21.9 C
Milano
sabato, 24 Maggio 2025

Un segno di vita

Tanti anni fa ho avuto l’onore e la gratificazione di prestare servizio militare nel 1° reggimento artiglieria da montagna: i 18 mesi trascorsi hanno lasciato in me una traccia profonda e la consapevolezza di quei valori oggi purtroppo screditati sulla strada della totale indifferenza.

Alpino nell'animo

Gentile direttore, le scrivo in relazione alla lettera contenuta nel numero di ottobre di Giovanni Galeazzi di Milano e ripresa da Renzo Ronzani di Lusiana nel numero di dicembre. Sono nato a Santa Caterina di Lusiana nell’Altopiano di Asiago e nonostante avessi espresso nel colloquio di fine visita di leva ad un colonnello il desiderio di assolvere il servizio nelle truppe alpine, motivando questa mia volontà per avere uno zio reduce dalla Russia nella mitica Julia, ho svolto il servizio militare nell’Aeronautica Militare.

Grazie, dopo tanti anni

Caro Direttore, pur essendo a conoscenza del fatidico passo, leggendo sulla pag. 4 del nostro giornale di gennaio "Dopo tanti anni..." non posso che provare tanta nostalgia per un lungo periodo di collaborazione giornalistica sempre intesa a migliorare il nostro approccio con i lettori. Basile ha fatto una scelta e con lui la stessa Associazione Nazionale Alpini, personalmente ne sentirò la mancanza, tra di noi c'era molta sintonia, sincerità, franchezza e alto spirito di collaborazione.

Storia e orgoglio

Il museo “Don Carlo Righini” di Domodossola è stato inaugurato ufficialmente nel 2011 ma si sviluppa da un percorso avviato negli anni precedenti con la raccolta di materiali, riconducibili agli alpini ossolani, curati e custoditi con orgoglio dalla Sezione. L’esposizione racconta in modo semplice e lineare come e perché sono nate le penne nere, attraverso quali sacrifici hanno costruito la loro storia, come hanno conquistato rilevanza nell’immaginario comune, quale posto occupano nella società e quale esempio vogliono trasmettere alle nuove generazioni.

Gli eroi della Cuneense

Gelido il vento sul volto dei nostri alpini quel 20 gennaio 1943. Li spingeva verso la salvezza un lontano miraggio prodigo di sacrifici e speranze mutilate. Appena un giorno innanzi la 21ª compagnia del btg. Saluzzo e la 72ª batteria del gruppo Val Po si erano immolate sul campo di battaglia aprendo la via che da Popowka conduceva a Nowo Postojalowka, terribile varco da dover superare a ogni costo. Per la Cuneense la sventura era tuttavia iniziata già nei mesi precedenti con la pressione dei russi sui punti che più avrebbero facilitato l’irruzione nelle nostre linee. Uno di questi era costituito dall’estremo settore di destra della Cuneense, a ridosso del Kalitva affluente del Don, di là del quale era schierata la divisione Cosseria. Lo presidiava il btg. Saluzzo del 2° Alpini.

Onori al carnefice

Carissimo Direttore, ritorno con una considerazione che sento di dover esternare. Il 10 febbraio lo Stato ricorda l’esodo di oltre 200mila istriani fiumani e dalmati e la tragedia delle foibe con le sue migliaia di vittime. Però una dozzina di vie di città italiane (Aci Sant’Antonio, Campegine, Nuoro, Palma di Montechiaro, Parma, Quattro Castella, Reggio Emilia, Scampitella, Ussana, Verzino) sono ancora intitolate al maresciallo Tito, boia degli italiani alla fine della seconda guerra mondiale.

Il suono della storia

Caro don Bruno, ho letto con particolare attenzione la lettera di Marco Baraldin che rievoca un particolare delle sue avventure durante la ritirata in Russia del gennaio 1943 nel btg. Genio alpino della Tridentina. Ha ricordato lo scontro al passaggio a livello di Nikolajewka e subito ho avuto un brivido per questo racconto. Nel lontano 1943 ero stato informato personalmente dagli stessi protagonisti, rientrati al battaglione decimati, ma sopravvissuti grazie al generale Reverberi.

Diversamente giovani

Come ogni anno si è celebrato il 27 gennaio il giorno della memoria, una ricorrenza internazionale. È mirabile vedere come le istituzioni ed i mezzi di comunicazione si prodigano nel documentare e mantenere vivo quel terribile ricordo specie nei giovani, che fortunatamente non hanno vissuto tale tragedia.

Il Paradiso di Cantore

Caro direttore, sull’editoriale de L’Alpino di dicembre 2013 ritorna la solita citazione del “Paradiso di Cantore”. Ma quale paradiso? Non è ora di finirla con quella sentimentaloide espressione che poggia sul niente? Ma gli alpini sanno chi fu veramente Cantore? E che caratterino aveva?

Un alpino "ecumenico"

Pregiatissimo direttore, ho letto l’articolo “alpini e basco” nel numero di dicembre 2013 e la cosa mi ha rispolverato un piacevole ricordo della naja. Deve sapere che avrei preferito andare nei carabinieri ausiliari, visto che padre e nonno ne avevano fatto parte, in alternativa l’alpino... ma nel 1968 il destino mi ha portato a Roma dove ho frequentato la scuola allievi sottoufficiali dell’esercito, alla Cecchignola, quindi niente berretto rigido e niente penna sul cappello ma basco.

Identità e continuità

Caro direttore, ho letto solo oggi sul numero di dicembre de L'Alpino gli auguri del nostro presidente nazionale Sebastiano Favero e ho particolarmente apprezzato il trafiletto che riguarda i giovani. Io faccio parte del gruppo alpini di Ozzano Monferrato e giovedì 12 dicembre siamo stati onorati della visita del presidente Favero nella cerimonia di conferimento dei "Distintivi d'Oro" sezionali.

Premiata “La storia di Neta”

Una “buona annata” il 2013 per il concorso internazionale del gruppo di Arcade e della sezione di Treviso: quest’anno i racconti inviati sono stati 63, molti di ottima fattura. La premiazione è avvenuta domenica 5 gennaio nel palazzetto sportivo comunale con una buona affluenza di pubblico. Presenti alla manifestazione il consigliere regionale Federico Caner, il vice presidente della Provincia di Treviso, l’alpino Floriano Zambon e il sindaco di Arcade Domenico Presti. Il vicario Umberto Tonellato ha portato il saluto della sezione di Treviso in rappresentanza del presidente Raffaele Panno, assente per motivi familiari. Commosso e d’effetto, come sempre, l’intervento del padrone di casa, il capogruppo Florindo Cecconato.

NELL'ULTIMA SETTIMANA