Ricordando l’Operazione Mozambico

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    Nell’ottobre 2006 l’ANA completava, dopo soli cinque turni di lavoro, le opere programmate nel villaggio di Lalaua, in Mozambico (L’Alpino, gennaio 2007), un intervento voluto dall’Associazione per onorare e ricordare l’ultima missione di pace svolta dagli alpini di leva in questo paese provato da un’orribile guerra civile. Cinque i turni di lavoro, compreso quello propedeutico, e ventotto i volontari coinvolti; alcuni di loro hanno voluto perfino ripetere la gratificante esperienza ed il nobile impegno.

     

    Fu ristrutturato un edificio, adibito poi a collegio per ragazze, un centro nutrizionale di accoglienza per bambini sottonutriti e un centro di alfabetizzazione e promozione della donna. Durante la nostra permanenza abbiamo conosciuto tanti missionari, laici e religiosi, sacerdoti e suore di ordini diversi. Uno di loro, in particolare, è nel ricordo di tutti i volontari ANA: padre Victor Hugo Garcia Ulloa, per tutti noi “Victor”, messicano comboniano che ha operato in Mozambico per ben otto anni. È entrato nel cuore di tutti perché ognuno di noi ha potuto constatare la forza e la virtù di questo giovane missionario (oggi quarantenne) che con gioiosa semplicità si adopera ogni giorno per gli altri.

    Da alcuni mesi padre Victor si trova in Italia, a Roma, per un periodo di studi al termine del quale riprenderà la sua opera di evangelizzazione in Mozambico, dove anch’egli ha lasciato una parte di sé. Ricomincerà quindi il “lavoro”, così definisce il suo impegno, girando per le centinaia di comunità a lui affidate, sparse su un territorio non facile da coprire e ben più vasto di una nostra diocesi. Dopo aver verificata la disponibilità di Victor e di tutti i “mozambichini” (appellativo ormai corrente tra coloro che hanno aderito alla missione ANA) è stato organizzato un incontro il 27 dicembre scorso a Possagno (Treviso), ospiti del locale Gruppo alpini.

    Molti dei partecipanti non avevano più avuto contatti fra loro ed è stata quindi una particolare occasione per un caloroso abbraccio e la conoscenza dei rispettivi famigliari giunti numerosi. La Messa è stata celebrata nella chiesa arcipretale della Santissima Trinità, ovvero nel Tempio Canoviano, dallo stesso padre Victor il quale, vestendo i paramenti policromi usati in Mozambico, ci ha riportati con la mente in quel lontano paese e agli incontri di preghiera gioiosi ed intensamente partecipati dalle popolazioni indigene. Ancora una volta Victor ha rivolto agli alpini il ringraziamento per le opere realizzate facendosi anche portavoce delle popolazioni che ne beneficiano: “Siamo tutti missionari – ha sottolineato – chi per una via e chi per un’altra”.

    Il gruppo alpini di Possagno, generoso come sempre, si è fatto carico della calorosa ospitalità e la colletta, da noi concordata a favore dello speciale amico, ha ottenuto risultati conseguenti alla generosità e nobiltà d’animo dei presenti. Il saluto finale con la promessa di un “arrivederci” non è stato indolore. Palese in tutti la lacrima coperta e mascherata dal sorriso… Grazie padre Victor! Dei “mozambichini”, erano presenti: Sebastiano e Michela Favero, Carlo e Maria Cristina Bionaz, Erico Zulian, Bruno Panno, Francesco Crestani, Beniamino Feltrin, Luigi Gusmeroli, Aldo Del Bianco, Luciano Scarel, Paolino Castagna, Gianfranco Martin, Piero Tognetti, Mario Mei e infine chi scrive, accompagnato dalla moglie Diana.

    Ivano Gentili