VARESE – Carnago in festa per il 50° del Gruppo
Cinquant’anni non sono pochi, per un piccolo gruppo come quello di Carnago guidato da Pasqualino Sottoriva. Cinquant’anni di storia, di solidarietà e di alpinità, come ricordano il fondatore Antonio Venturini e il primo capogruppo capitano Erminio Carabelli. La ricorrenza si è trasformata in una festa tipicamente alpina, con la partecipazione del vessillo sezionale con il presidente Francesco Ber tolasi e il vessillo di Vicenza con il segretario della sezione Gian Piero Golin, del sindaco Maurizio Andreoli e diversi assessori, tanti alpini da tutta la sezione, le madrine e rappresentanti delle associazioni d’arma. Completato lo schieramento e dopo l’alzabandiera si è formato un corteo che, accompagnato dalla banda di Vivaro Dueville, ha raggiunto il monumento ai Caduti al quale è stata deposta una corona.
ARGENTINA – Torneo di tiro a segno a Buenos Aires
La sezione Argentina ha organizzato un torneo di tiro a segno, al Poligono Federale di Tiro di Lomas de Zamora, a Buenos Aires. Tra il pubblico presente alpini, familiari e amici.
Se vincono gli egoismi
Apocalisse, baratro, default, insolvenza, fallimento... e via drammatizzando, sono i termini che sentiamo ripetere da troppo tempo ormai sulla crisi economica che attanaglia soprattutto i Paesi dell'Europa e il nostro Paese in particolare. Ma c'è un'altra crisi che incombe, ed è quella del progressivo mutamento delle condizioni climatiche della terra, provocato dai gas di scarico, che pare non interessi quasi nessuno anche se i segni e le conseguenze sono evidenti. Questi due flagelli hanno origini e caratteristiche parallele: sono il frutto di egoismi e di interessi particolari di governi e nazioni ma pur sempre, nel panorama mondiale, particolari nel senso che di volta in volta ogni possibile soluzione ciascuno si aspetta che la trovino gli altri. Si è appena chiuso il vertice di Bruxelles con i rappresentanti di 27 nazioni: era definito il più importante degli ultimi vent’anni.
NOSTRI MUSEI: Canove, memoria di due guerre
Il museo di Canove, curato dal locale gruppo alpini, è un importante percorso snodato in quattordici sale per una superficie di circa seicento metri quadrati di esposizione dedicata alla Grande Guerra, più una sezione riservata alla seconda guerra mondiale. È allestito in via Roma 68, nell’edificio che originariamente era la stazione ferroviaria di Canove: lo si incontra percorrendo la provinciale, a circa tre chilometri da Asiago. Il museo dispone di numerose raccolte tematiche, organizzate in modo da fornire una chiave di lettura dell’evento bellico e di reperti che costituiscono il tema di fondo museale.
MARCHE – Ad Acquasanta l’86° raduno sezionale
Con gran senso di ospitalità, dignità e capacità di realizzazione, gli alpini di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), capogruppo Giulio Buatti, hanno organizzato l’86° raduno sezionale delle Marche cui hanno aderito rappresentanze di penne nere da molte parti d’Italia, con la presenza del consigliere nazionale Salvatore Robustini. Cerimonie civili, militari, religiose si sono susseguite alla presenza di varie autorità territoriali immergendo in un bagno di gioiosa partecipazione la cittadina termale compresa tra il Parco Nazionale dei Sibillini e quello dei Monti della Laga. Il presidente della sezione Marche, Sergio Mercuri, nella sua allocuzione ha dato spazio al particolare significato del raduno nel 150° dell’Unità d’Italia e ha riconosciuto il gruppo alpini di Acquasanta come uno dei più infaticabili della Sezione.
L’ambiente al centro del congresso IFMS
“Un congresso impeccabilmente organizzato dai nostri colleghi tedeschi, con escursioni, visite a diverse località della Baviera e momenti di ufficialità di livello inarrivabile; un’organizzazione che ha potuto contare sul supporto esterno dell’Esercito. Riteniamo davvero che, l’anno venturo, sarà difficile superare il risultato di questa edizione”. Questo il giudizio de “L’Abeto”, organo ufficiale della Associazione dei Soldati Veterani di Montagna spagnoli (AESVM), a riguardo del 16° congresso IFMS che si è svolto dal 20 al 24 settembre nella splendida cornice alpina di Garmisch Partenkirchen, in Baviera. Un giudizio che riteniamo di condividere ampiamente.
Lo stemma sabaudo
Con orrore vedo stampata su L’Alpino di Ottobre nella sezione incontri la foto di un gruppo di sottufficiali SMALP degli anni 1954/55 che sfoggiano un tricolore con lo stemma sabaudo.
MODENA – Prignano: Adunata sezionale e 80° del Gruppo
La 69ª Adunata della sezione di Modena si è svolta quest’anno a Prignano sulla Secchia in occasione dei festeggiamenti per l’80° di fondazione del Gruppo guidato da Guerrino Costi e l’intitolazione di una piazza agli Alpini. La festa è iniziata il sabato - in un paese vestito di tricolore - con l’alzabandiera e la partecipazione di una folta rappresentanza di alunni delle scuole che hanno portato una gaia nota di tricolore. Successivamente è stata inaugurata una mostra storica al Centro Civico, dove ha avuto luogo la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Alpini Sempre”.
VAL SUSA – Oulx abbraccia i suoi “Lupi”
La 34ª Compagnia del battaglione “Susa”, di stanza alla caserma “Assietta”, è cittadina onoraria di Oulx. Erano stati Pier Augusto Clataud e Candido Chareun, rispettivamente capogruppo e vice capogruppo, andati avanti nell’estate 2010, a porre le basi per questo riconoscimento. Per festeggiare l’avvenimento era in programma anche l’annuale raduno degli ex appartenenti alla Compagnia, i famosi “lupi”. Grande la partecipazione: oltre 500 i “veci” che, riunitisi fuori della caserma, aspettavano l’uscita della fanfara della “Taurinense” e dei “Lupi” della 34ª Compagnia per raggiungere in corteo piazza Garambois gremita di gente.
Un quadro, non un piastrino
Ne L’Alpino n. 9, ottobre 2011, a pag. 35, si dice:”…Carmela riceve da Respighi il quadro con il piastrino” (cerimonia di Roccaraso). Preciso che quello che appare non è il quadro contenente il piastrino, ma un quadro offertomi dalla famiglia Cicone sul quale sono riportati dati biografici dell’alpino disperso.
Sfogliando i nostri giornali
La nostra stampa.
“La Patria chiamò”: ovvero il destino d’un eroe alpino
“La Patria chiamò” sembra un motto d’altri tempi, il titolo d’una rivista riservata ai soldati al fronte. È ancora attuale, purtroppo, e riguarda il destino di – ormai troppi – nostri militari che dalle missioni chiamate di pace non sono più tornati, o sono tornati feriti nel corpo e nell’anima. “La Patria chiamò” è dunque anche l’appropriato titolo d’un libro che racconta la storia dell’alpino Luca Barisonzi, caporale dell'8° reggimento Alpini, stampato dall’editore Mursia e presentato – presente lo stesso Luca – il 22 dicembre scorso al Circolo di Presidio di Milano, a Palazzo Cusani. Il volume, curato dalla ricercatrice Paola Chiesa, è stato introdotto dal nostro presidente nazionale Corrado Perona e dal comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj.