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venerdì, 19 Aprile 2024

“Sporadici fatti d’arme”, ma fu un inferno

Negli atlanti storici il nome di Pljevlja è difficile trovarlo. Tutt'al più si saprà che è una ridente cittadina dell'alto Montenegro circondata da dolci colline e dalla lunga tradizione guerriera. Eppure, settant'anni or sono fu una bolgia infernale in cui si combattè per vincere o morire, senza alcuna regola tradizionale, ma una feroce e insidiosa guerriglia operata da forze che non avrebbero dato scampo né a prigionieri né a feriti. “C'era da rimpiangere – scriverà il compianto Vitaliano Peduzzi – l'onestà della guerra di Albania...”.

Gli alpini nella storia d’Italia (8ª puntata)

Giugno 1940. La Campagna nelle Alpi occidentali

Quando Mussolini, il 10 giugno 1940, annuncia dal balcone di Palazzo Venezia l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, per gli alpini si apre una nuova, drammatica, sanguinosa pagina di storia. La prima "Campagna" è sulle Alpi occidentali, contro un nemico - la Francia - che le armate di Hitler hanno già travolto attaccando da Nord e da Est. L'Italia fascista vuole assicurarsi un "posto a tavola" quando si tratterà di dividere il bottino e attacca da sud. È un'azione che i francesi non ci perdoneranno mai, una pugnalata alla schiena ad un Paese già prostrato. Ed è un'azione che anche in Italia suscita imbarazzo e non piace a molti, primi fra tutti proprio agli alpini.

Quei nostri Caduti in Grecia non sono dimenticati

Ne L’Alpino del settembre 2007 riportavo emozioni e sentimenti che mi hanno colto, a seguito del primo “pellegrinaggio” in terra greco- albanese, sulle orme dei soldati italiani, ed in particolare su quelle degli alpini ed artiglieri della Divisione Julia. Riscrivo oggi, dopo il rientro dalla mia seconda esperienza, che per come è stata vissuta posso definirla, senza timore di esserne sconfessato, “Pellegrinaggio sulle orme dell’immane sacrificio ed eroismo dei soldati italiani”.

Mussolini dalla spiaggia di Riccione dichiara guerra alla Russia

Il 22 giugno 1941 Hitler diede inizio, con una forza di tre milioni di uomini, alla Unternehmen Barbarossa (Operazione Barbarossa), nome in codice dell’attacco alla Russia di Stalin. Mussolini era in vacanza a Riccione, l’ambasciatore russo in Italia stava facendo il bagno a Fregene. Dopo la tragica campagna di Grecia - che pur avendo dimostrato il valore dei nostri soldati aveva clamorosamente rivelato anche l’impreparazione del nostro esercito in equipaggiamento, armamento e intendenza - Mussolini tentava un’altra carta per farsi valere al tavolo della pace che immaginava vicina, illuso dalla strapotenza germanica.

Compleanno di un reduce della Julia

Albino Soppelsa è uno dei più anziani superstiti della ritirata di Russia. È nato il 31 agosto 1911 a Cencenighe Agordino, comune di 1.430 abitanti nelle Dolomiti bellunesi, dove vive tuttora con la moglie Maria, 95 anni, sposata il 17 maggio 1945. A poche centinaia di metri da lui abita Ottorino Soppelsa, un altro reduce di una decina d’anni più giovane. Secondo di quattro figli, a tredici anni andò a lavorare a Catanzaro, come manovale e tuttofare. “Lavoro qui non ce n'era e dovevo aiutare la famiglia - racconta - In Calabria sono stato quindici mesi poi sono andato a Milano a prestare servizio, sempre come manovale. Dopo essere rimasto per qualche periodo a casa mi hanno chiamato a fare il militare a Belluno, nel 7° Alpini.

“L’Esercito Italiano nella guerra di Liberazione”, incontro a Milano

L’Associazione Nazionale Combattenti Guerra di Liberazione organizza il 4 maggio prossimo, in occasione della Festa dell’Esercito, una giornata del ricordo sul contributo dell’Esercito Italiano nella guerra di Liberazione.

Bartolomeo Discorbite, da Ponzone a Tambov

Gli alpini del gruppo “G. Garbero” (sezione di Acqui Terme) con i marinai della sottosezione si sono raccolti nel ricordo di un Caduto, il ponzonese Bartolomeo Discorbite, classe 1911, 104° rgt. Alpini di marcia, caduto in Russia il 22 marzo del 1943. La sua piastrina di riconoscimento, trovata da un alpino, Antonio Respighi di Abbiategrasso, durante un viaggio nelle terre del Don, è stata consegnata ai figli Michele e Clara nel corso di una commovente cerimonia.

Onorcaduti e i piastrini dei Caduti in Russia

Sul ritrovamento di piastrini di nostri Caduti in terra di Russia il commissario generale di Onorcaduti, gen. di C.A. dei Carabinieri Vittorio Barbato, ha inviato al nostro presidente nazionale la lettera che riportiamo.

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