I miei alpini: puri diamanti

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    Sono un vecchio ufficiale alpino e mi ricordo i miei signori alpini che non temevano il vero, il giusto non poteva essere messo in dubbio, non esisteva timore per il superiore se sbagliava. Migliaia di bestemmie e poi se l’ordine era sbagliato mandavano in “m…” il superiore che recepiva e faceva finta di non sentire. Mi è capitato più volte di osservare queste situazioni e mi compiacevo per la purezza di cuore e di mente dei miei sottoposti. Erano diamanti. Puri diamanti.

    Neri Valmassoi – Pieve di Cadore

    Espressioni di apprezzamento nei confronti degli alpini ne ho sentite tante e ho anche avvertito tanta riconoscenza per quello che hanno fatto, soprattutto nei momenti difficili della nostra storia. Mai ero arrivato a sentirli definire “puri diamanti”. È una dichiarazione che fa riflettere e non va considerata un eccesso di autocelebrazione. È un modo poetico di descrivere un mondo fatto di rudezze, sentimenti profondi, impennate estrose, genuinità d’animo, creatività originali e tanta umanità, sempre e in ogni circostanza. Un patrimonio prezioso che vale un’iperbole.