Il cappello negato
L’Alpino di agosto/settembre (pagg. 4-5) riporta più volte l’importanza del cappello alpino consegnatoci durante il servizio militare. Mi commuovo nel leggere: “Lacrime sul cappello rubato” di Baggio, da Treviso, così come è chiara, e un po’ severa la risposta data a Pezzolato, di Avigliana, che rivendica il diritto di portare il cappello alpino, negato, nonostante la sua passione.
SARDEGNA – Un grande raduno intersezionale
Una bella sezione quella sarda, forte e coesa, nonostante l’esiguità numerica (circa 400 soci). Per la seconda volta Nuoro ne ha ospitato il raduno e l’allestimento di un centro operativo e di ristoro con bandiere e manifesti ovunque. È iniziato con l’alzabandiera nella piazza principale e il ricordo dei Caduti alla presenza del prefetto Pietro Lisi, del sindaco Alessandro Bianchi, del consigliere nazionale Cesare Lavizzari, di numerose autorità militari e civili e di molti cittadini.
“Dagli alpini solidarietà gratuita e fraterna”
Sembra proprio che il tempo rinvigorisca questa celebrazione della Messa di Natale a suffragio dei nostri Caduti organizzata dalla sezione di Milano, voluta da Peppino Prisco del quale ricorre quest’anno il decimo anniversario della morte. Una Messa per ricordare gli alpini del battaglione L’Aquila, il suo battaglione in Russia, accomunati, nel tempo, nel ricordo di tutti i Caduti alpini. Trasformati nella trascendenza del sacrificio di tanti uomini semplici, legati alla propria terra, mandati a combattere una guerra che non volevano e non capivano e nella quale, pur nell’inferno che l’accompagnava, si comportarono da alpini, fedeli al proprio dovere.
ASTI – Mombercelli, un Tricolore lungo 80 anni
Mombercelli è stata avvolta nel tricolore per l’80° anniversario di fondazione del locale Gruppo e di quello di Belveglio. Nonostante l’inclemenza del tempo, sono giunti numerosi Gruppi da tutta la provincia di Asti, Alessandria e Savona, ognuno con il proprio gagliardetto, accolti da striscioni di benvenuto. Il ritrovo è stato alla Cantina Terre Astesane, poi le autorità militari, civili e religiose, la banda di Mombercelli, gli alpini ed i simpatizzanti si sono trasferiti nella chiesa di San Biagio, dove la cerimonia è entrata nel vivo con gli interventi del capogruppo di Mombercelli Giuseppe Aresca, del sindaco Chiara Castino, e del consigliere nazionale Stefano Duretto. Erano presenti, tra gli altri, per la sezione di Asti Mario Aresca, Giorgio Carrer, Elio Poncibò.
Leva obbligatoria
Leggo la “lettera al direttore” de L’Alpino di novembre (pag. 4), e nella risposta a Massimo Tessitore si dice che la leva obbligatoria è stata sospesa da un governo di “segno opposto a quello attuale”, ovvero un governo non presieduto da Berlusconi. Premesso che scrivo il giorno dell’insediamento del nuovo governo Monti, devo sottolineare un errore non da poco, visto che il giornale è andato in stampa prima di quest’ultimo avvenimento.
In breve
Notizie in breve.
Gli alpini nella storia d’Italia (11ª puntata)
Dall’armistizio alla ricostruzione
LA LOTTA DI LIBERAZIONE
Dopo l’8 settembre 1943 (quando le truppe italiane, sparse su tutti i fronti della guerra, furono lasciate senza ordini e senza indicazioni, esposte alla rappresaglia tedesca) e sino alla conclusione del conflitto, la storia degli alpini si fraziona in tante storie individuali, come quella di tutti gli altri Corpi dell’esercito: venti mesi di tribolazioni, di lotta, di resistenza, molti con i gruppi partigiani al nord, alcuni con i reparti alleati che risalivano la penisola, altri nei campi di prigionia russi o dietro il filo di ferro dei lager di internamento in Germania: venti mesi carichi di sofferenze e di speranze, che riscattavano gli anni bui della dittatura e preparavano l’Italia repubblicana. Di queste esperienze sono state lasciate numerose testimonianze, ma è impossibile distinguere, nei movimenti convulsi di quel periodo, ciò che è patrimonio degli alpini in quanto Corpo dell’esercito, da ciò che è patrimonio collettivo della nazione.
I nostri titoli di Stato
Cosa ne pensate di questa veste di difensori del nostro Paese? Garibaldi ha contribuito ad unire l’Italia con i Mille, anche noi italiani già uniti, che ci commuoviamo davanti al Tricolore e al suo Inno Nazionale, possiamo continuare l’opera di unione d’Italia, in barba allo speculatore straniero, comprando i nostri titoli di Stato.
Ritorno sul Don 1941-1943
Protagonisti i reduci trentini dalla Campagna di Russia sul Don e gli alpini in particolare, nella cerimonia di inaugurazione della mostra “Ritorno sul Don 1941-1943” a Trento, nelle Gallerie di Piedicastello, lo scorso 4 dicembre. L’iniziativa è della Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con il “Museo centrale della grande guerra patria” di Mosca e l’Università statale agraria di Voronezh (Vgau). È la mostra sulla guerra degli italiani in Unione Sovietica, che va letta non solo come la tragica ritirata alpina nel gennaio 1943, ma come la storia di quella sventurata spedizione nel contesto della “guerra di sterminio” condotta dalle truppe tedesche in URSS.
CANADA – Il coro di Sulmona a Welland
Il coro ANA di Sulmona, sezione Abruzzi, in trasferta in Canada, è ritratto davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre di Welland (Ontario), eretto dagli alpini nel 1988. Ospiti del Gruppo locale della sezione di Hamilton, guidato da Doro Di Donato, gli alpini abruzzesi hanno partecipato al pranzo in loro onore, preparato dalle signore dell’Ordine dei Figli d’Italia nella sede del Gruppo (casa Dante).
Una casa per Luca: al via la struttura
Dopo un impegno personale a Milano, avendo terminato lo stesso per tempo, ho sentito il dovere di fare una visita a Gravellona Lomellina nel cantiere dove i nostri volontari alpini della sezione di Pordenone, con l’assistenza tecnica del nostro consigliere nazionale Antonio Munari, stavano completando la loro seconda settimana consecutiva di lavoro. Li ho raggiunti all’ora di pranzo nella splendida sede del gruppo di Vigevano che ci ospita per questo nostro impegno.
Addio vecchia, cara “Wackernell”
Si sono ritrovati a Malles Venosta i “vecchi” del Tirano, per il loro terzo raduno dopo quello del 2005 sempre a Malles e del 2008 a Tirano, come già era stato stabilito nella riunione che l’Associazione Battaglione Alpini Tirano (ABAT) aveva svolto a Brescia nel mese di giugno: il raduno è stato dedicato al generale Aldo Rasero, il mitico “Ras” (scomparso nel 1988) primo comandante del Tirano nel 1953 dopo la ricostituzione dello stesso nel dopoguerra. Anche se già alcune notizie erano filtrate, grande è stata l’emozione nel vedere che la caserma Wackernell era scomparsa abbattuta dalle ruspe per fare posto ad alcune strutture comunali. In piedi è rimasta solamente la palazzina comando attualmente sede della Polizia di frontiera e le palazzine dell’autosezione occupate dalla stazione Carabinieri.