“La Patria chiamò”: ovvero il destino d’un eroe alpino

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    “La Patria chiamò” sembra un motto d’altri tempi, il titolo d’una rivista riservata ai soldati al fronte. È ancora attuale, purtroppo, e riguarda il destino di – ormai troppi – nostri militari che dalle missioni chiamate di pace non sono più tornati, o sono tornati feriti nel corpo e nell’anima. “La Patria chiamò” è dunque anche l’appropriato titolo d’un libro che racconta la storia dell’alpino Luca Barisonzi, caporale dell’8° reggimento Alpini, stampato dall’editore Mursia e presentato – presente lo stesso Luca – il 22 dicembre scorso al Circolo di Presidio di Milano, a Palazzo Cusani. Il volume, curato dalla ricercatrice Paola Chiesa, è stato introdotto dal nostro presidente nazionale Corrado Perona e dal comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj.

    Luca, come si sa, venne ferito in Afghanistan nell’attentato di un terrorista camuffato da soldato dell’esercito afgano. Il suo compagno di pattuglia, il caporalmaggiore Luca Sanna fu ucciso. Questo libro ricostruisce la vita di Barisonzi, parla del suo coraggio e della sua forza d’animo che sono un esempio per tutti, specialmente per i giovani, in un momento in cui è terribilmente importante riappropriarci dei valori che hanno fatto grande l’Italia.