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martedì, 17 Giugno 2025

“Alpini sempre, con orgoglio e senza timore”

Vittorio Trentini, che fu presidente nazionale negli anni Ottanta, compirà cent’anni il 30 marzo prossimo. Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Bologna, dove vive con la figlia, mentre la sezione Bolognese Romagnola sta organizzando i festeggiamenti per il compleanno.

Gli alpini nella storia d’Italia (ultima puntata)

Versatilità, la risposta moderna

Nel corso degli anni Settanta le Forze Armate italiane sono state oggetto di un processo di ristrutturazione destinato, da un lato, a snellire l’apparato riducendo il contingente di leva e le strutture eccedenti, dall’altro a rendere l’istituzione militare più efficiente e moderna. In questo quadro le Truppe alpine sono state riorganizzate, in omaggio ad un principio di flessibilità operativa e di mobilità che nel terreno montano trova il suo ideale ambiente di applicazione. La ristrutturazione ha stimolato un approfondimento teorico che nel corso degli anni si è arricchito di numerosi contributi (tra gli altri, vanno ricordati quelli di Luigi Poli, Carlo Jean, Domenico Innecco, Benedetto Rocca, Patrizio Flavio Quinzio).

Le due Italie

Gli eventi di questi ultimi tempi hanno palesato in modo inconfutabile la pochezza dei nostri politici, indipendentemente dell’appartenenza di schieramento. Pochezza di idee, ma soprattutto di sensibilità verso quegli onesti cittadini che con sacrifici ed abnegazione hanno sempre lavorato per la crescita, non solo economica ma anche morale di questa nostra Italia.

Concerto in Croazia

Correva l’anno 1967 quando alcuni alpini del quartiere San Zeno lanciarono l’idea di formare un coro. Fu presto fatto e nacque il coro alpino “San Zeno”. Renato Buselli si improvvisò maestro, avendo nel suo “zaino”, un buon orecchio, un enorme entusiasmo e la conoscenza della musica. I fondatori, poco più di una dozzina in tutto, si riunirono in una saletta dell’Antica Trattoria Tripoli ed iniziarono ad imparare le prime cante. I primi contatti con il pubblico furono ristretti agli abitanti del quartiere di San Zeno, nel teatrino della parrocchia o all’aperto. Poi, man mano che il coro cresceva di numero e di qualità, i primi concerti e rassegne corali, gli interventi alle Adunate.

Nuova edizione del "Faldella"?

Un’idea sorta nella redazione de Lo Scarpone Canavesano: perché l’ANA non studia la possibilità di una riedizione dell’autorevole e importante Storia delle Truppe alpine edita nel 1972 a cura del gen. Faldella?

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa alpina.

“Con lo spirito che abbiamo ereditato”

Sul piazzale della scuola Nikolajewka di Brescia, realizzata dagli alpini per aiutare ragazzi in difficoltà, sabato pomeriggio, 28 gennaio, si è svolta la commemorazione della battaglia sostenuta dalla Divisione Tridentina 69 anni fa per rompere un accerchiamento che avrebbe portato all’annientamento decine di migliaia di soldati. Avvenimenti lontani, ma sempre presenti nella memoria di noi tutti e in particolare dei reduci Ugo Balzari, Giobatta Danda, Beniamino Salvadori, Angelo Viviani, Rino Daldosso, Domenico Pasi, Luigi Sottini e Agostino Floretti che si ritrovano ogni anno per ricordare tanti compagni rimasti nella steppa, ma anche per osservare nei loro volti i segni del tempo e contare le assenze.

Il mulo Celestino

La fotografia del mulo all’ingresso dell’Osteria del Castello, apparsa su L’Alpino di febbraio mi ha riportato alla memoria un gustoso racconto dello scrittore Giovanni Piubello, veronese d’origine e mantovano d’adozione, dal titolo “Il mulo e le frasche”. Vi si narra del mulo Celestino che trascinava il suo carretto carico di verdura e frutta e il padrone, al quale non dispiaceva il vino, lo abituò a fermarsi davanti alle osterie che avevano come insegna delle frasche.

Quei Caduti, parte di ciò che siamo

Sono passati 69 anni dalla leggendaria ritirata di Russia, ma 70 anni fa il gen. Messe era già in quella terra con un forte contingente italiano e si contavano i primi Caduti, feriti e congelati. Il comandante del CSIR (Capo di Spedizione Italiano in Russia) aveva capito che i nostri soldati correvano grossi rischi in uno scontro tra giganti: lui poteva opporre all’avversario il valore di tenaci combattenti, non divisioni corazzate o caccia bombardieri. Cercò di dissuadere Mussolini ad inviare nel 1942 un’armata di 230 mila uomini. Non fu ascoltato e tantomeno promosso. Poi le cose andarono come tutti sanno.

La terapia dei clown

Vorremmo ringraziare il gruppo alpini Porta Torino sezione diVercelli che ha contribuito all’ottima riuscita del progetto Vivo Vivendo.

Ricordando l’Operazione Mozambico

Nell’ottobre 2006 l’ANA completava, dopo soli cinque turni di lavoro, le opere programmate nel villaggio di Lalaua, in Mozambico (L’Alpino, gennaio 2007), un intervento voluto dall’Associazione per onorare e ricordare l’ultima missione di pace svolta dagli alpini di leva in questo paese provato da un’orribile guerra civile. Cinque i turni di lavoro, compreso quello propedeutico, e ventotto i volontari coinvolti; alcuni di loro hanno voluto perfino ripetere la gratificante esperienza ed il nobile impegno.

Emergenza

Emergenza. Ormai questa parola ha perso ogni significato. Sbarchi di clandestini, carceri sovraffollate, rifiuti, spread, malavita, malcostume o calamità e potremmo continuare con le opere d’arte fino alle pale per lo sgombero delle strade e tutto diventa emergenza. Pochi centimetri di neve bastano a paralizzare la capitale e a far tremare i palazzi. Cose da far uscir di senno le persone di buon senso, ma tranquilli: fra qualche mese le azalee di Trinità dei Monti riporteranno serenità sui colli della Città Eterna.

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