TRIESTE – Fiori ai Caduti per l’imperatore

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    A Trieste la Grande Guerra cominciò quasi un anno prima che nel resto d’Italia. Infatti questa città faceva parte dell’Impero Asburgico che il 28 luglio 1914 aveva dichiarato guerra alla Serbia. Tra l’1 e il 4 agosto entrarono in guerra Russia, Francia e Gran Bretagna. I coscritti triestini erano inquadrati nel 97° Reggimento “Waldstätten” che era dislocato in Croazia.

     

    Subito riportato a Trieste nella Caserma Grande (pressappoco dove ora si trova la Piazza Oberdan) il 97° venne rimpinguato con i richiamati e, forte di 3.500 soldati, a Lemberg (Leopoli) fronteggiò i Russi nelle paludi della Galizia e sui Carpazi. I Triestini del 97° non andavano affatto volentieri a combattere per l’Impiccatore, come veniva chiamato l’Imperatore Francesco Giuseppe dopo il supplizio dell’irredentista Guglielmo Oberdan e il sentimento filo-italiano ormai molto esteso.

    Un migliaio di triestini varcarono clandestinamente il confine per andare ad arruolarsi nell’esercito italiano. Fin dall’inizio dei combattimenti in Galizia fu una strage: le perdite raggiunsero il 50 per cento degli effettivi. Molti disertarono, moltissimi caddero prigionieri, numerosi furono gli episodi di insubordinazione e diserzione. Ciò non toglie che – volenti o nolenti – i nonni o bisnonni di molti di noi triestini attuali combatterono, soffrirono e morirono sotto la bandiera con l’aquila bicipite.

    Li ricorda una targa su un muraglione esterno di un bastione del Castello di San Giusto, lontano dalla zona dei monumenti ai Caduti e fuori dal Parco della Rimembranza, come in castigo, in una zona scarsamente frequentata. Pochi sono i triestini che sanno dov’è quella targa. Da qualche anno la sezione ANA di Trieste il 4 Novembre porta fiori sotto quella lapide. E quest’anno, per la prima volta, alla breve e semplice cerimonia ha partecipato qualche altra Associazione d’Arma ed una corona è stata deposta anche da parte dell’Amministrazione comunale. Quei Caduti combatterono sul fronte opposto, ma a loro vanno gli onori riservati a tutti i Caduti, ed in tal senso noi ci impegniamo.

    Dario Burresi