte di osservare queste situazioni e mi compiacevo per la purezza di cuore e di mente dei miei sottoposti. Erano diamanti. Puri diamanti.

Neri Valmassoi - Pieve di Cadore

AL CDN la custodia della prima Bandiera ANA

La riunione del Consiglio Direttivo Nazionale ha avuto un prologo particolare, poiché il socio alpino Ezio Zanor, del gruppo di Stregna, sezione di Cividale, ha consegnato al presidente nazionale Corrado Perona, la custodia della prima Bandiera della nostra Associazione conservata in una teca nella Sala del Consiglio. 

Il Tricolore bruciato

Allego questo articolo pubblicato sul Giornale di Brescia del 28 luglio 2011 dal titolo “Bruciato il tricolore degli alpini”. “La cordicella della bandiera tricolore è ancora per terra dal 17 luglio, ai piedi del monumento dei Caduti di San Polo (BS), in via Sabbioneta. Qualcuno quella notte ha avuto l’idea di dare fuoco al tricolore collocato dagli alpini la sera del 14, con cerimonia commemorativa d’alzabandiera. Non sappiamo chi sia stato, ma abbiamo voluto denunciare l’episodio”, ha spiegato il capogruppo alpini di San Polo, Emilio Lombardi… La sorpresa è stata amara…”.

Giulio Bandera Gruppo - S. Polo Brescia

La cultura dello sballo

Nei giorni scorsi si sono accavallate le notizie della morte di Amy Winehouse e delle dimissioni dall’ospedale di Vasco Rossi. Il fatto sconcertante non è tanto il successo che le due rockstar hanno riscosso tra i teenager di mezzo mondo, ma che nessuna autorità politica, religiosa o morale abbia pubblicamente stigmatizzato il loro modello “educativo”. È normale lasciare che l’educazione dei giovani sia intossicata dalla cultura dello sballo?

Gianni Toffali - Verona

In breve

Notizie in breve.

Zona franca

Rubrica aperta ai lettori.

Ritorno a Rossosch

Dal 17 al 22 agosto una delegazione composta da 3 membri della ricostituita Commissione per Rossosch si è recata in Russia per verificare la situazione dell’Asilo Sorriso, per allacciare i rapporti con i nuovi amministratori della città di Rossosch ed incontrare a Mosca il vice ambasciatore Giovanni Iannuzzi e l’addetto militare gen. D. Vincenzo Iannuccelli. Il tutto allo scopo di valutare la possibilità di poter organizzare a settembre del 2013 in occasione del 70° della Campagna di Russia e del 20° della costruzione dell’asilo, una manifestazione congiunta a Rossosch a ricordo degli eventi accaduti e a ulteriore suggello dei rapporti di amicizia fra gli alpini e le popolazioni delle terre del Don.

Al Bernadia per ricordare ai vivi la riconoscenza

A pochi chilometri da Tarcento, nel cuore della terra friulana si erge, per volontà degli alpini dei Gruppi friulani, un monumento a ricordo dei Caduti della Julia che, oggi triveneta, affonda le sue radici nella tradizione friulana. Chi lo costruì 54 anni fa volle che le due ali d’aquila stilizzate su un faro a guisa di lunghissima lancia alta venti metri ricordassero chi dedicò la vita alla Patria: alpini protagonisti della Grande Guerra e della ritirata di Russia, del fronte greco-albanese e delle innumerevoli altre battaglie del secondo conflitto.

"Gloria a voi soldati del Grappa"

La scritta imponente che guarda sulla pianura veneta, voluta dal generale Giardino per i suoi Caduti del Grappa, e che è dedicata ai combattenti che su quella cima spazzata dal vento e dalle nebbie ebbero a sacrificare l’esistenza in nome del dovere, una volta all’anno scompare dietro una marea di bandiere, stendardi, vessilli, gagliardetti.

A Tonezza italiani e austriaci nel segno della concordia

A 93 anni dalla fine della Grande Guerra i fanti sono tornati a Tonezza del Cimone, al cimitero di guerra dove riposano i Caduti dell’Austria- Ungheria nella Grande Guerra. È un cimitero, in località Crosati, che i fanti della sezione di Tonezza hanno recuperato all’incuria e che considerano un grande quanto singolare monumento alla Concordia e alla Pace.

Un Tricolore per chi non è tornato

Otto lapidi solitarie nel cimitero di Fort Reno in Oklahoma (USA) recano incisi nomi di nostri concittadini. Alcuni combatterono ad El Alamein, in Tunisia, Sicilia, ad Anzio e Nettuno e morirono in prigionia negli Stati Uniti tra il 1943 e il 1945. È stato l’alpino Giuseppe Clemente, un geniere della “Tridentina” che vive negli Stati Uniti, a riscoprire, quasi per caso, questo frammento di storia patria.

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