Un abbraccio porta fortuna
Durante la festa del diciottesimo compleanno di mio nipote Matteo, egli ha espresso che il suo massimo desiderio sarebbe quello di potersi arruolare nell’Esercito e naturalmente nel Corpo degli Alpini. Ciò ha riportato alla mia memoria quando mio nonno varcò i cancelli della Scuola Militare Alpina di Aosta, per assistere alla cerimonia del giuramento degli allievi del 13º corso Asc, il mio corso.
L'angelo con la penna
La vita è bizzarra. Talvolta ci mette alla prova con estrema crudeltà e nel medesimo istante ci regala destini inaspettati. Il 7 gennaio è arrivato ed è ora di partire. Un abbraccio ai genitori, ai fratelli e alla sorella e via, da Brescia a Mondovì, destinazione alpini. Francesco si guarda le dita ancora macchiate d’inchiostro, pensa e ripensa ai cari e al suo lavoro da tipografo che lascia, mentre il locomotore sferraglia verso la naja.
Un grazie dal Centro Italia
Vorrei con questa piccola nota ringraziare tramite il nostro giornale tutti quei Gruppi e i singoli alpini che discretamente, ma concretamente hanno inviato aiuti e sostegno economico alla popolazione di Amatrice, sia privatamente sia delegando il mio Gruppo. A nome mio personale e di tutti i miei associati esprimo un profondo ringraziamento per la determinazione e l’affetto che tutti gli alpini d’Italia ci hanno dimostrato.
Divieti della burocrazia ecclesiastica
Nel numero di novembre nelle lettere al direttore risuona a voce alta quella di Dario Burresi sulla lettura della Preghiera dell’Alpino alle cerimonie religiose, invitando gli alpini (giustamente) a interloquire prima con l’officiante su cosa e come adducendo poi di cambiare chiesa o parroco (come se fosse facile) in presenza di qualche ostracismo. Per mia curiosità ho sentito in merito il parroco di un Comune vicino al mio, il quale, con sermone ben preciso, motivato e supportato pure da documentazione di canonica si è espresso categoricamente per il no.
L'espressione "andare avanti"
In occasione della solennità della Virgo Fidelis e di noi alpini invitati per la Messa dall’Associazione Nazionale Carabinieri, il parroco officiante, don Ambrogio Villa, durante la sua omelia ad un certo punto prese ad esempio e si complimentò con la nostra Associazione per l’espressione ritenuta da lui molto bella e che condivido: “andato avanti”.
Grazie don Claudio!
Mi permetto di darti del “tu” perché sono già stato da te richiamato “perché tra noi alpini si costuma così”. Sono un alpino iscritto al Gruppo di Castel d’Azzano in provincia di Verona da tanti anni. Attualmente sono anche “presidente pro tempore” (credo si dica così) dell’Avis comunale del nostro paese. Su L’Alpino di novembre a pagina 5 c’è una lettera dell’alpino Dario Burresi, che dice la sua sulle contestazioni che ci vengono fatte durante le nostre cerimonie da parte di alcuni parroci. Ebbene, da noi funziona al contrario.
A difesa della Patria
Bellissimo e godibile il tuo editoriale di novembre. Che, siccome in Italia non si parla d’altro da mesi che di cambiare la Costituzione, riporta in auge l’articolo della Carta del 1946 che recita “La difesa della Patria è sacro dovere di ogni cittadino”. Sacro tanto più per gli alpini.
La storia a fumetti
Da molti gli anni gli alpini della Protezione Civile della Sezione di Treviso, coordinati da Sergio Furlanetto, curano il ripristino e la manutenzione del museo all’aperto sul Lagazuoi. Dapprima le gallerie del Lagazuoi collaborando con il Comitato Cengia Martini-Lagazuoi e successivamente i manufatti sul Sasso di Stria, il contrafforte che sosteneva la linea difensiva austriaca al Passo di Valparola. Nei tanti anni trascorsi, è stato possibile recuperare e ripristinare le postazioni italiane e austriache realizzate durante la Grande Guerra.
La stele di San Giusto
Sul numero di novembre avete dedicato alla strage di Vergarolla del 18 agosto 1946 una lunga lettera di Norberto Ferretti, in cui si pone chiaramente in luce la matrice slavocomunista di quel delitto contro l’umanità, autentico colpo di grazia alle ultime speranze di Pola italiana, che non a caso avrebbe visto il 92% dei suoi cittadini prendere la via dell’esilio rinunciando ad affetti, beni, e persino alle tombe dei propri cari, in nome dell’Italia e della vita. Spiace, peraltro, che vi sia ignorata l’esistenza della grande stele commemorativa installata a Trieste nella zona sacra di San Giusto, coi Nomi e l’età delle 64 vittime identificate, ad iniziativa della Federazione Grigioverde e della Famiglia di Pola in Esilio, e del loro Presidente, il compianto gen. Riccardo Basile.
VERONA – Per il papà dei mutilatini
Davanti alla baita degli alpini di Borgo Nuovo (Verona) è stata inaugurata l’opera dedicata al Beato don Carlo, per volontà degli alpini locali, guidati dal Capogruppo Adriano Residori, con il contributo del consorzio Zai. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Verona Flavio Tosi, l’assessore comunale Antonio Lella, il Consigliere sezionale Flavio Melotti e una rappresentanza del 4º Alpini paracadutisti. Il parroco Giorgio Fainelli ha benedetto l’opera: un medaglione in bronzo su una stele di marmo. Luigi Gelmini, allievo di don Gnocchi, presente alla cerimonia, ha ricordato che don Carlo, nelle visita a Roma, gli domandava sempre: «Caro Luigi cosa posso fare io per te?». Il Santo degli alpini, con la sua tenerezza, dava speranza ai ragazzi meno fortunati alleviando le loro sofferenze.
L’Ana dal Presidente Mattarella
Lo scorso 23 novembre al Quirinale si è svolta un’udienza privata con il Presidente della Repubblica in occasione della presentazione della 20ª edizione della Colletta Alimentare. Una iniziativa che vede protagonisti, da sempre, centinaia di alpini impegnati nei punti di raccolta in tutta Italia.
Sull'aspre cime del Monte Cauriol
Sono un artigliere iscritto alla Sezione di Gemona in cui vivo da prima del sisma del ’76, rimanendo tuttavia un trentino col cuore inchiodato sui monti della nativa Valle di Fiemme. La mia mail è intitolata al monte Cauriol, che nelle serate d’estate, in vacanza nel mio paese (Daiano) ammiravo mentre da dietro di esso s’innalzava in lenta progressione il disco argentato della luna: rischiarava con luce fatata il fantastico colore violaceo che il sole ormai prossimo a scomparire pennellava su tutta la catena porfirica del Lagorai.