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martedì, 17 Giugno 2025

Il postino che non suona

Su L’Alpino di maggio ho letto la lettera di Matteo Ripamonti e la tua risposta sui disservizi postali. Anche noi per il nostro “L’Alpin de Trieste” abbiamo lo stesso problema. Le Poste Italiane (a pagamento e sempre con mesi di incomprensibile ritardo) ci restituiscono le copie che non è stato possibile consegnare. 

Pellegrinaggio in Albania

Nel gennaio scorso si sono riuniti per la prima volta i collaboratori del gruppo di lavoro Grecia- Albania (Commissione Russia- Grecia-Albania), costituito con lo scopo di localizzare le salme degli alpini della Julia sul Monte Golico e, di concerto con il Commissariato per le Onoranze ai Caduti e le autorità albanesi, di provvedere alla loro riesumazione avvalendosi dell’esperienza maturata in anni di ricerche da parte dei componenti la commissione: Guido Aviani Fulvio della Sezione di Cividale, Manuel Grotto della Sezione di Vicenza e Ilario Merlin, Presidente della Sezione di Pordenone che da oltre un decennio si recano in pellegrinaggio in Albania.

La nostra casa

Ci sono luoghi che sentiamo nostri più di altri. Oltre a ragioni storiche o geografiche, c’è senza dubbio una componente legata a un istinto naturale che non si può mettere a tacere. Accade quando si arriva alla rampa di gradoni che salgono al rifugio Contrin con il fiato corto strozzato dall’ultimo ripido tornante. La sud della Marmolada precipita sul pratone costellato di massi erratici, tra il Gran Vernel e la cima Ombretta occidentale, è la sorpresa preparata dalla natura. Un orizzonte inclinato, protagonista di imprese alpinistiche, teatro nella Grande Guerra, allegoria della storia alpina. 

Il cuore delle nuove generazioni

Vittorio, questo è il mio nome. Ovviamente non l’ho scelto io, ma i miei genitori, che sempre mi hanno raccontato di avermelo dato perché era quello di un mio bisnonno a cui erano legati da grande affetto e stima. Non l’ho mai conosciuto di persona, ma ricordo che la prima volta che lo vidi fu in una foto sulla tomba di famiglia: un viso anziano, sereno e sorridente, sotto uno strano cappello con la penna che spronò la mia curiosità e le mie domande. Il papà mi rispose: “Era un alpino”.

Trova le differenze

Nel numero di maggio, molti si lamentano dei vari politici con in testa il nostro cappello. Giusto! Ricordo varie foto e quadri con San Giovanni Paolo col nostro cappello in testa. 

Un sentire condiviso

Ho letto l’editoriale di maggio sul Piave. È magnifico. Io non ho fatto il servizio militare e tanto meno l’alpino e se c’è una cosa per la quale provo invidia nei confronti dei miei amici alpini è proprio questa. 

Diciamo la verità

Ho letto ora la tua risposta a Sartor sul numero di aprile. Hai detto una cosa chiara e storicamente inequivocabile sul tradimento sì, tradimento no: a tradire fu l’Austria, sia per l’entrata in guerra non concordata contro la Serbia, ma anche per le acquisizioni territoriali avute che dovevano avere una compensazione concordata per l’Italia. 

Una stella alpina

È il 18 giugno scorso. Con una mail essenziale, com’è nel suo stile, il direttore generale ci comunica che il giorno precedente il Papa ha dichiarato ufficialmente che il martirio di Teresio Olivelli, nel campo di concentramento di Hersbruck il 17 gennaio del 1945, è avvenuto in odio alla fede. Tradotto vuol dire che tra poco, non appena sarà concordata la data tra il Vaticano e la Diocesi di Vigevano, l’alpino Teresio Olivelli sarà proclamato ufficialmente Beato. Davanti a una notizia di questa portata, da giornalista mi chiedo quali possano essere le reazioni di un alpino. 

Bagnati e contenti

Nemmeno sull’amena valle di Contrin è riuscito ad interrompere l’ormai – si può ben dire – lunga storia dei raduni nazionali che si svolgono da ben 34 anni presso l’omonimo complesso rifugistico in alta Val di Fassa, dedicato al compianto Franco Bertagnolli, Presidente nazionale Ana della ricostruzione del Friuli. Qualcuno certo all’ultimo ha deciso di desistere, rinunciando al sapore “eroico” d’una risalita a piedi sin sotto le pareti maestose del gran Vernèl e della regina delle Dolomiti - la Marmolada, con il cappello a far da grondaia.

PORDENONE – Sessantamila volte grazie!

Durante l’Assemblea dei Delegati della Sezione di Pordenone, il Presidente nazionale Sebastiano Favero è intervenuto per ricevere simbolicamente l’assegno di 60mila euro, frutto di una parte della raccolta dei 72 Gruppi della Sezione di Pordenone.

Maurizio Plasso

Maurizio Plasso è nato a Bolzano il 1° aprile 1962, risiede a Merano, è sposato e ha due figli. Entrato nel 163° Corso dell'Accademia Militare di Modena nel 1981, è stato nominato sottotenente di artiglieria nel 1983. Successivamente ai due anni di Scuola di Applicazione a Torino è giunto al gruppo artiglieria da montagna “Bergamo” con il grado di tenente.

Dopo i consueti periodi di comando nelle unità alpine, ha frequentato il Field Artillery Officer Advanced Course negli Usa, il Corso di Stato Maggiore e il Corso Superiore di Stato Maggiore. Dopo aver svolto alcune missioni all'estero e un periodo di tre anni ad Amburgo quale ufficiale di collegamento con la Führungsakademie della Bundeswehr, ha comandato il gruppo artiglieria da montagna “Aosta” a Fossano e il 3° reggimento a.mon. a Tolmezzo.

Dal 2008 oltre a ricoprire incarichi di vertice al Comando Truppe Alpine è stato il rappresentante del comandante presso il Consiglio Direttivo Nazionale dell'Ana. Il 31 marzo 2017 ha lasciato il servizio attivo con il grado di colonnello. È socio Ana, iscritto al Gruppo di Carpaneto Piacentino ed è stato nominato Segretario nazionale Ana nel giugno 2017.

Importanti avvicendamenti in Sede Nazionale

COMUNICATO DALLA PRESIDENZA NAZIONALE - Ogni anno dopo l’assemblea dei delegati vengono rinnovate le cariche e l’organizzazione dell’ANA con le relative commissioni di lavoro. Nella seduta del 17 giugno ci sono stati importanti cambiamenti in ruoli chiave della vita associativa a livello nazionale.

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