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martedì, 13 Maggio 2025

SALO' Vallio Terme: inaugurato il rifugio sul Monte Ere

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TORINO Pino Torinese ha il monumento agli Alpini

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BOLZANO Cardano: gruppo in festa per il cinquantesimo

Il gruppo di Cardano ha festeggiato il 50º anniversario di fondazione. Una S. Messa è stata officiata da don Gianmarco Masiero, cappellano sezionale...

COMO Gruppo di Canzo: storia di ideali e di doveri

Il gruppo alpini di Canzo ha compiuto ottant'anni, e li porta benissimo! Si può sintetizzare in questa battuta l'impegno che gli alpini del...

CANADA Incontro degli alpini del North York

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AUSTRALIA A Perth consegnati i diplomi di riconoscenza

Il presidente della sezione di Perth, Artemio Valvasori, ha consegnato i Diplomi di riconoscenza a un gruppo di reduci, soci della sezione. Erano...

CASALE MONFERRATO Gli alpini di Mombello a Toscolano

L'annuale gita sociale organizzata dal capogruppo di Mombello Zenevreto, Fiorenzo Vernetti e dai suoi collaboratori, è stata l'occasione per un bell'incontro con gli...

Il col. Giovanni Manione nuovo comandante del 3 Alpini

Alla caserma Berardi di Pinerolo si è svolta la cerimonia di cambio del comando del 3º reggimento alpini. Il colonnello Dario Ranieri dopo un...

Sulle orme dei nostri Padri

Mai, in tante adunate nazionali organizzate dalla nostra Associazione, ci sono stati tanti dubbi, perplessità, contrarietà, entusiasmi come per la prossima sull'Altopiano dei Sette Comuni, ad Asiago. Nonostante siano state ampiamente spiegate le motivazioni che hanno orientato il CDN verso una scelta che esce dagli schemi usuali ormai consolidati, atipica, fuori ordinanza, sembra che il partito degli scettici resti ancorato al modulo delle città comode, della kermesse trabiccolara del sabato sera, della sfilata, peraltro sempre spettacolare e toccante, in un bel vialone rettilineo, possibilmente ombreggiato.

Asiago non è e non sarà così. Le difficoltà per salire esistono, come sempre quando si va in montagna. La prima guerra mondiale ha però dotato l'Altopiano di sette strade di accesso: tortuose, scomode, ma ci sono. Regione, Provincia, Prefettura, Forze dell'ordine, Sezioni A.N.A. del vicentino, Protezione civile stanno da tempo elaborando un piano di viabilità allo scopo di rendere, possibilmente, meno disagevole la salita e il deflusso dei partecipanti.

La capacità ricettiva è inadeguata ad assorbire una massa di tre quattrocentomila presenze. Vero, se non si tiene conto delle potenzialità di Bassano, Marostica, Thiene, Schio, Vicenza e il resto del Veneto a trenta, quaranta chilometri dal centro altipianese. Per non parlare delle ampie distese di prati e dell'aeroporto a disposizione per accampamenti, autobus, camper ed altro.

La sfilata non sarà fluida, in una città piccola con vie strette e durerà fino a notte. È possibile: ma l'obiettivo prioritario e l'impegno dell'organizzazione è di far sfilare tutti davanti all'Ossario del Leiten, per o­norare i quasi sessantamila Caduti che lì riposano, alcuni dei quali medaglie d'Oro, orgoglio del nostro Labaro.

La motivazione che ha fatto superare tutte le resistenze e convinto il Consiglio Direttivo Nazionale ad una scelta coraggiosa, al limite della temerarietà, sta su quel monte sacro, l'Ortigara, che nel 1920 ha visto radunati quattrocento combattenti Alpini, saliti a piedi dalla Valsugana, per giurare che non avrebbero mai dimenticato i loro compagni d'arme, caduti su quella pietraia e sancire l'impegno di essere sempre solidali con quelli che, sopravvissuti, si trovavano in condizioni di bisogno. La nascita dell'Associazione Nazionale Alpini.

Dopo ottantacinque anni molte cose sono cambiate. Oggi i soci A.N.A. sono quasi quattrocentomila, l'esercito di popolo, cresciuto nel culto dei valori del Risorgimento, è diventato esercito di professionisti. Diverse le aree di reclutamento, altra la formazione dei giovani, nuovi modelli di riferimento e i compiti da assolvere. Un cambiamento epocale che ci preoccupa e sconcerta.

Autorità di alto profilo istituzionale, per finalità elettorali, vantano il merito di aver abolito (sic!) la leva obbligatoria come scelta di libertà e di sicurezza per l'Italia. Le penne nere, e non solo loro, sono convinte, da sempre, esattamente del contrario. Viene a mancare nella crescita dei giovani un momento educativo forte, la naja, che aiutava a maturare una coscienza civile in tutti quelli che indossavano la divisa con la cartolina di precetto. In tempi come quelli che stiamo vivendo non è cosa da poco.

Con i nostri Alpini in armi, le autorità, la società civile vogliamo condividere giornate in serenità ed amicizia sulle nostre montagne, sui luoghi della storia, uniti nel tricolore e nell'Inno di Mameli, fiduciosi che anche il Presidente Ciampi sia con noi. Vorremmo dirgli grazie per il suo impegno, fermo e dignitoso, a tutela del buon nome dell'Italia e di un'eredità storica che ci ha fatto grandi nel mondo.

Per queste ragioni vogliamo tornare alle radici e ribadire che gli Alpini continueranno senza incertezze a seguire la strada tracciata dai fondatori: ricordo dei Caduti, amore per la Patria, vicinanza ai giovani in servizio attivo, solidarietà, disinteresse, indipendenza dalla politica. E vogliamo farlo ai piedi della colonna mozza, come un rinnovato giuramento. Nonostante tutto.
Il tema dell'Adunata?Non poteva che essere: Sulle orme dei Padri, per non dimenticare.

Vittorio Brunello

Prima riunione della Commissione Giovani del Triveneto

Individuati i principali obiettivi: collaborazione con i veci , presenza nei gruppi, recupero dei siti storici, presenza alle celebrazioni nazionali, ingresso nelle scuole e nelle caserme.

Alpini in armi e in congedo insieme nella marcia della penna

Una lodevole tradizione ripresa dal col. Maggian, comandante del 7º rgt.

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