I Giovani alpini del 3° Rgpt in pellegrinaggio all’Ortigara

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Il Coordinamento Giovani del 3° Raggruppamento quest’anno ha pensato ad una attività che potesse essere basata sul fare e sul mettersi a disposizione degli altri. Con il supporto della Sezione di Marostica, il Coordinamento ha organizzato a fine luglio il 1° pellegrinaggio e campo lavoro dei giovani alpini in Ortigara, terra sacra agli alpini!

Tre giorni in cui i giovani hanno gestito insieme al Gruppo di Villa di Molvena il rifugio Cecchin e nella giornata di sabato hanno svolto attività di pulizia trincee e sentieri, adoperandosi con badili e decespugliatori, attività che ha dato tanta soddisfazione nel vedere il gran lavoro svolto, anche se la stanchezza si faceva sentire non hanno smesso di sorridere e vivere con intensità ed emozione quei momenti in cui la testa ogni tanto pensava a quei giovani che cento anni fa si trovavano su quella cima. Per concludere la giornata é stata recitata la Preghiera dell’Alpino sotto la madonnina, sono stati intonati i canti alpini per ricordare le penne nere che hanno visto tramontare la loro vita in Ortigara e l’ammainabandiera è stato accompagnato dal Silenzio fuori ordinanza.

Domenica, dopo la sveglia militare in tenda, è iniziato il pellegrinaggio dei giovani alpini che avrebbe dovuto portarli alla Colonna Mozza. Per la seconda volta il tempo inclemente non ha concesso loro di salire e hanno raggiunto il Monte Lozze, sito predisposto del campo di lavoro del giorno precedente, dove hanno ricevuto un inquadramento storico dal Consigliere nazionale Roberto Genero per poi raggiungere attraverso trincee e postazioni d’artiglieria di montagna, la Madonnina, dove è stata deposta una corona d’alloro accompagnata dal Presidente della Sezione ANA di Marostica Giovanni Sbalchiero, da Genero e dalla Coordinatrice dei giovani del 3° Raggruppamento Giulia Ossato.

Tornati al rifugio Cecchin é stato consegnato, da parte dell’artista Diego Cuccarollo di Pianezze alla Sezione di Marostica, un pezzo di legno del Ponte di Bassano che riporta la scritta “TERRA SACRA AGLI ALPINI” e che li resterà per sempre, a perenne memoria del loro sacrificio su quella cima.

Sono stati tre giorni importanti, carichi di valori, di ricordo, di condivisione di momenti in cui ha contato lo stare insieme, l’aiutarsi, giorni in cui i giovani hanno saputo tener vivi quel “Per non dimenticare” inciso sulla Colonna Mozza e i valori fondanti che hanno spinto i reduci a ritrovarsi e far nascere l’Associazione Nazionale Alpini che in un secolo di coraggioso impegno ha scritto pagine di storia, di solidarietà e valori.