Natale al fronte
E così arrivò il primo Natale di guerra, la prima vigilia al fronte. Si attendeva il miracolo della nascita lontani da casa ormai da sette mesi. Sulle pietraie del Carso, sui monti dell’Adamello e lungo il corso del fiume Isonzo i nostri soldati, gli uni accanto agli altri, desideravano celebrare come mai fino ad allora, la nascita del Redentore. I loro pensieri correvano giù sopra i nevai, giù per le valli fino ai paesi, fino alle case che avevano lasciato mesi prima. Parole scritte sopra a un foglio, lettere o cartoline che dopo un lungo viaggio arrivavano a destinazione e quietavano, almeno un poco, le ansie legate alla guerra.
Un ragazzo fortunato
Caro direttore, ti giro la lettera che “l’alpino scelto Giovanni Carrara” mi ha scritto dopo aver ricevuto in dono alcuni cd con i canti degli alpini. Appena saputo che c’era un regalo per lui (il Giò è molto impaziente), mi ha risposto con un sms che recita così: «Lucia, (che è la cognata e mia amica) dice che hai fatto un cd di canzoni degli alpini, tu devi sapere che per me sono come la rugiada del mattino e mi danno gioia, sono il ricordo più dolce del mio papà. Quindi so già che sarà un dono immenso.
Innamorati della nostra Preghiera
Egregio direttore, ho l’impressione che alcuni ecclesiastici, e non solo, abbiano un concetto della “Preghiera dell’Alpino” piuttosto personale. Si vuole a tutti i costi cercare degli spunti per ridurla ad un mero simbolo di discussione, e non a considerarla per quel grande valore che ricopre, dovuto anche al periodo in cui è stata scritta pur avendone, negli anni, apportate alcune modifiche.
Quel piccolo fuoco
Stimatissimo direttore, vorrei farti leggere il ricordo di un lontano Natale di mio suocero Gatti Secondo di Angiari (Verona), così come lo rievoca a figli e nipoti. «Balcani 1943, il fuoco di Natale. Sono un reduce della seconda guerra mondiale. Nel periodo natalizio mi tornano alla mente tanti ricordi e uno di essi risale al Natale del 1943, ossia 72 anni fa.
Vi racconto una storia…
Il 23 febbraio 1879, nel piccolo paese di Mezzane, nacque Luigi Erbici di Francesco e Venturi Massimilla, un bambino destinato a diventare protagonista di un fatto che gli sarebbe accaduto qualche anno dopo. Luigi, chiamato da tutti Giovanni, dopo le scuole e il lavoro nei campi, si trovava con gli amici e, con la sua simpatia e allegria, un giorno fece innamorare Emma che divenne poi sua moglie. Dal loro amore nacque Tarcisio.
Trasmissione generazionale
Semplificando, potremmo definire il 19º Convegno Itinerante della Stampa Alpina come il trionfo del contenuto sulle informazioni tecniche. «Il far pensare è fondamentale per una stampa alpina che oggi supera abbondantemente il milione di lettori », sottolinea il direttore de L’Alpino Bruno Fasani in apertura dei lavori del congresso, organizzato dalla Sezione di Como nella bella sede dell’Associazione Costruttori. «Siamo abituati ai mass media che ci propongono un’informazione aggressiva ma non dobbiamo sentirci una stampa minore - ammonisce - perché c’è un’opinione comune della gente che ha bisogno di alimentarsi di cose serie e credibili».
Una triste omissione
Il giorno 18 novembre ho partecipato alla cerimonia sul Monte Stella a Milano, per la dedica di un cippo al custode di Palmira, Khaled al Asaad, massacrato dall’Isis.
Difendere la nostra dignità
Egregio signor direttore, le porgo il mio più sincero ringraziamento da parte del nostro Gruppo alpini di Foresto Sparso (Bergamo) un paese che ha avuto l’onore di aver dato i natali ad un eroico e leggendario alpino, il col. Gennaro Sora.
I nostri valori
Illustre direttore, sono Antonio Vizzi, generale di brigata in quiescenza, oramai da 21 anni. Ovviamente, sono orgogliosamente alpino. La mia residenza è in Valle d’Aosta. Molti anni fa ero collaboratore del tuo, e nostro mensile.
Sempre avanti , mai indietro!
Caro direttore, la “Preghiera dell’Alpino” che tutti gli alpini recitano o ascoltano, non si discosta da ogni altra preghiera che con devozione si recita e tutte le preghiere sono rivolte alla divinità, al buon Dio.
In ricordo del generale Varda
Illustre e caro direttore, cinquant’anni orsono, il 23 ottobre 1965, moriva il gen. C.A. degli alpini Giovanni Varda, mio padre. Ebbe funerali militari, con la bandiera del 2º rgt. alpini. Unitamente a mia sorella Maddalena, abbiamo voluto ricordarlo con una Messa nelle due sedi significative della sua vita: Chiomonte dove nacque, Alba dove spirò.
La Colomba della Pace al Bernadia
Questa bella storia è una riprova della grande forza di coinvolgimento delle manifestazioni alpine. Nel 2012 alle celebrazioni al moumento-faro sul monte Bernadia le penne nere invitarono le rappresentative di Austria e Germania, presenti rispettivamente con i sindaci di Lannach e Alling e il prefetto austriaco di Deutschlandsberg.