VALSESIANA Con gli alpini a scuola di altruismo e generosit

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    Nove allievi dell’IPSIA di Vercelli raccontano la loro esperienza vissuta per tre giorni in un rifugio con i loro insegnanti e gli alpini della sezione Valsesiana.

    Per tre giorni, nove allievi ragazzi e ragazze dell’istituto superiore IPSIA F. Lombardi di Vercelli, hanno vissuto un’esaltante esperienza, al rifugio Spanna Osella , protagonisti dell'operazione R.E.S., ‘Ragazzi in Esercitazione alla Scuola di vita’, organizzata in collaborazione con la sezione Valsesiana degli alpini. Il dirigente scolastico dell'IPSIA ha seguito con particolare entusiasmo la realizzazione del progetto, definendo con grande abilità e precisione gli aspetti organizzativi e tecnici, attraverso i quali l'esperienza della R.E.S. ha acquistato una valenza altamente formativa dei grandi valori dell'alpinità: lo spirito di gruppo, la disponibilità a sopportare disagi, la generosità.

    ‘Il mondo degli alpini dicono gli studenti premurosamente seguiti anche a distanza dal loro preside è nel cuore e nella mente del nostro dirigente, il quale ha fatto parte del glorioso Corpo militare’. La stessa passione è condivisa dal promotore dell'iniziativa, professor Tiziano Monfermoso, che dal suo passato di alpino ha tratto l'idea del progetto assolutamente nuovo nel percorso didattico tradizionale, ossia far entrare nella scuola la leggendaria storia delle Penne Nere ed il loro patrimonio di valori. Con la guida valida e rassicurante del prof. Monfermoso, i nostri intrepidi sono partiti per la loro avventura portando negli zaini tanto entusiasmo e voglia di rimboccarsi le maniche. Ecco i momenti più significativi raccontati dai protagonisti.

    La mattina del 23 Maggio 2005, noi alunni della IV odonto dell'IPSIA di Vercelli, siamo partiti accompagnati dal professor Tiziano Monfermoso, per affrontare un lungo cammino alla volta del rifugio Spanna Osella sull'alpe della R.E.S., a 1.630 metri di altitudine. Lo scopo del nostro viaggio è quello di imparare, grazie all'aiuto delle Penne Nere, ad amare la montagna, l'ambiente, la Patria ed a trasmettere i valori propri del Corpo degli alpini, capendo meglio l'organizzazione della Protezione civile.

    Abbiamo preso il pullman alle 6,50 e siamo giunti a Varallo dopo circa un'ora e mezza, dove abbiamo incontrato il nostro preside, Silvano Gardinale ed alcuni rappresentanti degli alpini valsesiani, tra cui il presidente Marco Pignone, che ci hanno accompagnati fino a Casavei, un paesino sopra Varallo. Da lì è iniziata una lunga e faticosa scarpinata per i sentieri montani che ci avrebbero condotti al rifugio della R.E.S. Il tempo, purtroppo, non era a nostro favore, infatti si è reso necessario l'utilizzo di impermeabili e k way; per fortuna i nostri bagagli ci avevano preceduti in teleferica. Giunti al rifugio abbiamo sperimentato la calorosa accoglienza degli alpini che ci hanno preparato un pranzo delizioso.

    Il pomeriggio del primo giorno l'abbiamo trascorso a sistemare i nostri bagagli e siccome il tempo non era dei migliori, a riposarci. Tutto il secondo giorno è stato dedicato al nostro progetto, ovvero al ripristino di un sentiero ed alla costruzione di una piazzola di atterraggio per l'elisoccorso alpino. Muniti di zappe, picconi, rastrelli e falcetti, ci siamo impegnati in un duro e preciso lavoro di pulizia. Il risultato, nonostante la fatica, è stato gratificante. Il giorno seguente, di buon mattino, abbiamo ricevuto la visita di cinque membri della guardia di finanza di Alagna, accompagnati dal capitano comandante Alessandro Pellegrini. Questi ragazzi con estrema professionalità, ci hanno mostrato un possibile soccorso in alta montagna. Grazie all'uso di funi, moschettoni ed apposite imbracature si sono calati dalla vetta del monte trasportando su una barella il loro comandante fino al rifugio.

    Con grande simpatia e disponibilità ci hanno insegnato a scalare un ‘impervio’ muretto ed a risalire un albero. Non sono mancate certo le risate. I finanzieri si sono trattenuti a pranzo e ci hanno lasciati nel primo pomeriggio. L'ultimo giorno, dopo un'abbondante colazione, ci siamo dedicati alla sistemazione dei bagagli ed alla pulizia del rifugio. Solo dopo pranzo ci siamo resi conto che questa magnifica esperienza stava terminando. Dopo un ultimo sguardo allo splendido panorama che si ammira dal rifugio ci siamo incamminati sulla strada di ritorno.

    Noi tutti ringraziamo il nostro preside Silvano Gardinale ed il professor Tiziano Monfermoso che ci hanno permesso di trascorre quattro giorni indimenticabili; il presidente sezionale Marco Zignone che ci ha ospitati nel bellissimo rifugio, i finanzieri della S.A.G.F. (Soccorso Alpino Guardia di Finanza); il maresciallo Fabrizio, il brigadiere Rolando, Christian, Fabio, Davide ed il loro capitano Pellegrini che, con la loro professionalità ci hanno regalato grandi emozioni; ‘Aldone’, alpino di Montrigone ed il nonno Mario (Aldo Pattaroni e Mario Montini, n.d.r.), che hanno condiviso con noi questa esperienza. Un grazie speciale a Patrizia Schiavetti del Centro Servizi Volontariato ed a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del nostro progetto .

    Gli alunni della IV Odonto Valentina Salvi, Katia Perucca, Roberta Rivellino, Stefania Demarchi, Guendalina Basile, Angela Natale, Patrizio Bevilacqua, Matteo Bruscagin, Paolo Martorana


    LE LORO IMPRESSIONI

    Stefania Demarchi: una parola per descrivere questa esperienza?Bellissima! No, forse non basta, sarebbe meglio fantastica, o meglio ancora splendida, indimenticabile, mitica. Un posto meraviglioso e un'ottima compagnia per quattro giorni da sogno.

    Matteo Bruscagin: un’esperienza diversa dalla solita routine, per essere più a contatto con la natura e con l'ambiente montano ed inoltre un'occasione per conoscere meglio i miei compagni.

    Patrizio Bevilacqua: è stata un'avventura indimenticabile. Quattro giorni a stretto contatto con la natura per comprendere come questa può essere rovinata dall'uomo. Questa esperienza mi è servita inoltre per stringere un'amicizia più forte con i miei compagni. Un grazie particolare agli alpini.

    Angela Natale: sono stati quattro giorni difficili da dimenticare, un'esperienza stupenda e piena di emozioni per provare la vita al di là di un mondo tecnologico e per comprendere quanto è bella e preziosa la natura… Un grosso ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte a questo progetto, in particolare agli alpini di Varallo Sesia.

    Roberta Rivellino: è stata un'esperienza da ripetere, mi sono divertita tantissimo, purtroppo, come tutte le cose belle, è durata poco. Ringrazio gli alpini che mi hanno insegnato molte cose ed il professor Tiziano Monfermoso che mi ha portato in un luogo che rimarrà per sempre nel mio cuore.

    Paolo Martorana: l'esperienza è stata positiva: sicuramente mi piacerebbe ripeterla, per poter passare più tempo con i miei compagni e per fare nuove esperienze. Nonostante la montagna non abbia tutti i comfort cui siamo abituati, sono soddisfatto per la pace e l'armonia provata a contatto con la natura.

    Guendalina Basile: quattro giorni, forse troppo pochi per godersi a pieno questa esperienza. Vorrei fuggire da qua per tornare subito al rifugio con i miei compagni, il professor Monfermoso ed il mitico ‘Aldone, Alpino di Montrigone’.

    Katia Perucca: abbiamo scavato e zappato, ci siamo arrampicati sugli alberi e abbiamo assistito ad un soccorso alpino da parte della guardia di finanza (SAGF). Tutte cose che non avrei mai sperimentato, luoghi che non avrei mai visto e persone che non avrei mai conosciuto se non fossi andata alla Res. Grazie a tutti coloro che mi hanno dato questa possibilità.

    Valentina Salvi: non c'era l'acqua corrente e mi son
    o dovuta lavare i capelli in una bacinella… Ma nonostante ciò è stata un'esperienza che rifarei ad un'unica condizione… Quella di ritrovare le persone che hanno condiviso con me questi meravigliose e originali giornate lontane dalla frenetica vita di città.

    Conclusioni del presidente sezionale Marco Zignone. Il primo esperimento di aprire il nostro rifugio ai giovani ha quindi avuto esito positivo. Se ritorneranno sarà anche un successo. L'interesse dimostrato verso il mondo degli alpini, delle nostre tradizioni, della conservazione degli ambienti montani e della natura, ci sprona a proseguire in questa direzione. Altre iniziative sono attualmente allo studio per incrementare la presenza in questa struttura che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri vecchi non per farne un monumento ma per conservarla e migliorarla, sia materialmente che spiritualmente, renderla cioè una testimonianza viva, nel ricordo di chi è andato avanti e che è riuscito a fare molto più di noi, in anni difficili e con meno mezzi a disposizione.

    Sono esperienze utili anche alla sezione ed alla commissione che così ha modo di verificare la bontà delle scelte operative e adeguare il rifugio secondo le moderne esigenze del pubblico. Questa esperienza, infine, è sicuramente in linea con l'impegno morale che ognuno di noi deve assumersi in favore dell'Associazione, per promuovere nuovi alpini, sia che essi servano poi in armi o che diventino solo amici.