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Se vincono gli egoismi

Apocalisse, baratro, default, insolvenza, fallimento... e via drammatizzando, sono i termini che sentiamo ripetere da troppo tempo ormai sulla crisi economica che attanaglia soprattutto i Paesi dell'Europa e il nostro Paese in particolare. Ma c'è un'altra crisi che incombe, ed è quella del progressivo mutamento delle condizioni climatiche della terra, provocato dai gas di scarico, che pare non interessi quasi nessuno anche se i segni e le conseguenze sono evidenti. Questi due flagelli hanno origini e caratteristiche parallele: sono il frutto di egoismi e di interessi particolari di governi e nazioni ma pur sempre, nel panorama mondiale, particolari nel senso che di volta in volta ogni possibile soluzione ciascuno si aspetta che la trovino gli altri. Si è appena chiuso il vertice di Bruxelles con i rappresentanti di 27 nazioni: era definito il più importante degli ultimi vent’anni.

Il premio “Martiri di Cefalonia” è stato tributato a L’Aquila al capitano degli alpini Francesco Todisco, in forza al 9° Reggimento. L’importante riconoscimento concesso dall’associazione culturale Vox Militiae, che annualmente conferisce il premio a personalità o enti pubblici particolarmente sensibili alle tematiche del mondo militare, ha gratificato la professionalità del capitano Todisco quando, al comando di un convoglio di mezzi militari, in occasione di un attentato terroristico subìto lo scorso anno in Afghanistan, veniva investito dall’esplosione di un ordigno posto sul ciglio della strada.

La 69ª Adunata della sezione di Modena si è svolta quest’anno a Prignano sulla Secchia in occasione dei festeggiamenti per l’80° di fondazione del Gruppo guidato da Guerrino Costi e l’intitolazione di una piazza agli Alpini. La festa è iniziata il sabato - in un paese vestito di tricolore - con l’alzabandiera e la partecipazione di una folta rappresentanza di alunni delle scuole che hanno portato una gaia nota di tricolore. Successivamente è stata inaugurata una mostra storica al Centro Civico, dove ha avuto luogo la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Alpini Sempre”.

Leva obbligatoria

Leggo la “lettera al direttore” de L’Alpino di novembre (pag. 4), e nella risposta a Massimo Tessitore si dice che la leva obbligatoria è stata sospesa da un governo di “segno opposto a quello attuale”, ovvero un governo non presieduto da Berlusconi. Premesso che scrivo il giorno dell’insediamento del nuovo governo Monti, devo sottolineare un errore non da poco, visto che il giornale è andato in stampa prima di quest’ultimo avvenimento.

Nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale, la ricostituzione delle Grandi Unità alpine era ostacolata dal trattato di pace non ancora firmato e dalla precaria situazione economica e sociale del Paese stremato da una guerra durissima combattuta anche sul territorio nazionale. Con il trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 e l’adesione dell’Italia alla NATO il 4 aprile 1949, il Paese può iniziare a riorganizzare le proprie Forze Armate. È in questo contesto che tra il 1949 ed il 1953 vengono costituite cinque brigate alpine con il compito della difesa dei confini nord-orientali ripercorrendo l’idea di Perrucchetti del 1872. La prima è la Julia, quindi la Tridentina, la Taurinense, l’Orobica e infine la Cadore. Ma ripercorriamone la storia.

Il museo di Canove, curato dal locale gruppo alpini, è un importante percorso snodato in quattordici sale per una superficie di circa seicento metri quadrati di esposizione dedicata alla Grande Guerra, più una sezione riservata alla seconda guerra mondiale. È allestito in via Roma 68, nell’edificio che originariamente era la stazione ferroviaria di Canove: lo si incontra percorrendo la provinciale, a circa tre chilometri da Asiago. Il museo dispone di numerose raccolte tematiche, organizzate in modo da fornire una chiave di lettura dell’evento bellico e di reperti che costituiscono il tema di fondo museale.

Duecento militari del presidio del Corpo d’Armata di reazione rapida della NATO di stanza alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona comandato dal gen. C.A. Giorgio Battisti, alpino, che comprende, oltre ad italiani, ufficiali di 15 Paesi dell’Alleanza Atlantica, unitamente ad alpini della sezione di Varese con il loro presidente Francesco Bertolasi, hanno effettuato una marcia di addestramento lungo un tratto della Linea Cadorna, con partenza e arrivo a Cuasso al Monte.

Volontari, ma sempre Alpini

Le Unità degli alpini che oggi risiedono nella regione Trentino Alto Adige sono dislocate nelle principali città dei fondovalle. Volendo percorrere idealmente da nord a sud la regione, poco dopo aver superato il valico del Brennero si scende a Vipiteno, attuale sede del 5° Alpini. Il 5°, erede della disciolta brigata alpina “Orobica” con tradizionale reclutamento nelle provincie lombarde, è uno dei reggimenti di fanteria alpina attualmente in forza alla brigata alpina “Julia”.

“La Patria chiamò” sembra un motto d’altri tempi, il titolo d’una rivista riservata ai soldati al fronte. È ancora attuale, purtroppo, e riguarda il destino di – ormai troppi – nostri militari che dalle missioni chiamate di pace non sono più tornati, o sono tornati feriti nel corpo e nell’anima. “La Patria chiamò” è dunque anche l’appropriato titolo d’un libro che racconta la storia dell’alpino Luca Barisonzi, caporale dell'8° reggimento Alpini, stampato dall’editore Mursia e presentato – presente lo stesso Luca – il 22 dicembre scorso al Circolo di Presidio di Milano, a Palazzo Cusani. Il volume, curato dalla ricercatrice Paola Chiesa, è stato introdotto dal nostro presidente nazionale Corrado Perona e dal comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj.

Si sono ritrovati a Malles Venosta i “vecchi” del Tirano, per il loro terzo raduno dopo quello del 2005 sempre a Malles e del 2008 a Tirano, come già era stato stabilito nella riunione che l’Associazione Battaglione Alpini Tirano (ABAT) aveva svolto a Brescia nel mese di giugno: il raduno è stato dedicato al generale Aldo Rasero, il mitico “Ras” (scomparso nel 1988) primo comandante del Tirano nel 1953 dopo la ricostituzione dello stesso nel dopoguerra. Anche se già alcune notizie erano filtrate, grande è stata l’emozione nel vedere che la caserma Wackernell era scomparsa abbattuta dalle ruspe per fare posto ad alcune strutture comunali. In piedi è rimasta solamente la palazzina comando attualmente sede della Polizia di frontiera e le palazzine dell’autosezione occupate dalla stazione Carabinieri.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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