Il sapore dell'“emilianità”

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    Cari alpini, veci e bocia, chi vi scrive è una giovane piacentina che ha passato gli ultimi tre giorni insieme a voi in mezzo alle strade della mia città. Inutile dirvi che stamattina, la città si è alzata più sola: tutto era più triste e, purtroppo, è ritornato ad essere tutto silenzioso e melanconico. Abbiamo passato tre giorni tra persone vere e genuine come voi, abbracciando i vostri valori e il vostro profondo senso dell’onore. Grazie a voi, abbiamo imparato che, standovi insieme, si impara la vita e si diventa più uomini (come diceva uno striscione durante la sfilata), ci si arricchisce moralmente e umanamente.

    Mi sento in dovere di ringraziarvi di cuore e con sincero affetto perché ho capito che, nonostante vari “incidenti di percorso”, l’Italia è fatta di gente perbene. Se questa fosse consegnata nelle vostre mani e gestita dalla vostra testa, saremmo di sicuro una terra molto meno martoriata. Avete lasciato una città più bella e pulita in tutti i sensi, ma mi spiace solo che non siate più in mezzo a noi: solo qualche alpino, ancora stamattina, stava agli angoli delle nostre strade prontamente fermato dai passanti per qualche chiacchierata e qualche foto, ma niente più. Tornate ancora nella nostra città. Spero vi siate sentiti accolti dalla nostra “emilianità” e vi siate sentiti, anche se per poco, a casa vostra. Tornate coi vostri cappelli e vedrete che non potrete fare un passo senza essere fermati dall’entusiasmo ed interesse dei piacentini che avete fatto crescere come popolo italiano e comunità locale. Siete brava gente, con il cuore in mano e la fierezza negli occhi nel vero senso della parola, e vi meritate tutto l’affetto che io e gli altri abbiamo provato e continuiamo a nutrire nei vostri riguardi. La dignità italiana cresce grazie a voi che fate i fatti e non le parole. Un abbraccio e grazie ancora per averci insegnato che tutti possiamo essere come voi, basta volerlo e sentirlo nel profondo.

    Elena Bersani

    Davvero tocca il cuore leggere lettere come questa. E tutte sono un corale ringraziamento. Alla signora Bersani devo dire che gli alpini hanno sentito il “sapore” della emilianità. Anche noi ci siamo sentiti a casa. Non solo perché stiamo bene ovunque, ma anche perché siete stati ospitali come più non avreste potuto. Grazie di cuore.