Oslavia, Sacrario devastato

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    Nei paesi musulmani i cimiteri sono volutamente lasciati in uno stato di abbandono “curato”, con tombe coperte dall’erba e dai segni del tempo. Pare che lo stesso principio, ma molto più trasandato, sia stato applicato al Sacrario militare di Oslavia. L’ossario che conserva le spoglie di 57mila soldati italiani morti nella Grande Guerra, nonché di 540 militari austroungarici, versa in condizioni disastrose. 

    La copertura dell’edificio presenta grandi squarci sul cielo azzurro. Da luogo di eterno riposo, il Sacrario è diventato una sorta di monumentale voliera: basta salire sugli anelli superiori per trovare una colonia di piccioni, dal guano alle uova rotte. C’è il sospetto che anche altri animali vi trovino rifugio. La pioggia cade sulla grata collocata sul pavimento della sala centrale, e di lì filtra in pieno sopra la cripta che custodisce le spoglie delle medaglie d’Oro. L’umidità sta scrostando la vernice e le quattro aule seminterrate sono praticamente allagate.

    Da “Il Piccolo” di Trieste

    Lo stralcio dell’articolo apparso il 16 giugno 2011 sul quotidiano triestino denuncia uno stato di degrado che lascia sgomenti. Nessuno di noi è così sprovveduto da non rendersi conto che stiamo vivendo un periodo difficile e che le casse dello Stato piangono. Ma c’è anche il rovescio della medaglia e sprechi intollerabili. Comunque sia, lasciare in abbandono i Sacrari che raccolgono i resti di tanti giovani sacrificatisi in nome dell’Italia è un sacrilegio intollerabile.