Il mulo Celestino

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    La fotografia del mulo all’ingresso dell’Osteria del Castello, apparsa su L’Alpino di febbraio mi ha riportato alla memoria un gustoso racconto dello scrittore Giovanni Piubello, veronese d’origine e mantovano d’adozione, dal titolo “Il mulo e le frasche”. Vi si narra del mulo Celestino che trascinava il suo carretto carico di verdura e frutta e il padrone, al quale non dispiaceva il vino, lo abituò a fermarsi davanti alle osterie che avevano come insegna delle frasche.

    Così Celestino si fermava quando vedeva quelle insegne lasciando che il padrone andasse a dissetarsi. A fine giornata era inevitabile che tornasse a casa un po’ brillo e si prendesse i rimbrotti della moglie … Ma la colpa veniva attribuita a Celestino “che si fermava ad ogni frasca”.

    Vladimiro Bertazzoni – Mantova

    Sui muli si potrebbe scrivere un grosso volume di episodi esilaranti e tragici. Ognuno di noi, che con loro abbiamo fatto la naja, ne ha una raccolta. Molto è stato scritto, ma molto resta solo nella memoria degli alpini e non sarebbe male se una penna scorrevole li scrivesse. Perché non tentare l’avventura, ora che internet rende possibile contattare l’intero globo? Si accettano candidature.