Un gesto coraggioso
A distanza di oltre un anno dall’incidente che ha coinvolto i marò Girone e Latorre nelle acque internazionali al largo delle coste del Kerala, il governo indiano, seguendo al pari di quello italiano una condotta dilatoria e contradditoria, ha avuto l’arroganza di affidare ad un ente competente su fatti di terrorismo l’incarico di indagare ed esprimersi in merito alla possibile condanna da infliggere ai due nostri soldati.
Salvato all’Adunata
Gent.mo direttore, la famiglia dell’alpino Gino Benedetti, con il gruppo di Roncadelle (Brescia), vuole ringraziare per la prontezza, la professionalità, la cortesia, la disponibilità e, ultima ma non ultima, l’umanità dimostrata da tutti coloro che si sono prodigati affinché il nostro Gino fosse prontamente soccorso e riportato a noi durante gli attimi in cui il suo cuore ha fatto i capricci all’Adunata di Piacenza.
Parliamoci chiaro, da amici
Caro direttore, come può la solidarietà rovinare la vita ad un alpino, un artigliere da montagna grande e grosso che da 32 anni quando gli viene chiesto, allarga la borsa, si rimbocca le maniche, mette a disposizione attrezzature che costano centinaia di migliaia di euro e va a portare la sua personale solidarietà alpina anche a centinaia di chilometri da casa senza chiedere mai nessuna forma di rimborso spese?
Gli occhi che sanno vedere
Scene, molto diverse tra loro, mi passano davanti agli occhi con la loro forza provocatrice. Casumaro, provincia di Ferrara, primo giugno 2013. Si inaugura la nuova scuola materna, offerta e messa in piedi dagli alpini. Ci sono loro, le penne nere, compiaciute della loro ultima prova di generosità. Lo hanno fatto perché era una cosa che andava fatta. E tanto basta.
La casa degli alpini
Ne aveva studiato aspetto e passaggi. Ne conosceva la conformazione, differente dalle altre Dolomiti. Immaginava il suo piede puntato in una fessura e le sue mani aggrappate alla roccia fino a raggiungere quelle placche levigatissime, prive di ogni asperità. L’aveva già salita mille volte, con il pensiero. Era il suo sogno, la sua Regina: la Marmolada. Egli credeva fermamente che per conquistare qualcosa, bisognasse prima sognarlo. Lo aveva fatto: per Arturo Andreoletti essa rappresentava l’ascesa, qualificata all’epoca come ‘la più difficile delle Alpi’.
Un grazie a quattro coraggiosi
Alla recente Adunata di Piacenza quattro alpini della nostra Sezione appartenenti al gruppo di Bordano, Bruno Picco (vice presidente sezionale), Gerri Patriarca (capogruppo), Igliz Scussolin e Paolo Zingaro, sono stati protagonisti del salvataggio di una giovane del posto da un tentativo di violenza.
E' morto Leonardo Caprioli
Leonardo Caprioli si è spento la mattina del 2 luglio a Bergamo, dove era nato il 24 novembre 1920.
E’ stato presidente della sezione di Bergamo dal ’69 al 1984, anno in cui viene eletto alla guida dell’Associazione Nazionale Alpini, dove è stato l’ultimo presidente reduce di guerra, con uno dei mandati più lunghi, terminato nel 1998.
“Voci dal fronte” presentazione a Bellino
Il libro “Voci dal Fronte - Lettere di soldati bellinesi durante la II guerra mondiale” di Mirella Debalini (Pagg. 338 – euro 23, ed. Primalpe di Cuneo), raccoglie le ultime lettere di 28 soldati di Bellino (CN) morti sui vari fronti o in prigionia. Esse sono state trascritte e contestualizzate nel tessuto storico dell’epoca con l’aggiunta di foto inedite, di preghiere dei soldati, dei loro canti e delle poesie ad essi dedicate.
"Alpini in Afghanistan", a Roma la presentazione
Il 20 giugno, alle ore 18,30, presso la Sala Millevoi del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d'Italia (in XX Settembre 2, a Roma) il magg. Mario Renna della Brigata Alpina Taurinense, presenterà il libro: "ALPINI IN AFGHANISTAN - Diario dell' ultima missione della Taurinense, nel paese degli aquiloni", edito da Susa Libri.
Antonello Di Nardo
Alle 18 i funerali del cap. La Rosa
E’ rientrata questa mattina a bordo di un C-130 atterrato a Ciampino la salma del capitano Giuseppe La Rosa, 31 anni, siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto, del 3° reggimento bersaglieri della brigata “Sassari”, ucciso sabato scorso in Afghanistan in un attentato nel quale sono rimasti feriti altri tre militari appartenenti all’82° reggimento fanteria “Torino”. La Rosa è la 53ª vittima italiana dall'inizio della missione, nel 2004.
"Ritorniamo a Rossosch", presentazione a Bergamo
Il 19 settembre 1993 l’Associazione Nazionale Alpini inaugurò un asilo a Rossosch (Russia), città che durante la seconda guerra mondiale era stata la sede del Corpo d’Armata Alpino. Nel cantiere dell’Asilo sorriso, così chiamato a testimonianza del rinnovato sentimento di pace e fraternità tra i popoli, lavorarono circa 600 volontari alpini. Grazie alle numerose offerte libere e di materiali l’opera fu completata in soli due anni. Vennero successivamente realizzate alcune parti esterne come la piscina, il piazzale e il giardino e seguirono le manutenzioni quasi annuali.