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venerdì, 9 Maggio 2025

Sacrario dei Caduti d’Oltremare, per non dimenticare

Il Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari è, dopo quello di Redipuglia, il più grande d’Italia: raccoglie i resti di 74.850 Caduti nella seconda guerra mondiale, su diversi fronti, Nordafrica compresa. Di questi, meno della metà sono stati identificati. Ci sono 192 Medaglie d’Oro al V.M. e 334 d’Argento. Ogni anno vi si svolge una cerimonia organizzata dalla sezione ANA di Bari.

Alpini e spettatori

Sfilando a Torino ho fatto una considerazione che forse potrebbe movimentare ulteriormente le nostre bellissime Adunate. Il pubblico ai lati batte le mani, ma ovviamente non può farlo sistematicamente per tutte le otto ore di sfilata. Ho visto che quando la fanfara ha cominciato una marcetta napoletana, cantata spontaneamente da noi alpini sfilanti, gli spettatori ci hanno seguito e così ci siamo sentiti più vicini. Basta un semplice ritornello conosciuto che può durare pochi minuti.

Domenico Rigoni

“Alpini sempre”: in guerra e in pace

Al nono appuntamento, anticipato a settembre il premio “Alpini Sempre” conferma la sua genialità, la sua capacità d’aggregare genti alpine di ogni dove accomunate da una grande passione, la letteratura e l’alpinità. Un premio dal profilo nazionale, impreziosito dalla qualità dei libri editi in concorso che quest’anno lo hanno reso ancora più interessante. Ponzone ha accolto con orgoglio i vincitori: il primo premio Claudio Rigon per I fogli del capitano Michel, edizioni Einaudi, e il secondo classificato Giorgio Ferraris, per Alpini, dal Tanaro al Don, edizioni Araba Fenice.

Alpini all’estero: sempre tenaci testimoni di valori

Uno sguardo al futuro, forti del grande passato e delle grandi tradizioni di sacrificio e solidarietà: potrebbe essere questo il tema di fondo del sedicesimo congresso intersezionale degli alpini del Canada e del Nord America svoltosi a New York dall’8 al 10 ottobre scorso. Un congresso che ha visto la partecipazione di dodici dei tredici presidenti delle Sezioni nordamericane con relative delegazioni, una rappresentativa nazionale giunta dall’Italia guidata dal presidente Corrado Perona accompagnato dal vice presidente vicario Sebastiano Favero, dal consigliere nazionale delegato ai contatti con le sezioni all’estero Ferruccio Minelli e una quarantina fra presidenti di Sezione e alpini, molti accompagnati dalle mogli. È stato un incontro festoso, lo dimostrano i 400 partecipanti al pranzo di gala nella fastosa cornice del Leonard’s of Great Neck, a Long Island – dove si erano svolti i lavori del congresso – e la successiva partecipazione alla grande sfilata sulla Quinta Strada.

Perona in visita al gen. C.A. Primicerj al Comando Truppe alpine

Si è tenuto il 20 ottobre, presso la sede del Comando Truppe alpine, a Bolzano, l’incontro del comandante delle Truppe alpine, generale C.A. Alberto Primicerj con il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dai vice presidenti nazionali Antonio Arnoldi e Luigi Bertino, dal revisore dei conti Ildo Baiesi, dal direttore de L’Alpino Vittorio Brunello e dal segretario nazionale gen. Silverio Vecchio.

Cuore alpino

Ho militato nei “Lupi di Malles”, Val Venosta, nel lontano 1973/74, poi i problemi della vita mi hanno assorbito tutte le forze. A distanza di 38 anni dopo avere incontrato un vero amico, parlando con lui venni a sapere che era iscritto al gruppo di Esine ed in un attimo mi ha riacceso l’orgoglio alpino. Ora quando siamo alle Adunate o alle sfilate, mi sento la così detta “pelle d’oca” e qualche volta durante le cerimonie mi scende qualche lacrimuccia.

Alberto Pezzoni

Quel Tricolore 95 anni fa al Passo della Sentinella

"Durante la notte tra il 15 e il 16 aprile 1916, Italo Lunelli e i suoi uomini si avvicinano al Passo fino ad attestarsi sul pianoro che domina la baracca e la caverna-rifugio degli austriaci ed anche il sottostante canalone dal quale potrebbero giungere i rinforzi per il nemico; anche sulla Croda Rossa, sovrastante gli alpini, sono in difesa gli austriaci. Un razzo rosso lanciato all’alba dà il segnale dell’attacco: mitraglie ed artiglierie sparano dal crestone del Popera, da Forcella della Tenda e da Sasso di Fuoco, colpendo le due posizioni nemiche; gli alpini di Lunelli (decorato per tale impresa con la Medaglia d’Oro) impediscono agli austriaci di uscire dai rifugi per approntare una valida difesa e ributtano tre reparti di rinforzo che tentano la salita attraverso il nevaio. Alle ore 14,30 sul Passo della Sentinella sventola un asciugamano austriaco di resa e il tricolore italiano di vittoria".

Siamo ancora attuali?

Ho letto l’editoriale da te scritto su L’Alpino di settembre, volevo dirti che condivido le tue parole sulla società italiana di oggi, una società che si confronta non più fra paesi o regioni ma con la totalità del mondo stesso. E di fronte ad una società che cambia così rapidamente, dirigendosi spesso dalla parte opposta a quella dei valori dell’alpinità, noi alpini ci sentiamo sempre più spesso disorientati e ci chiediamo se siamo ancora “attuali” o siamo un po’ fuori del tempo.

Remigio Marcazzan, Verona

Obbedire

Non mi hai proprio convinto nella risposta alla lettera di Federico Valle, nel numero di settembre de L’Alpino (sull’impegno della Taurinense in Val di Susa, n.d.r.): ad atti di guerra lo Stato ha il dovere di rispondere con l’impiego del meglio delle sue forze. Lo stato è sovrano ed ogni sua decisione va rispettata e basta, a prescindere dal governo in carica anche se non ci piace. L’Alpino non dovrebbe prendere certe posizioni, poiché sicuramente molti alpini non sono d’accordo sull’inopportunità del loro impiego. Per molti sicuramente è importante difendere la – non mi piace usare la parola – Patria. O forse non si comprende la gravità dei modi di protesta attuati? Il fatto è che in Italia forse oggi, grandi e piccoli, ritengono un optional la parola “obbedire”.

Massimo Tessitore

Dai veterani della 40ª batteria una onlus di solidarietà

La caserma Monginevro a Cesana Torinese ha ospitato il 9° raduno della 40ª Batteria, con oltre 130 artiglieri che 30 anni fa erano a Susa e dal 1976, a Rivoli. Al raduno erano presenti militari in armi, tra cui il gen. C.A. Giorgio Battisti c.te del Corpo d’Armata NATO di pronto intervento di Solbiate Olona, il comandante della Taurinense gen. Francesco Paolo Figliuolo, ufficiali e artiglieri del 1° da montagna, alcuni giovani della mininaja e il sindaco di Cesana Torinese, Lorenzo Colomb, con il gonfalone.

Legalità, valore civico e impegno associativo

Indelebile rimarrà il ricordo del mio giuramento: intere giornate di addestramento formale, alla ricerca della perfezione che avremo dovuto pubblicamente mostrare, urlando all’unisono il solenne impegno di fedeltà alla Patria. Quel “lo giuro!” convintamente gridato, ci trasformava in militari ad ogni effetto e soprattutto ci rendeva alpini: da allora le mostrine verdi presero il posto delle stellette sui baveri delle nostre giacche.

Il generale Claudio Graziano nuovo capo di SME

  Il generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano sarà il nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri su proposta...

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