Home 2013

Archivio

Un “amico” importante

Spaghettata condita con la bagna cauda, a Buones Aires, dagli alpini. Ed un ospite particolare che sarebbe entrato nella storia pochi mesi dopo: il cardinale Jorge Mario Bergoglio, l’attuale papa Francesco. “Un amico”, dice Fernando Caretti, presidente della Sezione Argentina, venuto a trovarci all’ufficio stampa nei giorni dell’adunata di Piacenza con il figlio Aldo.

Sabato notte alle quattro del mattino, avendo nelle vicinanze un gruppetto di alpini che ancora cantava, suonava, brindava e alla frase di mia moglie: “...stanno esagerando!” mi è venuto in mente un articolo sul quotidiano “Libertà”: “...Una grande festa che coinvolge il centro storico della città era una buona idea, ma forse sarebbe stato meglio organizzarla in modo più adeguato... Bella la musica, l’allegria e i cori anche fino a tarda notte, ma chi vive in quel centro-famiglie con bambini e anziani, persone che al mattino si devono alzare presto per andare al lavoro e se decine di alpini e simpatizzanti si concentrano sotto i gazebo dei bar cantando a squarciagola accompagnati da tamburi e trombe, e se tutto va avanti per diverse ore consecutive fino alle cinque del mattino, è un vero incubo.

“Ci siamo anche noi”

Hanno un cuore alpino tanto quanto i loro uomini. Sono le donne degli alpini, sono mogli, madri, figlie che, nonostante non abbiano svolto il servizio militare, potrebbero portare senza alcun dubbio il cappello con la penna nera.

Buongiorno direttore, la presente per delle brevi considerazioni sull’Adunata appena conclusa. Sappiamo perfettamente che oramai purtroppo nell’Adunata confluiscono elementi che poco a che fare hanno con noi.

Mai vista tanta allegria

Gli alpini hanno lasciato Piacenza ma il Tricolore fatica a lasciare i balconi. È come se, facendo sventolare la nostra bandiera, si potesse risentire l’eco delle fanfare nelle strade e rivivere una festa grandiosa.

Le voci dell’adunata

Passavano gli alpini del Veneto, per questo Nicola s’è lasciato prendere dall’entusiasmo. Stefani è una delle quattro voci dell’Adunata, le altre sono Manuel Principi e Guido Alleva, tutti e tre avvocati arruolati per lo speakeraggio dal loro maestro, l’avvocato Carlo Tricerri, andato avanti giusto un anno fa e che ci piace qui ricordare.

La storica Piazza Cavalli, cuore civico di Piacenza, si è trasformata in un suggestivo palcoscenico tricolore in occasione dell’alzabandiera, la cerimonia che venerdì mattina ha dato il via all’86ª Adunata nazionale degli Alpini. Sulla piazza erano schierate, davanti al palazzo del Comune, la Fanfara della brigata alpina Taurinense con una batteria del 1° reggimento artiglieria da montagna.

Gli ultimi a sfilare sono stati gli alpini del Servizio d’ordine nazionale e i 141 – un alpino in servizio e uno in congedo – delle bandiere che testimoniano gli anni trascorsi dalla istituzione del Corpo degli Alpini, avvenuta nel 1872.

Alpini nuovi samaritani

Monotoni e fieri. Gli alpini sono un po’ così e le loro celebrazioni, di conseguenza. Alcuni momenti hanno in sé la sacralità propria dei riti più antichi, come l’onore ai Caduti o la Messa. Un cerimoniale semplice che si ripete da quasi cento anni. Anche all’Adunata. Anche in questi giorni di incontri, di festa per non dire baldoria, c’è un momento dedicato all’ascolto, alla preghiera: è la Messa del sabato pomeriggio. Quest’anno a Piacenza celebrata nel duomo dal vescovo Gianni Ambrosio, stretto attorno a un cerchio di sacerdoti alpini.

Sfilano con l’orgoglio alpino, le sue tradizioni e la sua forza. Sfilano con la loro storia, i sacrifici, la solidarietà di cui sono capaci, con la responsabilità e l’amor patrio che li animano. Sfilano per quanti non sono tornati.

È stata una due giorni intensa quella vissuta dal gruppo alpini di Dronero, che ha visto alternarsi, momenti di festa a momenti dedicati al ricordo. Già da sabato pomeriggio si è creata un’atmosfera gioiosa, condivisa da tutta la popolazione, con l’arrivo delle penne nere di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) accompagnate dal vice sindaco Sandro Biasotti, del gruppo storico “Regiment d’Ordonnance National Piemont 1793-1800” e della banda musicale San Luigi di Dronero.

All’annuale assemblea quest’anno c’erano 16 alpini e 5 aggregati. È stato osservato un minuto di silenzio per ricordare gli alpini andati avanti ed in particolare i soci della sezione Gran Bretagna che sono mancati durante il corso dell’anno: Gianni Martelli, Alfredo Bertoncini, Renato Crippa e Battista Casali.

ULTIMI ARTICOLI

Federico Vietti

Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

Pietro Piccirilli

Andrea Cainero