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domenica, 7 Settembre 2025

A Verona, presentazione del diario del sergente Oreste Sinode Barotti

La paura, il rumore frastornante dei colpi d'artiglieria, il freddo, le urla e la morte. Un racconto crudo, in "presa diretta". Per non dimenticare ciò che è stato. Per ricordare il dramma di un conflitto con la sua portata distruttiva. Sono pagine dense di emozioni quelle del libro «La mia guerra - Anni 1915-1918» che verrà presentato martedì 10 maggio alle 17.30 al Circolo Unificato dell'Esercito in Corso Castelvecchio, 4, a Verona (la presentazione sarà a cura del Ten. Isp. Gen. Antonio Scipione). Un'iniziativa della sezione scaligera dell'Ana, insieme al circolo culturale "M. Balestrieri" e al Circolo Unificato dell'Esercito.

I Fradis furlans

Quarant’anni fa, alle 21 di giovedì 6 maggio 1976, una lieve scossa dà l’allarme alla popolazione friulana. Un minuto dopo, la catastrofe. Il terremoto che da secoli non trovava eguali riscontri nella storia del Friuli e della Carnia, metteva in ginocchio l’intera regione: 39 i comuni gravemente danneggiati in provincia di Udine, 6 in provincia di Pordenone; 42 morti a Buia, 341 a Gemona, 129 a Majano, 101 a Osoppo, 47 a Venzone, oltre a qualche migliaio di feriti. 

Don Gnocchi, imprenditore della carità

A sessant'anni dalla morte e a sei anni dalla beatificazione di don Carlo Gnocchi, la Fondazione a lui intitolata e l’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con il Comando Regione Militare Nord, hanno commemorato “il santo con la penna alpina”, straordinario testimone della carità, proposto dalla Chiesa alla devozione e all'imitazione dei cristiani, per tutti un esempio di dedizione totale al prossimo. Nel corso dell’evento “Aspettando l’Adunata. La figura di don Gnocchi, Imprenditore della Carità”, svoltosi il 15 aprile al Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino e presentato dal giornalista televisivo Francesco Marino, è stata ricordata la vicenda umana del Beato don Gnocchi, Cappellano Militare volontario degli Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale sui fronti greco-albanese e nella campagna di Russia.

Il cerimoniale dell’Ana

Ci vedremo presto ad Asti e, come ad ogni Adunata o simili occasioni, mi viene il dubbio se, entrando in una chiesa sia più...

L’Alpino piace

Questa volta ti scrivo con il numero di Marzo 2016 ancora fra le mani per complimentarmi con tutta la redazione per la nuova veste...

La macchina e il cuore

Occupandomi da sempre di comunicazione, cerco di aggiornarmi su ciò che sta accadendo intorno a me e su quali potranno essere gli esiti di...

Senza titoli, eppure uomini di valore

Come direbbe Camilleri, sono un ottantino che da un anno ha deciso di chiudere bottega e, nel limite delle proprie condizioni fisiche, dedicarsi a tutto ciò che la corsa a perdifiato della vita non gli ha permesso. Finalmente il telefono tace e trovo anche il tempo di seguire alcuni programmi televisivi. 

La nostra Preghiera

Non voglio entrare in ennesima polemica sulla nostra Preghiera. Si è già scritto tanto. A me piace così. Ogni sua frase ha un preciso significato e quando la sento tanti pensieri mi vengono alla mente.

Viareggio: sfratto per gli alpini e i marinai

Dall’articolo di fondo del direttore Belpietro, apparso sul quotidiano “Libero” del 21 febbraio scorso: “A Viareggio, il sindaco del Pd ha sfrattato le associazioni dei marinai e degli alpini, per fare posto agli extracomunitari.

Per chi ha bisogno

È stata lanciata a L’Aquila, dopo la meravigliosa Adunata nazionale del maggio 2015, l’iniziativa ecclesiale di supporto alla meritoria campagna benefica internazionale di raccolta di occhiali usati, per permetterne il “riciclaggio” (a seguito di apposita opera manutentiva e di selezione) ed il successivo invio dei materiali raccolti e trattati a persone poco abbienti in Paesi esteri. 

Sul Maggiore Sora

Le scrivo queste poche e sincere righe per esprimere il mio parere in merito alle presunte responsabilità del maggiore Sora, che tanto eco hanno ultimamente sulla stampa alpina. Non voglio assolutamente polemizzare con nessuno, ma il maggiore Sora era sì un comandante di battaglione, ma era solo un Maggiore, che doveva rispondere ad ordini impartiti da ben altri comandi, non il suo! Ciò in merito ai fatti accaduti in Africa che ben tutti conoscono.

Solo bugie

Chi scrive è un ex del 3º/’67, che ha perso la confidenza con la penna. Essendo a riposo forzato per via di una gamba rotta mi diletto con la lettura. Giorni fa ho finito di leggere il libro “Terroni” di Pino Aprile e sono stato colpito da questa frase: «… certo non aiuta proporre che nel Corpo degli alpini i settentrionali abbiano un bonus di 500 euro e i meridionali no; che vada in galera chi butta le carte per strada, ma solo se napoletano…». 

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