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Solenne conclusione delle manifestazioni per ricordare la nascita della Protezione civile.
Al raduno di Raggruppamento a Intra, accanto ai reduci del glorioso battaglione.
C'era una volta una icona della Madonna in un'isba sul Don. C'era la guerra e l'isba venne abbattuta da un colpo di mortaio lanciato dai russi sulle linee degli alpini. Ma l'icona, quasi miracolosamente, non andò perduta: spuntava dalle macerie, intatta. Con un gesto di pietà e di compassione, la proprietaria di quelle macerie la consegnò al cappellano padre Policarpo Narciso Crosara come dono e ringraziamento per l'umanità dimostrata dai nostri alpini pur in quelle tragiche circostanze.
Una calorosa e commovente accoglienza nel Paese continente dove le distanze, misurate in migliaia di chilometri, non hanno rimosso dal cuore l'amore e il ricordo dell'Italia.
Fra le tante iniziative a carattere assistenziale dei nostri alpini in armi, in Patria e all'estero, va annoverata anche la raccolta dei tappi delle bottiglie di plastica. Questi tappi hanno un mercato, perché sono plastica da riciclo e servono per fabbricare, per esempio carrozzelle per i disabili e tanto altro ancora.
Penne nere in servizio e in congedo, schierati in un'unica formazione, passati in rassegna dal gen. Macor e dal presidente della Sezione Chiosso.
Il rappresentante delle Nazioni Unite a Cuneo, agli alpini del 2º Reggimento rientrati dall'Afghanistan. Il col.Giacobbi: Il reggimento ha compiuto fino in fondo il proprio dovere anche per i cinque Caduti, nel solco della tradizione alpina .