Afghanistan: prime operazioni degli alpini
![]() | Sono ricorsi all'uso delle armi per respingere alcuni terroristi che si avvicinavano al campo dopo aver lanciato un razzo. (foto ANSA) |
Se la RAI offende gli alpini
La sera del 13 gennaio RAI 2 ha trasmesso un programma dal titolo Grande notte che ha infranto il limite tra buon gusto e TV spazzatura. Alcuni coristi, vestiti da alpini, hanno eseguito in modo canzonatorio gli inni di quattro partiti
accennando più volte a un riprovevole saluto militare e mantenendo un comportamento indecente. È stata una vergogna. Ho portato la divisa con onore e non accetto che venga così volgarmente denigrata da una televisione che dovrebbe trasmettere cultura e valori.
Michele Olivetti Lanzo Torinese
A breve distanza dallo sconcio del Montozzo (vedi lettere al direttore di gennaio) seconda esibizione della RAI che sa di spazzatura. Invocare i valori che una volta erano motivo di coesione per un popolo non è più di moda: si rischia di passare per nostalgici.
Non ci resta che far giungere a chi di dovere la nostra più profonda indignazione: ma con quale risultato, vista l'insensibilità di chi è nella famosa stanza dei bottoni?
Bravi alpini!
Ho trascorso le vacanze in Austria nella zona di Villach. Al termine di una passeggiata ci ristoriamo presso un Gasthof, tira un poco di vento; indossiamo le giacche a vento; sulla mia spicca il distintivo dell'ANA. La signora che gestisce il
rifugio lo vede e mi chiede: Alpino? .
Alla mia conferma accenna a un saluto militare e mi dice: Bravi alpini, bravissimi , e al momento di partire ci offre un grappino.
Elio Signorini Milano
L'episodio non costituisce novità, ma sapersi ricordati con simpatia anche all'estero fa veramente piacere.
Quel credo sull'attenti
Ho letto della penosa vicenda del sindaco di Taipana. Torna d'attualità un divertente episodio di cui sono stato attore e che ancora oggi mi fa sorridere. Nell'ottobre 1953, tenente effettivo di prima nomina, comandavo la 13ª batteria del Lanzo schierata proprio a Platischis (Esigenza Trieste).
Un giorno un artigliere se la prese in maniera violenta con il Padre Eterno. Volli punirlo, ma come, in quelle condizioni?Si era praticamente al fronte. Mi venne un'idea: gli ordinai di imparare a memoria il Credo ; dopo tre giorni, radunai la batteria e glielo feci recitare sull'attenti. Il caso volle che il parroco di Platischis passasse di lì proprio in quel momento: egli mi gratificò di un largo sorriso e di un amichevole gesto della mano. Da quel giorno, per due mesi di permanenza, la batteria ebbe le più calorose manifestazioni di simpatia da parte sua.
Ludovico Lombardi Lussemburgo
Mio caro e indimenticato scelto di Accademia, come sono cambiati i tempi! Immagina se lo facessi oggi: chi ti salverebbe dalle ire funeste di tanti garantisti in servizio permanente, cristiani e non?
L'Alpino
Mio padre, Ugo Adolfo, artigliere da montagna e grande invalido di guerra è deceduto tre mesi fa all'età di 88 anni. Egli ha sempre ricevuto L'Alpino: ricevere e sfogliare il mensile è stato per lui veramente importante per sentirsi parte della grande famiglia degli alpini e affrontare con più spirito e forza le difficoltà della vita. Per questo sento il dovere di ringraziarla per il lavoro che svolge assieme a tutti i suoi collaboratori.
Emilio Giacomi Roma
Per noi della redazione sapere che L'Alpino porta, oltre che notizie anche conforto, è motivo di grande commozione. Siamo lieti di questi risultati.
Prima alpina sul podio
Il 29 dicembre 2002 a Semmering (A) nella prova di slalom di Coppa del mondo, Nicole Gius, di Silandro (Bolzano), alpina al Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, è giunta terza.
È la prima volta che una ragazza/alpina sale sul podio in una competizione a livello mondiale.
Renato Angonese
In effetti Nicole ha centrato per prima, in assoluto, un così prestigioso obiettivo. Ora aspettiamo il primo posto.
Internati
Anome mio e di altri alpini che hanno fatto onore al nostro Corpo, le giungano i migliori auguri pregandola di ricordare pure noi che ci onoriamo di non aver tradito
la Patria l'otto settembre 1943, preferendo la deportazione in un lager.
Angelo Ferrero Alba
È mio dovere farlo e provvedo in questa sede: lei, in qualità di internato nei campi nazisti, ha il pieno diritto di affermare di aver mantenuto fede al giuramento all'Italia nel periodo più tragico della sua storia.
Voglia di solidariet
Sono figlia di un alpino della Monterosa, fiera di esserlo. È da tempo che vorrei dedicarmi a un'attività di volontariato. So che gli alpini sono sempre in prima linea
quando c'è bisogno di dare una mano ai più sfortunati. Sono commercialista
con tanta voglia di rendermi utile al prossimo. Quali sono le iniziative che vi coinvolgono?
Silvia Nava Bergamo
Da noi funziona in modo egregio la Protezione Civile, tanto bene da aver riscosso la fiducia del Dipartimento centrale di Roma e della Regione Lombardia. Le consiglio di rivolgersi alla sezione alpini della sua città chiedendo di essere 'arruolata' come volontaria nel nucleo di P.C.
Il medico risponde
Il notiziario del mio gruppo, 'La Casera', ha istituito una pagina innovativa di carattere medico, curata dal tenente medico alpino Rosario Falanga, nella considerazione che l'argomento è di elevato interesse per gli iscritti che, data la non più giovane età, devono essere messi al corrente dei probabili rischi futuri.
Ho avuto la soddisfazione di essere fermato da persone che desideravano
sapere come avere il nostro giornale: evidentemente la nostra iniziativa sta dando i suoi frutti.
Franco Tizianel Polcenigo (PN)
Complimenti per l'iniziativa e per la veste giornalistica del notiziario, addirittura
a colori; i fogli di gruppo sono la miglior dimostrazione del coraggio con il quale i direttori affrontano l'esigenza di far sapere, ovviamente a titolo volontario come è costume di tutta l'editoria alpina: credo sia un fenomeno unico al mondo.
Il coro ANA Bari
Faccio parte del coro ANA di Bari. Il nostro maestro è Piero Polieri che ci ha trasmesso tanta grinta nelle sue interpretazioni da farci incidere un CD nel silenzio di una chiesa dalle 23 alle 3 del mattino, per cinque giorni consecutivi. È stata un'impresa per noi della Puglia, la cui collina raggiunge al massimo i 400 metri di altitudine. Ma ne è valsa la pena: ne siamo felicissimi.
Vincenzo Oriolo Bari
Dimostrazione chiara e lampante che l'alpinità non conosce nè latitudine nè... altitudine. Realtà confortante per tempi precari come gli attuali.