Storia e orgoglio

    0
    42

    Il museo “Don Carlo Righini” di Domodossola è stato inaugurato ufficialmente nel 2011 ma si sviluppa da un percorso avviato negli anni precedenti con la raccolta di materiali, riconducibili agli alpini ossolani, curati e custoditi con orgoglio dalla Sezione. L’esposizione racconta in modo semplice e lineare come e perché sono nate le penne nere, attraverso quali sacrifici hanno costruito la loro storia, come hanno conquistato rilevanza nell’immaginario comune, quale posto occupano nella società e quale esempio vogliono trasmettere alle nuove generazioni.

    Questi spunti costituiscono il filo conduttore che unisce sale, bacheche e vetrine del museo. Partendo dalle immagini dei fondatori del Corpo con cappello e sciabole del 1872, si passa alle prime imprese belliche, quali la battaglia di Adua, la spedizione in Cina per la rivolta dei Boxer e la Campagna di Libia. La prima guerra mondiale è presentata con alcune cartine affisse alle pareti che mostrano le località dei combattimenti, mentre nelle vetrine sono esposti reperti autentici che spaziano dall’abbigliamento, alle armi, ai documenti, foto e decorazioni.

    Una piccola trincea realizzata con sacchi di juta, filo spinato e attrezzi rinvenuti sull’Adamello e sulla Marmolada, offre al visitatore una visione tridimensionale che mostra una realtà per molti solo immaginata. Nella seconda sala c’è uno tra i fiori all’occhiello del fondo museale: viene presentata, attraverso le sue uniformi, le decorazioni e gli attestati, la figura di don Carlo Righini – cui è intitolato il museo – la cui esistenza è stata consacrata a ministro di Dio e a cappellano alpino dell’Ossola. La seconda guerra mondiale è introdotta da un manichino in uniforme del 1942 e dalle cartine della Campagna greco-albanese e russa. In questa sala è ben rappresentato “l’orgoglio alpino” con un’intera parete rivestita dalle fotografie delle Medaglie d’Oro appuntate sul Labaro dell’ANA, dove è messa in evidenza quella dell’ossolano Attilio Bagnolini. Il percorso si conclude con l’esposizione delle dotazioni coloniali del 1936 e dalla presentazione dell’Impero con delle carte d’epoca. Da segnalare alcuni reperti di valore storico, quali il cappello alpino a bombetta, le sciabole del generale Ricotti Magnani, il cappello di Dino Grandi e alcune Medaglie d’Oro al Valor Militare originali.

    Dal prossimo marzo, fino ad ottobre, un nuovo allestimento presenterà la sanità delle Truppe alpine nelle due guerre. Accanto al materiale storico verrà dato risalto all’aspetto umano dei soldati, già in evidenza con l’esposizione intitolata “…Dal tascapane!”. Il museo rappresenta il panorama culturale e storico nazionale, una realtà unica nella zona, organizzata e guidata dalla passione e dall’entusiasmo, ideali continuatori dei più importanti valori alpini. La speranza che diventi un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono approfondire anche per la prima volta la conoscenza sulla storia delle penne nere, in omaggio al motto del museo: “La nostra storia, il nostro orgoglio!”.

    La sede del museo è situata presso la “Casa dell’alpino ossolano”, in via Giorgio Spezia 9 – 28845 Domodossola (VB). Responsabile del museo e della biblioteca della sezione di Domodossola e referente sezionale del Centro Studi ANA dal 2009 è Alessandro Lana.

    Il museo è aperto il sabato (9.30-12.30 e 15.30-18.30 da ottobre a marzo; 10-13 e 16-19 da aprile a settembre). Gli altri giorni solo su prenotazione.

    Per informazioni tel. e fax 0324-44434 museo.anadomodossola@gmail.com