Egregio direttore, ho l’impressione che alcuni ecclesiastici, e non solo, abbiano un concetto della “Preghiera dell’Alpino” piuttosto personale. Si vuole a tutti i costi cercare degli spunti per ridurla ad un mero simbolo di discussione, e non a considerarla per quel grande valore che ricopre, dovuto anche al periodo in cui è stata scritta pur avendone, negli anni, apportate alcune modifiche.
Per quel che mi riguarda, va benissimo la versione del 1949 (con armi) e non la cambierei di una virgola. I signori religiosi e non, farebbero molto bene a considerare chi sono e cosa sono e quello che fanno e quanto fanno gli alpini, e non andare a perdersi in elucubrazioni prive di senso.
Luciano Foraboschi – Fiume Veneto
Io credo che per recitare la nostra preghiera sia necessario essere degli… innamorati. Vedi Luciano, se tu vedi due che si danno un bacio, non te ne importa niente, ma se sai cosa vuole dire volere bene, quel simbolo ti scalda il cuore e senti il desiderio di viverlo tu stesso.