Come sarà la “Casa per Luca”

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Uno spot televisivo durante l’estate (realizzato e trasmesso totalmente gratis per la generosa disponibilità di Toni Capuozzo del TG5 e della società Mediafriends) ha efficacemente diffuso la voce che girava già all’Adunata di Torino: gli alpini dell’ANA e gli alpini in armi dell’8° Reggimento hanno bisogno di una mano per aiutare uno di loro, il giovane caporalmaggiore Luca Barisonzi, rimasto paralizzato per le gravi ferite riportate durante la missione in Afghanistan.

 

Hanno deciso di costruirgli una casa che possa renderlo di nuovo autonomo e indipendente, desiderano ridargli fiducia e prospettive, vogliono fargli sentire il calore e l’affetto della famiglia alpina. Le nostre Sezioni e i nostri Gruppi poi, sollecitate dal presidente Perona, hanno subito avviato decine di iniziative a sostegno della causa, ammirati e commossi dal coraggio e dal senso del dovere, degno del nostro Corpo, con cui il giovane graduato ha affrontato la sua ardua situazione.

E così, non solo gli alpini ma tantissimi Italiani, hanno prontamente risposto all’appello, in una meravigliosa gara di generosità, con contributi piccoli e grandi, in denaro, in materiali e forza lavoro, tutti egualmente indispensabili e preziosi, anche per il loro valore simbolico. E allora, visto che l’impegno può ora diventare realtà, molti si chiedono: come sarà la “casa per Luca”?

Un’idea del suo aspetto si può avere nell’anticipazione progettuale qui raffigurata, che però non rivela la particolarità dell’edificio, con struttura prefabbricata in legno, che sarà realizzato, se tutto va bene, entro la prossima Adunata nazionale sul già acquisito terreno nel Comune di Gravellona Lomellina (Pavia), dove Luca Barisonzi vive.

Il vero “segreto” sarà il cuore elettronico della casa, che risponderà ai più moderni ed innovativi criteri della domotica, cioè della completa automazione domestica, in modo che anche una persona con gravi disabilità possa condurvi una vita autonoma e normale e svolgervi anche la necessaria continua attività riabilitativa, grazie anche alle attrezzature che il Ministero della Difesa ha promesso di fornire.

Il progetto – probabilmente la prima realizzazione di questo tipo in Italia – prevede inoltre la più completa autosufficienza termica ed energetica dell’edificio grazie ad un impianto fotovoltaico. Luca quindi potrà muoversi e vivere in completa autonomia nella casa, con strumenti che risponderanno ai suoi comandi, attivabili anche solo con un dito. Il cantiere sarà presto inaugurato e vi lavoreranno anche i nostri volontari.