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martedì, 29 Luglio 2025

OLTRE LE MONTAGNE

Il diario del servizio militare del ten. Mario Riolfatti, 84° corso AUC: ricordi, fatti, amicizie di un periodo della gioventù durante il quale sono sbocciati quei valori che plasmano il carattere e segnano in positivo la vita di una persona.

FIAMME VERDI

Le Fiamme Verdi costituivano, con quattro reparti, una parte considerevole delle truppe d’assalto italiano durante il primo conflitto mondiale. La storia dettagliata, attraverso documentazione inedita, di ogni singolo reparto affiancata dalle imprese belliche a cui presero parte.

Dottoresse e infermiere

La missione dell’Ospedale da campo ANA è quella di prestare soccorso e assistenza alle popolazioni bisognose che a vario titolo si trovano in situazioni di emergenza (calamità naturali, grandi esodi di popolazioni durante conflitti bellici e altro…). L’Ospedale da Campo, quando schierato al suo completo (Caucaso, Italia, Balcani, Sri Lanka, ecc.), è una cittadella autonoma che prevede al suo interno diversi ruoli, dove la componente femminile è una colonna portante, con compiti di assistenza medico-infermieristica, farmaceutica, compiti tecnico – sanitari e ruoli amministrativo-giuridici e di segreteria.

I bambini del “Progetto Cernobyl”

A nome e per conto dell’associazione di volontariato “Progetto Cernobyl di Caselle” vorrei, ancora una volta, esprimere pubblicamente la nostra gratitudine ai gruppi locali degli alpini, che da sempre sostengono la nostra iniziativa di solidarietà.

L’ANA al femminile

Prima ancora che nell’Esercito, le donne sono state arruolate, meglio, accolte, nell’Associazione Nazionale alpini. Una presenza spontanea e generosa, di supporto e aiuto in tanti momenti: per fare la cuoca o il medico, l’infermiera professionale o l’istruttrice di cani da ricerca, la centralinista o nei tanti altri compiti che un intervento di Protezione Civile o di vita associativa comporta. Ne abbiamo tratto lo spunto per dedicare alle donne dell’ANA una serie di servizi, che non sono certo esaustivi dell’attività delle nostre compagne, ma una sia pur parziale presa d’atto della loro presenza in Associazione. Per non parlare del difficile ruolo di moglie e di madre, spesso assolto anche in vece del marito quando “va con gli alpini” lasciandole a casa. E poi ci sono le alpine, con le stellette e il cappello in testa, che svolgono gli stessi compiti dei commilitoni, in Patria e nelle missioni all’estero. E che dire delle giovani che sono venute fra noi attraverso la mininaja, dimostratesi subito in sintonia con i nostri valori. A tutte diciamo: “grazie”.

Ma chi ha paura di una preghiera?

Abbiamo ancora nel cuore e negli occhi le celebrazioni dei tanti pellegrinaggi estivi. Quelli più importanti al Contrin, sull’Ortigara, all’Adamello e tanti altri sparsi sull’intero territorio nazionale, capaci di convogliare frotte di alpini, di simpatizzanti e turisti, sempre affascinati dal colore e dal calore di queste feste. Celebrazioni che hanno avuto per cattedrale gli spazi infiniti del cielo, senza pareti, senza dogane o barriere di altro genere.

“La luce dell’Adamello”, dono di pace

Uno dietro l’altro, passo dopo passo, respiro dopo respiro, camminano sul sentiero che porta a Pian della Vegaia. Le gambe sentono la fatica, ma si tira dritto. C’è qualcosa che spinge questi pellegrini, alpini e non, a superare le difficoltà, la stanchezza e, spesso, l’impreparazione fisica. Occorre arrivare lassù, occorre farlo non tanto per portar a compimento un’impresa sportiva.

Da Cima Vallona messaggi di speranza

Una cerimonia semplice ma, come sempre, molto partecipata, quella svoltasi davanti alla chiesetta di cappella Tamai, a San Nicolò di Comelico, edificata e consacrata in occasione del 3° anniversario dell’eccidio di Cima Vallona, avvenuto il 25 giugno 1967. Erano presenti numerose autorità militari e civili e i familiari delle vittime: Gabriella Piva, sorella dell’alpino Armando, i fratelli del sergente Olivo Dordi, la moglie del sottotenente Mario Di Lecce, Graziella, mentre il figlio del capitano dei carabinieri Francesco Gentile, Massimo, ha mandato un messaggio di partecipazione e saluto. Fra i presenti, anche il sergente Marcello Fagnani, Medaglia d’Argento al Valor Militare, unico superstite della pattuglia antiterrorismo, rimasto gravemente ferito nell’attentato.

Dedicato a De Giuli il Museo del Montozzo

Ancora una volta la numerosa famiglia degli alpini camuni si è ritrovata al Montozzo, nel luogo che rappresenta la testimonianza di quel villaggio posto a baluardo e difesa dei territori sottostanti durante la Grande Guerra, le cui trincee, ricoveri e depositi scavati nella montagna sono stati recuperati dagli alpini di tante Sezioni e dagli stessi alpini in armi.

La dignità in un saluto

Sono partito da Ovada all’1,30 e, una volta raggiunta Alessandria, ho proseguito il viaggio con il Gruppo. All’arrivo a Bolzano mi ha accolto un cielo sereno e un’aria frizzante. Dopo brevi convenevoli ci siamo dati un punto di ritrovo e… rompete le righe. Decido con mio figlio di passeggiare per il centro storico: case antiche e piazze che rievocano tempi storici.

Rispetto per la diversità

Egregio direttore, non so se lei sia o meno appassionato di calcio, ciononostante non credo le sia sfuggita la polemica scatenata dalle esternazioni - probabilmente schiette - anche se obiettivamente piuttosto rozze: cosa che peraltro non può sorprendere, dato il personaggio che le ha espresse, di Antonio Cassano in merito all’ipotetica presenza di calciatori omosessuali nella nazionale.

A Linz il 12 ottobre l’incontro italo-austriaco

Gli incontri italo-austriaci della pace organizzati dalla Croce Nera dell’Alta Austria per onorare i Caduti e le vittime civili di guerra sono ormai divenuti una tradizione anche per le nostre sezioni del Nord-Est che vi partecipano con proprie delegazioni. Il prossimo avverrà venerdì 12 ottobre al cimitero militare di Linz, in località Wegscheid-Traun, dove durante la Grande Guerra esisteva un campo di prigionia e dove sono sepolti 5.163 soldati, dei quali 1.360 italiani, deceduti per malattie o a causa delle ferite riportate nei combattimenti.

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