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domenica, 28 Aprile 2024

Alla scoperta del Forte

Werk Gschwent di Lavarone, oggi meglio noto come Forte Belvedere, fu progettato dal Genio militare austro-ungarico sotto la direzione del tenente ing. Rudolf Schneider e realizzato tra il 1908 e il 1912 su uno sperone di roccia calcarea che sporge a strapiombo sulla Valdastico. Doveva costituire uno dei punti di forza lungo la linea dell’ipotetico fronte contro l’Italia, nonostante gli accordi della Triplice Alleanza firmata il 20 maggio 1882 dall’Italia che si univa così alla Germania e all’Austria-Ungheria: un patto del quale i nostri “alleati” si fidavano evidentemente assai poco se dalle fine dell’Ottocento ai primi del Novecento diedero il via alla costruzione di una serie di forti lungo tutto l’arco alpino di confine per bloccare gli accessi alle valli strategiche.

Ritorniamo a Rossosch

Il 19 settembre 1993 l’Associazione Nazionale Alpini inaugurò un asilo a Rossosch (Russia), nello stesso luogo in cui durante la seconda guerra mondiale era insediato il comando del Corpo d’Armata Alpino. Nel cantiere dell’Asilo sorriso, così chiamato a testimonianza del rinnovato sentimento di pace e fraternità tra i popoli, lavorarono oltre 600 volontari alpini. Grazie alle numerose offerte libere e di materiali l’opera fu completata in soli due anni. Vennero successivamente realizzate alcune parti esterne come la piscina, il piazzale e il giardino. Seguirono le manutenzioni quasi annuali.

Il libro Ritorniamo a Rossosch “Operazione Sorriso” è la riedizione, aggiornata e ampliata, della bella storia di solidarietà scritta a più mani da Lino Chies, Sebastiano Favero, Cesare Poncato e dalla generosità di tante penne nere - le “mani parlanti” come vengono chiamate dagli autori - senza le quali il Sorriso non sarebbe potuto apparire. Tra le novità rispetto all’edizione del ’97 c’è una consistente documentazione fotografica, rivista e aggiornata, i “nuovi incontri” con le testimonianze e i racconti successivi al 1995, mentre la parte finale riporta documenti e atti sullo sviluppo costruttivo dell’opera. Inoltre, i testi introduttivi sono stati tradotti in alfabeto cirillico, perché il libro possa restare un documento a memoria anche per il popolo russo.

Un grazie a quattro coraggiosi

Alla recente Adunata di Piacenza quattro alpini della nostra Sezione appartenenti al gruppo di Bordano, Bruno Picco (vice presidente sezionale), Gerri Patriarca (capogruppo), Igliz Scussolin e Paolo Zingaro, sono stati protagonisti del salvataggio di una giovane del posto da un tentativo di violenza.

Carica dei trentamila

Se non è un record, poco ci manca; e a pochi giorni dalla sfilata che ha concluso il raduno del terzo raggruppamento, Schio si culla nell’idea di essere stata per tre giorni capitale degli alpini del Triveneto. Con la città vestita a tricolore già parecchi giorni prima, è il tradizionale alzabandiera di venerdì nella centralissima piazza Alessandro Rossi a dare il via all’evento.

Gli occhi che sanno vedere

Scene, molto diverse tra loro, mi passano davanti agli occhi con la loro forza provocatrice. Casumaro, provincia di Ferrara, primo giugno 2013. Si inaugura la nuova scuola materna, offerta e messa in piedi dagli alpini. Ci sono loro, le penne nere, compiaciute della loro ultima prova di generosità. Lo hanno fatto perché era una cosa che andava fatta. E tanto basta.

I sindaci alle nostre Adunate

Anche quest’anno ho partecipato all’Adunata. Indimenticabile come sempre. Solo, con spirito propositivo, le segnalo come molte persone fra il pubblico si chiedevano il motivo della presenza di tanti sindaci non alpini alla sfilata.

Progettare sogni

Viva il 1° Maggio, anche se in questo periodo la situazione economica e sociale è sempre più difficile, con l’aumento di disoccupati, precari, aziende che chiudono e tante persone che sono alla disperazione.

TRENTO – Marciando insieme

Alpini, ufficiali e sottufficiali del comando militare del Trentino- Alto Adige insieme in una marcia di addestramento. È il tradizionale appuntamento annuale che vede sulle montagne trentine una lunga colonna di alpini in armi, alpini in congedo e militari delle varie armi che compongono il Comando Esercito della regione, tra i quali artiglieri del 2° artiglieria “Vicenza”.

Parliamoci chiaro, da amici

Caro direttore, come può la solidarietà rovinare la vita ad un alpino, un artigliere da montagna grande e grosso che da 32 anni quando gli viene chiesto, allarga la borsa, si rimbocca le maniche, mette a disposizione attrezzature che costano centinaia di migliaia di euro e va a portare la sua personale solidarietà alpina anche a centinaia di chilometri da casa senza chiedere mai nessuna forma di rimborso spese?

La presidente Boldrini in visita all’asilo

Alla scuola materna di Casumaro è arrivata un’ospite inattesa quanto gradita dagli alpini che stavano eseguendo gli ultimi preparativi in vista dell’inaugurazione: la presidente della Camera Laura Boldrini, che stava facendo una visita ai luoghi terremotati dell’Emilia. Era accompagnata dalla presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, dal presidente della Regione Vasco Errani e dal sindaco di Cento Piero Lodi.

Tre Alpini. Con la A

Visi immobili e concentrati, occhi lucidi di commozione fissi sul palco dove i premi per “l’Alpino dell’Anno 2012” stanno per essere consegnati. La folla assiepata sulla piazza del Comune di Varazze, città che quest’anno ha voluto organizzare l’evento, è stretta attorno agli alpini Giuseppe Zonca e Luca Antonacci e al parente dell’alpino “andato avanti” Walter Bevilacqua e ascolta in profondo silenzio la lettura delle motivazioni per le quali i tre sono stati prescelti tra le numerose segnalazioni delle sezioni ANA.

Il sapore dell'“emilianità”

Cari alpini, veci e bocia, chi vi scrive è una giovane piacentina che ha passato gli ultimi tre giorni insieme a voi in mezzo alle strade della mia città. Inutile dirvi che stamattina, la città si è alzata più sola: tutto era più triste e, purtroppo, è ritornato ad essere tutto silenzioso e melanconico. Abbiamo passato tre giorni tra persone vere e genuine come voi, abbracciando i vostri valori e il vostro profondo senso dell’onore. Grazie a voi, abbiamo imparato che, standovi insieme, si impara la vita e si diventa più uomini (come diceva uno striscione durante la sfilata), ci si arricchisce moralmente e umanamente.

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