130 anni… in ritardo
Egregio direttore, leggo con non poca meraviglia che la ricorrenza ultra centenaria della fondazione di una parte consistente delle Truppe Alpine (l’artiglieria da montagna) non può essere pubblicata su L’Alpino con motivazioni a dir poco superficiali. Purtroppo, per un equivoco circa le procedure e gli indirizzi di posta elettronica, l’articolo è giunto alla vostra redazione nel 2018, ma solo 37 giorni dopo la fine del 2017, anno della ricorrenza. Posso capire le attese ma un evento di tale rilievo storico, che riguarda migliaia di penne nere e bianche iscritte all’Ana, meriterebbe una qualche priorità e sono sicuro che sarebbe letto con piacere anche in differita. Mi permetto di ipotizzare che anche il giornale potrebbe trarne qualche vantaggio in tema di gradevolezza. Tanto volevo rappresentarle e, in ogni caso, mi rimetto alla sua rivalutazione sull’opportunità di diffondere l’evento nell’ambito delle Truppe Alpine in servizio ed in congedo, abbonati a L’Alpino. Con viva cordialità.
gen. D. Epifanio Pastorello Presidente Sez. Prov. A.N.Art.I. di Torino
A Chions con il reduce Pietrobon
La commemorazione di quest’anno a Chions è stata decretata solenne dalla delibera del Consiglio Direttivo Nazionale, con turno triennale fra le Sezioni di Udine, Pordenone e Parma. Per questo motivo era presente il Labaro dell’Ana, scortato dal Presidente nazionale Sebastiano Favero, dal comandante della Julia, gen. B. Paolo Fabbri e da alcuni Consiglieri nazionali. Purtroppo il forte maltempo non ha permesso di raggiungere in sicurezza il camposanto dove si trova il Monumento alla Nave, quindi si è optato per celebrare nella chiesa parrocchiale, troppo piccola per contenere tutti i convenuti e le numerose autorità locali.
Un trentino, camuno d’adozione
Sono molti i trentini che hanno dato lustro allo sport, alle arti e alle scienze, in passato e di recente. Uno tra loro si fece onore come scienziato, naturalista ed esploratore. Era un alpino della prima ora e precisamente del 1873, anno in cui la nostra specialità, dalla teoria di Perrucchetti, divenne pratica grazie al Ricotti. Giambattista Adami era nato a Pomarolo in Trentino il 20 aprile 1838 e, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali a Rovereto, s’iscrisse alla facoltà di giurisprudenza a Innsbruck. Poco più tardi si trasferì a Padova per frequentare il II e III anno ma, sentendo il fervore della lotta e degli ideali provenienti dalle zone limitrofe, scelse, fra mille pericoli insieme con vari compagni trentini, di varcare il confine e di raggiungere Torino per arruolarsi nelle truppe sardopiemontesi.
Scritti… con la divisa
Continuiamo con l’artigliere di montagna che tiene la corrispondenza con tutta la famiglia. Dalle lettere si ha anche uno spaccato della vita di un paese della montagna lombarda degli anni 1959/1960. Scrive il fratello che fa parte del direttivo provinciale della Federestrattive (minatori) della Cisl.
Strategie per il ripristino della leva
Caro don Bruno, ho letto il tuo fondo e la lettera del generale Manfredi favorevoli al ripristino della leva obbligatoria. Condivido l’analisi e l’auspicata soluzione del problema per la formazione civica di tutta la gioventù italiana purché congiunta ad un serio addestramento militare finalizzato al dovere costituzionale della difesa della Patria. Prima di intraprendere le iniziative proposte a tal fine, quali raccolta firme e convegno, ritengo opportuno un attento esame di quelle messe in atto dalla nostra Associazione prima che la classe politica, con una operazione elettoralmente vantaggiosa e di dubbia costituzionalità, sospendesse i valori della leva militare.
Un ponte Italia-Russia
Sono ormai in fase conclusiva i lavori della costruzione del “Ponte degli Alpini per l’amicizia” che il Consiglio Direttivo Nazionale, nella seduta del 12 ottobre 2013, aveva deliberato di costruire a Nikolajewka, in sostituzione di quello esistente, vecchio, malridotto e non più utilizzabile. Il 26 gennaio 1943 gli alpini e i soldati di altri reparti dell’Esercito italiano, impegnati nella ritirata dal fronte del Don, quel ponte lo attraversarono per continuare la loro marcia, il loro cammino verso l’Italia, per poter ritornare a “baita”; lo percorsero dopo essere usciti dai sottopassi, tutt’oggi esistenti e visitabili, del terrapieno della ferrovia, che si trovano a 1 km dal ponte di Nikolajewka.
Il Giorno dimenticato
Egregio direttore, ogni anno il 26 gennaio l’Ana ricorda, commemora e celebra in grande stile la battaglia di Nikolajewka: bene, è cosa buona e giusta! Il caso vuole che il 27 gennaio ricorra la Giorno della Memoria (per commemorare le vittime dell’Olocausto, ndr) e, in questo caso, da parte dell’Ana c’è un silenzio assordante.
Monumenti eterni
Il più profondo e commovente discorso pronunciato per celebrare i Caduti per la Patria è senza dubbio quello tenuto ad Atene 2.500 anni fa. Nel 430 a.C. lo stratega Pericle si rivolge ai cittadini ateniesi con un epitaffio che passa alla storia e che noi conosciamo perché riportato dallo storico Tucidide ne “La guerra del Peloponneso”. Vale la pena di riprenderne qualche passo. Dice l’eminente politico greco riferendosi ai soldati caduti per la difesa e la grandezza di Atene che essi: «Furono uomini capaci di osare, consapevoli dei loro doveri, animati nel loro agire da un vivo senso dell’onore».
Manifestazioni fastidiose
Caro direttore, mi riferisco alla lettera dell’alpino Roberto Novati del Gruppo di Senna Comasco, pubblicata sul numero di gennaio a cui tu rispondi, saggiamente ma glissando un po’, con una sorta di “Non ti curar di loro…”. Anch’io come te e l’alpino Novati sono del tutto indifferente agli orientamenti sessuali della gente. E sempre rispettoso. Mi astengo quindi dal cercare di comprendere i diversi da me giacché trattasi non di fatti miei, bensì di intimità altrui assolutamente private.
Un bel Cisa
Caro don Bruno, rientrato alla base dopo le belle giornate di Trieste, lieto dopo Biella di aver partecipato per la seconda volta al Cisa, desidero innanzitutto congratularmi con te per la professionalità e decisione con cui hai condotto il convegno. Complimenti!
Inaugurazione a Visso dell’opera realizzata dall’Ana per il Centro Italia
Il prossimo 19 maggio, alle ore 12, l’Associazione Nazionale Alpini inaugurerà a Visso (MC) la seconda delle cinque opere progettate dai volontari ANA e finanziate con fondi raccolti dall’Associazione, a favore delle comunità delle quattro Regioni così tragicamente colpite dal terremoto.
A Visso l'Ana è intervenuta in aiuto alle attività agricole, in grave sofferenza dopo il sisma, e ha costruito, grazie all'impegno delle Sezioni di Como, Lecco, Monza e Valtellinese, una stalla di 450 mq e di un fienile di 180 mq.
Mostra a Milano: “La Grande Guerra. I racconti pittorici di Italico Brass”
Fino al 1° luglio il GamManzoni, Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea (via Manzoni 45, Milano), ospita la mostra “La Grande Guerra. I racconti pittorici di Italico Brass”.
Brass (Gorizia 1870-Venezia 1943) è stato alpino e reporter di guerra negli anni 1915-’16, soprattutto al seguito della Terza Armata che operò nel Basso Isonzo. I suoi dipinti sono stati definiti da Mario Rigoni Stern dei “racconti pittorici” proprio per la loro qualità narrativa e documentaria. Mentre la sua pittura li rende carichi di luce e di colore.