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venerdì, 3 Maggio 2024

La rubrica "Belle famiglie"

Leggo sul nostro mensile L’Alpino del mese di ottobre 2012, che la rubrica “Belle famiglie alpine” non è stata abolita ma spostata sul portale dell’ANA.

“Dare un po’ di gioia a chi non l’ha”

Nei Paesi cristiani, specie in Italia, li chiamarono direttori di spirito, poi preti al campo e infine, cappellani militari. Padre Generoso da Pontedecimo era uno di loro. Beffardo il destino che nel 1934 indica “rivedibile per debole costituzione” quel chierico, frate cappuccino, con il naso sottile e aguzzo a sostenere piccoli occhialetti tondi.

La Campagna di Russia in mostra a Conegliano

Il museo della sezione di Conegliano si trova nella pertinenza di un edificio che al tempo della Serenissima Repubblica di Venezia era un convento domenicano dedicato a San Martino, patrono dei cooperatori domenicani. Durante il periodo napoleonico venne confiscato, come tutti gli edifici ecclesiastici, ed adibito a caserma. E caserma rimase anche dopo la cessione del Veneto all’Austria e da questa all’Italia, dopo la terza guerra d’Indipendenza del 1886.

Alpini di serie A e serie B?

La lettera del signor Branno di Napoli mi ha spiacevolmente sorpreso. Dopo tanti anni siamo ancora qui a parlare di alpini di serie A noi del nord e di quelli di serie B cioè del sud. Durante il mio periodo di servizio militare ho conosciuto alpini provenienti dall’Abruzzo, Calabria, Campania ed altre regioni del Sud. Si usciva insieme, si scherzava, si faceva fatica assieme.

Perona ai politici: “Noi ci siamo, e voi?”

È sempre più un momento di raccolta, oltre che di raccoglimento, la Messa che dal 1956 viene celebrata a dicembre di ogni anno in Duomo, a Milano. Fu una iniziativa di Peppino Prisco, in memoria dei Caduti del “suo” battaglione L’Aquila del 9° reggimento, poi estesa a tutti i Caduti. Con gli anni la Messa ha coinvolto un sempre maggior numero di Sezioni, Gruppi, alpini e cittadini. È divenuta un evento importante nella storia della nostra Associazione, rappresenta uno dei cardini della vita associativa: il ricordo di quanti hanno pagato con la vita il “dovere pericolosamente compiuto”.

TRIESTE – Fiori ai Caduti per l’imperatore

A Trieste la Grande Guerra cominciò quasi un anno prima che nel resto d’Italia. Infatti questa città faceva parte dell’Impero Asburgico che il 28 luglio 1914 aveva dichiarato guerra alla Serbia. Tra l’1 e il 4 agosto entrarono in guerra Russia, Francia e Gran Bretagna. I coscritti triestini erano inquadrati nel 97° Reggimento “Waldstätten” che era dislocato in Croazia.

BIELLA – La sezione ha compiuto 90 anni

Il 90° anniversario di fondazione della Sezione ha coinvolto centinaia di alpini e amici in un programma denso di avvenimenti. La celebrazione ha avuto inizio qualche mese prima con l’atteso e applauditissimo concerto della fanfara della brigata Taurinense e si è conclusa a dicembre con l’esibizione al teatro sociale di Biella della fanfara dei Congedati della Cadore. Il clou dei festeggiamenti è stato in sede, in un salone gremito per ascoltare i cori “La Ceseta” di Sandigliano, “Stella alpina” di Vergnasco Magnonevolo e la “Corale di Casapinta”.

Alpini o alpinisti?

In riferimento all’articolo “All’inizio fu un canto di soldati” apparso su L’Alpino n. 10 del 2012 ed ai numerosi altri articoli e cenni sui numeri precedenti relativi ai canti degli alpini, devo dire che non se ne può proprio più del “Signore delle Cime” ovunque e sempre alle varie nostre cerimonie e manifestazioni e soprattutto in forma quasi esclusiva alle esequie di alpini andati avanti.

In Libano un anno dopo

È passato un anno da quando l’Italia ha assunto il comando della missione UNIFIL con il gen. D. Paolo Serra, una nomina avvenuta due anni dopo il termine del mandato del gen. C.A. Claudio Graziano, e che rappresenta un prestigioso attestato di stima verso il nostro Paese, in prima linea nel promuovere la sicurezza nell’area del Mediterraneo orientale.

Ancora sulle donne

Sul recente numero de L’Alpino sono state pubblicate due lettere in ordine alla tematica delle donne nella vita militare. Prima di entrare nel merito di tale argomento vorrei sommessamente far rilevare che lo Scarpone Canavesano, almeno nella grafica, è stato – forse – il primo a porvi l’attenzione. Certamente le considerazioni dell’artigliere Pivotto di Salcedo, anche nel modo come sono state poste, non si possono condividere e la tua breve chiosa è del tutto adeguata, anche se un po’ brusca.

Sfogliando i nostri giornali – gennaio 2013

La nostra stampa.

Nel cuore gli Alpini più lontani

Si dice che al momento di congedarsi dagli alpini che vivono all’estero si viene colti da un turbine di sentimenti che, condensati, si traducono in grande ammirazione e uno struggente desiderio di tornare da questi nostri connazionali che abbiamo nel cuore e che con il loro lavoro e soprattutto con il loro comportamento hanno fatto e continuano a fare onore all’Italia dovunque si trovino: in Canada o in Germania, in Argentina o in Australia, paese dal quale è tornato da poco il nostro presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal consigliere Ferruccio Minelli, delegato ai contatti con le Sezioni all’estero.

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