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sabato, 27 Aprile 2024

HELLO WAMBA

Con testi di Marco Tarozzi Un bellissimo libro fotografico, l’ultimo del fotografo ravennate Paolo Genovesi, con le immagini del Catholic Hospital di Wamba, in Kenia – un piccolo villaggio, poche baracche, a sei ore da Nairobi - dove ogni giorno volontari e specialisti di tutto il mondo alimentano la speranza di vita della popolazione locale. Non solo cure per il corpo, ma anche per la mente, scuola, educazione, formazione.

IL GRIDO DELLA TERRA

Clerici, scrittore e poeta, è attivo da anni nel mondo del volontariato e collabora con numerose associazioni culturali. Il libro non è una cronaca giornalistica del terremoto in Emilia ma, con i suoi 13 racconti, le poesie e le testimonianze, congela l’attimo di un evento drammatico e irripetibile. Lui stesso ha trascorso tre settimane in Emilia da soccorritore. Sua anche l’idea di un testo teatrale che prende spunto dal libro: per la sua rappresentazione non vengono chiesti rimborsi in denaro ma soltanto la possibilità di vendere il libro prima o dopo l’evento.

QUANDO VOLANO LE AQUILE

Giuseppe Magnani, alpino d’arresto, racconta il periodo della sua naja, 18 mesi vissuti quasi interamente in Friuli. È uno spaccato della vita di caserma e dei problemi legati al rapporto con graduati e ufficiali. E poi gli incontri con i commilitoni, gente rude, a volte perfino crudele. E poi la montagna, sublime ma associata a tanta fatica e poco cibo: poca retorica ma la vita vera.

In breve – novembre 2013

Notizie in breve.

Il Vajont non è retorica

Carissimo don Bruno, mi permetto innanzitutto di darti del tu come si fa tra di noi e vengo subito al dunque: sono veramente stufo di tutta questa retorica che coinvolge il Vajont ogni volta che ci avviciniamo alla triste e famosa data della tragedia.

TIRANO – Pellegrinaggio al San Matteo

Grande partecipazione al 39° pellegrinaggio al Sacrario San Matteo organizzato dal gruppo di Valfurva coadiuvato dalla sezione di Tirano. La giornata di domenica è iniziata con la salita al bivacco “Battaglione Monte Ortles” in Vallumbrina, a 3.122 metri.

CUNEO – Borgo San Dalmazzo tricolore

Due giorni di festa a Borgo San Dalmazzo per l’80° del Gruppo, abbinato al terzo raduno degli alpini delle valli occitane, i 140 anni di costituzione della prima Compagnia di alpini avvenuta nel 1873 e i 70 anni del rientro del btg. “Borgo San Dalmazzo” dalla tragica Campagna di Russia. Il sabato pomeriggio è arrivata al monumento dedicato ai Caduti la staffetta partita dal Santuario di San Maurizio di Cervasca; a sera concerto della corale “Reiss” e relazione del prof. Mario Bruno che ha presentato il suo libro “Il battaglione alpini Saluzzo”.

TRENTO – La scuola incontra gli alpini

Si è svolta nella sede di Arco del Centro di Formazione Professionale dell’Università Popolare Trentina (CFP-UPT), l’edizione 2013 del progetto: “La scuola incontra gli alpini”. L’iniziativa, ideata e promossa dal gruppo di Arco, vanta ampi, positivi riscontri negli Istituti scolastici della zona tra i quali nell’aprile 2010 - proprio nella medesima sede del CFP-UPT - eventi culturali, conferenze di Reduci di Russia, mostre storiche e visite alle trincee del bosco Caproni che hanno coinvolto non solo gli studenti ma anche moltissimi cittadini.

Raduno della mitica 40ª

I veterani della mitica 40ª batteria di artiglieria da montagna (oggi inquadrata nel 1° rgt. artiglieri da montagna di Fossano) si sono dati appuntamento a Cesana, in alta val di Susa, per il loro annuale raduno.

Sarà il ponte dell’amicizia

Come un miraggio – dopo centinaia di chilometri combattendo all’indietro – dev’essere apparso alle migliaia di alpini il terrapieno della ferrovia che chiudeva l’orizzonte della pianura trasformata in un inferno bianco e che alla fine della giornata sarà macchiata di rosso e costellata da migliaia di corpi che la neve avrebbe presto coperto. E poi quei sottopassi al di là dei quali c’era la salvezza, il diaframma tra la morte e la vita. Poco dopo, un fiume e un ponte sul fiume Valuj, l’assalto di quei fortunati passati dalle forche caudine, a quella poco più che passerella che era la fine della lunga marcia nella tormenta, delle mitragliate nemiche, delle cannonate dei carri armati. La baita ora era qualcosa di più d’un sogno disperato.

Ricominciare daccapo

Trentaquattro mesi fa è calato il sipario. E dietro a quel drappo pesante di velluto bordeaux tutto è cambiato, scombinando scenari e abitudini. Ciò che di nuovo c’è ora non coincide affatto con il futuro che Luca aveva immaginato. Quel giovane alpino ferito in Afghanistan, il 18 gennaio del 2011. Accanto a lui cade, per sempre, Luca Sanna. Sono attimi, una serie infinita di fotogrammi che l’angoscia, l’inquietudine hanno scolpito nella memoria e che resteranno impressi così, fino all’ultimo giorno. Luca Barisonzi si è risvegliato fermo.

NUOVA VESTE GRAFICA DE L’ALPINO

Dal numero di novembre 2013 la veste grafica del giornale è cambiata. I testi sono generalmente più corti, le foto più grandi (quando sono belle parlano da sole). Per continuare su questa strada e dare a L’Alpino un’impronta più visibile e gradevole – in una parola: moderna, pur restando i contenuti nel solco della tradizione alpina – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che ci inviano testi e foto, in particolare dei presidenti di sezione e dei capigruppo.

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