Un canto inappropriato
Voglio segnalare un fatto secondo me molto spiacevole e che getta discredito immeritato su noi alpini. In questi giorni viene proiettato nella sale cinematografiche italiane l’ultimo film degli attori Ficarra e Picone intitolato “L’ora legale”. Dovrebbe essere un film comico e di denuncia sociale ma… Fra i “furbetti” presi di mira dai due attori ci sono i “famosi” forestali siciliani.
Un grande uomo, un grande alpino
Caro direttore, non ti ho mai scritto perché non ho problemi da sottoporti o mie lamentele sul comportamento della gente. Leggo sempre, divertito, le tue risposte, sempre azzeccatissime. Quando, però, mi è arrivato L’Alpino, con i miei tre alpini cantori in copertina, non potevo non chiamarti per urlare, alto e forte, il mio calorosissimo grazie al direttore e ai suoi collaboratori.
Sui soci aggregati
Sono un socio fondatore del Gruppo di Ruda Sezione di Palmanova, da 30 anni presente nel direttivo del gruppo e per 18 anni ho fatto il Capogruppo. Detto questo per presentarmi, mi permetta di entrare nella discussione di questo dibattito infinito, perché vedo che quasi ogni mese sul nostro amato mensile L’Alpino, nelle lettere al direttore qualche socio affronta questo argomento.
Comandante ci mancherai
Chi conosceva il generale di Corpo d’Armata Luigi Morena, il Comandante, era convinto che questo momento non sarebbe mai arrivato. Gino, come si faceva chiamare dalla gran parte degli amici, sembrava eterno. E invece, con lo zaino dei suoi novantanove anni abbondanti sulle spalle, è “andato avanti” anche lui. Un uomo davvero speciale, per la tempra fisica che gli ha permesso di arrivare alla sua età, per la lucidità e l’effervescenza dello spirito, che non l’hanno mai abbandonato. La sua grande dote, tuttavia, era l’affabilità con cui riusciva a farsi voler bene a prima vista, con un sorriso che era un segnale di apertura e di accoglienza. Metteva chiunque a proprio agio, con qualcuna delle sue battute fini e spiritose.
Una proposta di leva
Considerato il fatto che molto difficilmente il servizio militare obbligatorio verrà reintrodotto, propongo un servizio civile obbligatorio con possibilità di scegliere la specializzazione “Alpina”. Servizio obbligatorio per tutti i ragazzi e le ragazze, da 6 a 12 mesi, al termine del ciclo scolastico scelto; piccola paga giornaliera più vitto e alloggio (magari sabato e domenica a casa); periodo riscattabile ai fini pensionistici; logica stile militare (squadre, compagnie, battaglioni, comandanti a tempo indeterminato, ecc.).
Mario Rigoni Stern
Ci sono luoghi che più di ogni altro legano la storia del battaglione Vestone e delle sue tre compagnie (53ª, 54ª e 55ª) a quella di Mario Rigoni Stern, sergente maggiore della 55a. Uno è l’osservatorio Torino di Cima Caldiera, sull’altipiano dei 7 Comuni. Su quella montagna erano posizionate le truppe italiane che nel giugno del 1917 lanciarono sanguinosi attacchi verso l’Ortigara, tenuta dagli austriaci. Nell’osservatorio, Rigoni mi mostrò una piccola lapide: è l’unica in Italia che ricordi la 55ª compagnia del battaglione Vestone, presente in questi luoghi durante la Grande Guerra e su tutti i principali fronti di guerra nella Seconda.
Caro Angelo, ti stimo
Il 17 gennaio mi sono finalmente arrivate le copie de L’Alpino di dicembre e gennaio. Il suo editoriale e quello del Presidente sono sempre un “concentrato” di umanità e di rigore alpino. Sono nell’anno dei settanta e quanto pubblica nelle lettere al direttore e nelle sue risposte, mi fa uscire qualche lacrima, non per protagonismo, ma per il mio essere alpino da quasi cinquant’anni come lo era stato mio padre, andato avanti nel lontano 1980.
Scritti… con la divisa
Dopo due accelerate, sembra proprio che il motore stia per partire. Il primo a mandare un messaggio è Gianfranco di Bologna, iscritto però al Gruppo di Zocca (Modena) - Car a Montorio Veronese nel 1959 e poi al 7º Alpini di stanza a Belluno - che scrive: «Sono sincero, ho pianto il giorno dell’arruolamento, ma ho pianto maggiormente nel salutare i commilitoni il giorno del congedo».
Per i caduti in Russia
Il tempio di Cargnacco, dedicato alla Madonna del conforto, è l’unico e il maggior sacrario italiano dedicato ai Caduti della Campagna di Russia. In esso riposano circa ottomila e duecento salme di soldati ignoti e poco più di cinquecento resti noti, idealmente suddivisi tra i vari Corpi e Reparti presenti nelle steppe gelate della Russia. Il Sacrario sorse grazie alla volontà del cappellano alpino don Carlo Caneva, reduce di Russia e poi parroco di Cargnacco, su progetto dell’architetto Giacomo della Mea, ufficiale degli alpini, reduce di Grecia e Russia.
Viva la leva obbligatoria!
Sono uno degli “sprovveduti nostalgici” della leva obbligatoria e non penso affatto che la sua reintroduzione sia una “stupidada” come si sostiene in una recente lettera. Lettera alla quale hai risposto auspicando, con mia sorpresa, non l’eventuale reintroduzione della leva obbligatoria bensì quella del servizio civile. L’argomento richiederebbe ben altro spazio e tempo ma non posso tacere rispetto a una posizione che non ritengo in linea con lo spirito e lo scopo della nostra Associazione.
Addio Corpo Forestale dello Stato
È noto come le popolazioni montane, e non solo esse, sono state da sempre legate agli alpini e ai forestali. Nel condividere questo legame affettivo, vorrei rivolgere un riconoscente saluto a tutti coloro che hanno fatto parte del Corpo Forestale dello Stato disciolto l’ultimo giorno del 2016, dopo 134 anni di storia intensamente vissuti al servizio della Patria.
Caro amico, ciao
Alle dieci di mattina di venerdì 17 febbraio ricevo una telefonata: questa notte Carlo Vicentini è “andato avanti”. Resto frastornato: ho perduto un grande amico, vero e schietto. Non so che fare o che dire. Prendo tempo. Dal librone “Aosta ’41: c’ero anch’io” cerco qualche cenno a Carlo, che fu allora con me nei Battaglioni universitari, mandati dal duce in guerra con una circolare speciale (la 4080/B/21!) che aboliva ogni esenzione. Carlo Vicentini in quella retata era uno dei più anziani.