Salviamo il pennone di Bra
Gli alpini di Bra hanno intrapreso una campagna per salvare dall’abbattimento il vecchio pennone della bandiera della ex Caserma Trevisan che per circa un secolo ha svolto il suo ruolo e cessò definitivamente nel 1975. Con il trasferimento del C.A.R iniziò il declino ed ora, dopo la vendita a privati, verrà ristrutturata e prenderà il nome di Borgo Trevisan.
Toni Covre è andato avanti. Fu l’attendente di Bedeschi in Russia
Tutti i nostri reduci hanno una storia. Ma ce ne sono alcuni la cui vicenda è particolare, come quella di Toni Covre, classe 1920, da San Fior, in provincia di Treviso poco distante dal Meschio, il fiume che storicamente divide la Marca trevigiana dal Friuli.
Oslavia, Sacrario devastato
Nei paesi musulmani i cimiteri sono volutamente lasciati in uno stato di abbandono “curato”, con tombe coperte dall’erba e dai segni del tempo. Pare che lo stesso principio, ma molto più trasandato, sia stato applicato al Sacrario militare di Oslavia. L’ossario che conserva le spoglie di 57mila soldati italiani morti nella Grande Guerra, nonché di 540 militari austroungarici, versa in condizioni disastrose.
Ai reduci: “Impariamo da voi virtù e coraggio”
Per la sessantaduesima volta sul Colle di Nava sono stati ricordati i 13.470 Caduti e dispersi della Divisione Cuneense e onorati i reduci presenti al pellegrinaggio. Sotto un bel cielo azzurro spruzzato qua e là dalle nuvole si sono dati appuntamento domenica 3 luglio tantissimi alpini del 1° raggruppamento, con 20 vessilli (tra cui quelli di Francia e Brasile) e oltre 150 gagliardetti.
Sfogliando i nostri giornali
La nostra stampa.
Le passerelle degli alpini, tra roccia e cielo
A quasi un secolo di distanza sono state ricostruite le passerelle – tra le pareti a strapiombo - sul Sentiero dei fiori, in Alta Valle Camonica, tra Cima di Lago Scuro e il Castellaccio, teatri della Grande Guerra. Misurano rispettivamente 55 e 75 metri. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Ponte di Legno, dalla Comunità montana, dagli Amici di Capanna Lago Scuro e dalle Guide alpine della Valle Camonica.
A Cima Vallona per ricordare
Le ragioni della memoria e della giustizia e le ragioni del perdono e della fratellanza. Come spesso succede in occasione di eventi tragici queste diverse istanze motivano opinioni e atteggiamenti contrastanti. È accaduto anche a San Nicolò Comelico, in occasione del 44° anniversario dell'eccidio di Cima Vallona, quando perirono per mano di terroristi altoatesini quattro militari, il capitano dei carabinieri Francesco Gentile, i parà incursori sottotenente Mario Di Lecce e il sergente Olivo Dordi e l’alpino Armando Piva. Rimase ferito gravemente il sergente del “Col Moschin” Marcello Fagnani, presente alla cerimonia d’anniversario.
Quei nostri Caduti in Grecia non sono dimenticati
Ne L’Alpino del settembre 2007 riportavo emozioni e sentimenti che mi hanno colto, a seguito del primo “pellegrinaggio” in terra greco- albanese, sulle orme dei soldati italiani, ed in particolare su quelle degli alpini ed artiglieri della Divisione Julia. Riscrivo oggi, dopo il rientro dalla mia seconda esperienza, che per come è stata vissuta posso definirla, senza timore di esserne sconfessato, “Pellegrinaggio sulle orme dell’immane sacrificio ed eroismo dei soldati italiani”.
Afghanistan, altri tre Caduti
Nello scorso mese di luglio tre tragiche notizie sono giunte dall’Afghanistan dove sono impegnati i soldati italiani. In attentati, a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro, hanno perso la vita il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, il primo caporal maggiore Roberto Marchini e il primo caporal maggiore David Tobini.
I Caduti della Campagna di Russia ricordati a Carganacco
Al Tempio Ossario di Cargnacco (Udine) a cura dell’UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia), il 18 settembre si svolgerà, con inizio alle 10, una funzione religiosa in memoria dei Caduti e Dispersi della Campagna di Russia, alla presenza di alte cariche militari e civili, e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.
In Adamello, per onorare gli arditi eroi della Grande Guerra
Penne nere in alta montagna, per gli alpini non c’è connubio migliore del pellegrinaggio in Adamello. In più di mille dalla Valcamonica e dal Trentino hanno marciato sulle antiche vie, aperte un secolo fa da arditi montanari, per incontrarsi dopo ore - e in qualche caso giorni - alla conca del Lagoscuro, un luogo che all’inizio della Grande Guerra rimase indissolubilmente legato alle penne nere.
Lacrime sul cappello rubato
Come ogni anno all’Adunata succede che nelle nostre tende, soprattutto di notte, arrivino i soliti sciacalli che approfittano della nostra assenza o, ancor peggio, mentre stiamo dormendo, per rubare portafogli, cellulari e quant’altro. Quest’anno è successa una cosa ancor più grave: hanno rubato un cappello e non un cappello qualunque. Il mio amico Ezio, la mattina del venerdì, in modo molto agitato cerca qualcosa.