Sabato notte alle quattro del mattino, avendo nelle vicinanze un gruppetto di alpini che ancora cantava, suonava, brindava e alla frase di mia moglie: “…stanno esagerando!” mi è venuto in mente un articolo sul quotidiano “Libertà”: “…Una grande festa che coinvolge il centro storico della città era una buona idea, ma forse sarebbe stato meglio organizzarla in modo più adeguato… Bella la musica, l’allegria e i cori anche fino a tarda notte, ma chi vive in quel centro-famiglie con bambini e anziani, persone che al mattino si devono alzare presto per andare al lavoro e se decine di alpini e simpatizzanti si concentrano sotto i gazebo dei bar cantando a squarciagola accompagnati da tamburi e trombe, e se tutto va avanti per diverse ore consecutive fino alle cinque del mattino, è un vero incubo.
Intollerabile, soprattutto perché ad alto tasso di decibel in una non-stop “imposta” al cittadino che si accorge, per la prima volta, d’essere impotente e di aver perso i suoi diritti di riposo sanciti dal codice penale art. 659. Vince il più forte, che nel caso non è il cittadino, il quale, dopo una giornata di lavoro, è disposto a rinunciare a qualche ora di sonno, visto l’evento eccezionale, ma non a passare intere notti in bianco. Dovendo poi guidare, lavorare far fronte a una serie di impegni incompatibile con quattro notti completamente insonni.” Chiedo a lei Direttore: non rischiamo che la nostra simpatia si trasformi in avversità? Non si potrebbe alle tre di notte “suonare il silenzio?” Non si potrebbero eliminare certi trabiccoli troppo rumorosi, troppo inquinanti, troppo pericolosi?”.
Lamberto Bianchi – sezione Pisa-Lucca-Livorno
Purtroppo le Adunate comportano anche qualche disagio che si potrebbe evitare usando solo un po’ di buon senso. Credo comunque che non si tratti di un fenomeno sistematico per quattro notti di seguito e sempre nello stesso luogo. Si tratta piuttosto di fatti occasionali e non sempre legati ad alpini veri. Tu sai, caro Lamberto, che alle nostre Adunate si uniscono anche molti giovani, che di alpino non hanno neppure i calzini, ma che si comprano un cappello taroccato per entrare nel “gioco” della manifestazione. E spesso sono proprio questi che diventano i più smodati e disturbatori (l’ho verificato personalmente durante un’intervista con una emittente locale). Quanto ai trabiccoli hai perfettamente ragione. Credo che alle Sezioni spetti il compito di ricordare il divieto di portarli. Per chi non capisce non rimane che la Polizia locale.