Gruppi cinofili da soccorso ANA

Chi desidera conoscere il recapito e l’attività delle Unità Cinofile da Soccorso (UCS) dell’Associazione Nazionale Alpini può contattare il coordinatore nazionale
Giovanni Martinelli: cell. 3297666385, pc.coord.ucs@ana.it


I CINOFILI DELL’ANA

Nell’ambito della ben oliata macchina della Protezione Civile dell’ANA, si comprende da subito l’importanza di poter disporre di cani addestrati alla ricerca di sepolti sotto macerie e di dispersi in superficie. Fin dal 1984 alcune sezioni avevano cominciato a dare vita a Nuclei locali di Unità Cinofile e , a partire dall’esercitazione nazionale del 1987, questi nuclei hanno cominciato ad incontrarsi ed a conoscersi fra di loro. Nel 1990 venne stilato un Regolamento Nazionale e furono unificate le divise e dal 1993 le Unità Cinofile dell’ANA dispongono di una Esercitazione Nazionale tutta dedicata a loro. Nel 1992 la Commissione Nazionale per le UCS ANA ha stilato un regolamento per l’operatività annuale di ricerca in superficie e di ricerca in macerie, detto regolamento applicato da tutte le sezioni, garantisce l’efficienza delle Unità Cinofile dopo il superamento degli esami attitudinali. Attualmente le Unità Cinofile dell’ANA sono dislocate su tutto il territorio nazionale nelle sezioni alpine di: Torino, Alessandria, Genova, Lecco, Sondrio, Como, Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Verona, Vicenza, Valdobbiadene, Treviso, Pordenone, Pisa Lucca Livorno e Abruzzi. Ciascuna Sezione ANA dispone di un campo di addestramento completamente attrezzato sia per l’addestramento in superficie sia per la ricerca in macerie . Il campo di addestramento di Bergamo, inoltre, è l’unico attrezzato con parete di roccia e struttura idonea alla simulazione di imbarco/sbarco dei cani da elicottero mediante uso del verricello.

I VANTAGGI DI UNA STRUTTURA INTEGRATA

Sulla base delle esperienze accumulate negli anni, la Sede Nazionale, mediante la creazione di una Commissione Nazionale di Protezione Civile, ha consentito di suddividere le forze disponibili in aree ristrette di specializzazione che consentono di ottimizzare gli interventi a seconda delle reali necessità del momento. In tal modo si creano all’istante nuclei di intervento che possono operare a più livelli dall’emergenza alla ricostruzione. Tali nuclei istruiti e disciplinati dal C.C.I.O. (Centro Coordinamento Interventi Operativi) sulla base delle richieste della Sala Operativa del dipartimento di Protezione Civile di Roma, sono completamente autosufficienti e specificatamente attrezzati per l’intervento richiesto.

I vantaggi di tale metodo sono evidenti:

  • Rapidità dell’intervento
  • Supporto logistico e medico/veterinario immediatamente disponibile
  • Sicurezza nei collegamenti
  • Economia di uomini e mezzi che consente di mantenere forti riserve

Per le Unità Cinofile tale forma di coordinamento significa:

  • Possibilità di partenza immediata con logistico ridotto al minimo
  • Adeguamento del numero delle Unità Cinofile alle reali necessità
  • Possibilità di pronto soccorso e rientro degli animali rimasti feriti
  • Rapida sostituzione di uomini e animali in caso di intervento prolungato mediante una rotazione programmata dei volontari

L’avere creato, specificatamente per i cani da soccorso, un coordinamento nazionale ed una sottocommissione ‘ad hoc’, significa, oltre alla normalizzazione del materiale, avere un continuo contatto con tutti i Nuclei, uno scambio di esperienze fra gli istruttori ed una conoscenza diretta fra i Responsabili di Nucleo con possibilità di interscambio fra gli stessi sia in sede di esercitazione che di interventi reali.

LE UNITÀ CINOFILE DELL’ANA

Le Unità Cinofile da Soccorso degli Alpini operano in ricerche di dispersi in superficie nei territori di loro pertinenza, collaborando fattivamente con il C.N.S.A. o con le altre realtà locali che si occupano di soccorso. E quando parliamo di Unità cinofile dobbiamo giocoforza parlare della parte più importante dell’unità, del nostro splendido amico a quattro zampe, e per meglio parlare di Lui partiamo come per tutte le cose dall’inizio : il cucciolo. È fondamentale saper scegliere il cane adatto a questo scopo, bisogna saper riconoscere nel cucciolino delle doti fondamentali che sono: DOCILITÀ, TEMPRA, CURIOSITÀ OLFATTIVA, ATTENZIONE, TEMPERAMENTO e COMBATTIVITÀ, quest’ultima da non confondere con l’aggressività, che viene immediatamente bandita, ma la combattività a reagire agli stress negativi, l’insieme di queste doti forma il carattere. Se si riscontrano queste doti il nostro cucciolino diventa ABILE ARRUOLATO ed inizia una fase in cui viene sottoposto a test attitudinali che servono all’istruttore per capire se il soggetto è ben equilibrato, se reagisce bene di fronte alle varie difficoltà che possono essere l’altezza, il vuoto, l’acqua, il fuoco gli scoppi improvvisi etc. Superati i test parte l’avventura, il conduttore con il suo compagno inizia un’attività di gioco e di star bene insieme; in questo periodo il cane si abitua a riconoscere nel conduttore il genitore. È importante che il conduttore ed il suo cane possano stare insieme prima dell’IMPRINTING, del riconoscimento del CAPOBRANCO che avviene di solito tra il quarto ed il sesto mese di vita. Dopo il sesto mese l’unità cinofila ormai affiatata si dedica all’addestramento formale vero e proprio, questo addestramento è studiato per ‘SOCIALIZZARE’ il cane e renderlo indifferente ai suoi simili. Gli esercizi e gli ostacoli previsti che possono sembrare a volte ‘da circo’ servono per tastare sino a che punto il nostro amico è ‘IN MANO’, cioè obbediente al suo conduttore. Quando dopo un lungo periodo di lavoro insieme si giunge ad avere un OTTIMO RAPPORTO di UNITA’, inizia e si consolida la parte più importante del nostro addestramento: la RICERCA. È difficile per noi uomini che viviamo in un mondo fatto di visione, immaginare il mondo del nostro amico cane, un mondo fatto cioè di ODORE. A noi che generalmente notiamo d’acchito il colore, la luminosità, la bellezza estetica riesce molto difficile pensare il mondo come lo percepisce il cane per il quale tutto è ODORE e ben poco è VISIONE, GUSTO e TATTO. L’OLFATTO è il senso che noi sfruttiamo del nostro amico, l’organo esterno deputato all’azione di raccogliere informazioni olfattive è il naso, che però non si limita alle due narici esterne, ma prosegue per tutta la sua lunghezza, anzi è proprio all’interno della cavità formata dalle ossa nasali che si trova la MUCOSA OLFATTIVA, sede delle terminazioni nervose capaci di decifrare il MONDO DELL’ODORE. In un cane adulto la superficie totale della mucosa olfattiva è di circa 7 metri/quadrati, mentre quella di un uomo adulto è di soli 50 centrimetri/quadrati, inoltre lo spessore della stessa è nel cane in media di 1 decimo di millimetro mentre nell’uomo è di 5 millesimi di millimetro, per questo motivo il cane ha circa 225 milioni di cellule olfattive contro i circa 15 milioni dell’uomo.

Quando il cane vuole assumere maggiori informazioni sul mondo esterno, dilata notevolmente le narici ed aspira una grossa quantità di aria, ciò consente che una parte di essa passi direttamente in trachea e provveda ai fabbisogni polmonari, mentre una parte molto voluminosa va a riempire le cavità dell’osso ETMOIDE dove vi sono delle circonvoluzioni dette VOLUTE NASALI, dove la quantità di cellule olfattive è maggiore. L’addestramento mira a interessare l’animale verso odori che è perfettamente in grado di percepire ma verso i quali non è naturalmente interessato, e sono gli odori che appartengono all’uomo. Dobbiamo trasformare il suo istinto che lo porta a seguire odori che a lui interessano molto a seguire odori che INTERESSANO MOLTO a NOI, gli odori del passaggio di un uomo. Quando riusciamo ad interessarlo a questo tipo di odore possiamo dire che il più è fatto; il nostro amico è pronto per CERCARE con noi dispersi in superficie. A questo punto l’Unità Cinofila viene sottoposta agli ESAMI Attitudinali, una commissione nominata dall’E.N.C.I. (Ufficio Prove) esamina il cane ed il conduttore e li ufficializza idonei al compito assegnato. Le chiamate di soccorso, avvengono solitamente tramite un’autorità ben definita. Capita a volte che la chiamata giunga direttamente da un capogruppo degli alpini, poiché la nostra associazione, presente in maniera capillare sui territori in montagna, ha inoltrato a tutti i suoi singoli gruppi le istruzioni per attivare i cinofili quando giunge la notizia di un disperso. Le ricerche in superficie non sono grandi emergenze, ma sono dei MICRODRAMMI che coinvolgono i famigliari e gli abitanti di una zona. Se le ricerche del disperso in superficie si protraggono per più giornate viene richiesto il supporto dei nuclei geograficamente più vicini.

Per gli interventi di ricerca di sepolti in macerie che interessano uno scenario vasto di intervento, le UCS dell’ANA vengono gestite dal coordinamento nazionale, in caso di microcalamità che richiede l’intervento di UCS per cercare sepolti in macerie (scoppi o crolli singoli di abitazioni, frane o smottamenti) le modalità di intervento dei singoli nuclei sono simili alle chiamate in superficie.

IL NUCLEO CINOFILO NAZIONALE DI PRIMO INTERVENTO
‘ITALIA’ ISCRIZIONE

 

Nel Gennaio 1997, la Sottocommissione Nazionale UCS ANA incaricava un gruppo di responsabili sezionali di nucleo, di effettuare uno studio di fattibilità per la creazione di un Nucleo Cinofilo Nazionale di Primo intervento. Dopo aver raccolto i dati e le adesioni dalle varie sezioni , si è provveduto alla selezione delle Unità Cinofile già operative presso le varie sezioni e nel giugno 1997 il Nucleo ha preso vita. Denominato NUCLEO CINOFILO NAZIONALE di PRIMO INTERVENTO ‘ITALIA’ ha la sua base operativa presso l’aeroporto militare di Orio al Serio (BG), in una zona adiacente all’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale Alpini. In questa base sono sempre disponibili i mezzi necessari per un intervento rapido: tende riscaldabili, gruppo elettrogeno, mezzi aviotrasportabili, viveri e cucine per garantire l’autonomia a questo Nucleo che nel giro di 6 ore dalla chiamata può mettere in campo 10/15 unità operative pronte a muovere con il supporto logistico per qualsiasi destinazione. Il Nucleo, posto alle dipendenze del Vice Coordinatore Nazionale, è gestito in caso di emergenza direttamente dal Coordinatore Nazionale che con una procedura molto snella provvede alla chiamata delle Unità che provengono da tutte le Sezioni Alpine.

CONCLUSIONE

Potrei parlarvi per ore del profondo legame che unisce l’uomo al suo ausiliare, ma se mi rivolgo a chi ha già un cane , sono parole inutili, e chi non l’ha mai avuto, difficilmente potrà condividere con noi certe emozioni. Stare fermi in montagna, dopo aver camminato a lungo, seduti fianco fianco sul crinale, mentre con il binocolo osservi tutto ciò che ti circonda il tuo cane alza la zampa e te la appoggia delicatamente su di un ginocchio. Con molta dignità e forse anche un po’ di pudore ti comunica il suo amore toccandoti, questo bisogno di ‘contatto’ che in natura è fondamentale, tra un conduttore ed il suo cane è essenziale, serve per rinsaldare giornalmente quel tacito patto, di fedeltà ed amore incondizionato, che il cane ha sottoscritto migliaia di anni fa e che lui non ha mai tradito né rotto, serve per creare veramente un’unità cinofila da soccorso, quella che io amo definire una ‘bestia a sei zampe’ con in comune un cervello, un naso ed un cuore. Certamente tenere efficace ed operativa questa risorsa della natura non è un compito semplice, comporta ore ed ore di impegno e presenza, ma i nostri cinofili lo sanno bene, e sanno anche che comunque saranno ben ripagati, anche solamente dallo sguardo carico di tanti significati con il quale il loro cane li osserva. Ma gli anni di impegno svaniscono quasi per incanto quando al termine di un intervento di soccorso si ha la fortuna di poter restituire ai familiari i dispersi, o in alcuni casi si permette di dar loro degna sepoltura, ed allora , le parole sulla lettera che una vecchia madre invia per ringraziare i cinofili di avergli recuperato il corpo del figlio, morto in montagna, restano scolpite nel cuore di tutti noi e sono il ‘premio alle nostre fatiche’.

Ed allora, Coraggio, Cinofili ALPINI, ‘ZAINO IN SPALLA’, la marcia continua!!

Il Coordinatore Nazionale UCS ANA Dott. Giovanni MARTINELLI