Il Cdn annulla i raduni di Raggruppamento e i Pellegrinaggi
Lassù solo il cielo…
I Giovani alpini del 3° Rgpt in pellegrinaggio all’Ortigara
Cerimonie ad Asiago e sull’Ortigara in ricordo dei Caduti
Giovani del 3° Rgpt. sull’Ortigara
Pellegrinaggio all’Ortigara il 13 e 14 luglio
Il Tricolore scortato dai Giovani Alpini dall’Ortigara a Milano
Noi dell’Ortigara
Pellegrinaggio Ortigara 2018
Pellegrinaggio solenne in Ortigara
Montagna sacra
Ortigara, Golico, Nikolajewka, luoghi della memoria e della leggenda alpina. Non sono comparabili alla Somme, Verdun, Stalingrado eppure nell’immaginario collettivo segnano in modo indelebile il non senso delle sciagure che hanno devastato l’Italia e l’Europa nella prima metà del secolo scorso. Nello stesso tempo da quelle memorie emerge con la forza della sublimazione la grandezza dell’uomo-soldato. Nulla è più intrigante di quella pietraia, appiattita nella suggestiva cerchia degli Altipiani che si estende dal Caldiera a Cima Dodici per finire sul Portule.
Voci dall’Ortigara
L’Ortigara a distanza di cento anni è ancora capace di portarci le voci degli alpini che per sempre custodiranno questo luogo, un messaggio dentro una bottiglia lanciata nel mare del tempo. 10 giugno 1917. Nelle trincee di quota 2.012 della linea italiana, gli alpini osservano con trepidazione il bombardamento italiano che promette di distruggere i reticolati e i nidi di mitragliatrice che proteggono la linea austriaca. Tra loro vi è un muratore padovano, di Vigonza per la precisione. Il suo nome è Antonio Baratto, classe 1891, inquadrato nel battaglione Sette Comuni. Durante il gelido inverno, ha avuto la fortuna di essere scelto come attendente di un tenente di Biella, cugino del comandante della compagnia, un Capitano di Vercelli. Il giovane si fa subito voler bene dai suoi superiori.