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Caro direttore, la “Preghiera dell’Alpino” che tutti gli alpini recitano o ascoltano, non si discosta da ogni altra preghiera che con devozione si recita e tutte le preghiere sono rivolte alla divinità, al buon Dio.
Foto di gruppo in occasione della celebrazione del 4 Novembre in Argentina, alla presenza del coro alpino La Plata e del coro sezionale di Buenos Aires. Da sinistra: alcuni membri dei cori, il console generale d’Italia a Buenos Aires Riccardo Smimmo, il vice Presidente della Sezione Argentina Roberto Baccanelli, il console generale d’Italia a La Plata Iacopo Foti, l’ambasciatrice d’Italia Teresa Castaldo, l’addetto alla difesa gen. B. Eugenio Matis, il Presidente della Sezione Argentina Fernando Caretti.
Semplificando, potremmo definire il 19º Convegno Itinerante della Stampa Alpina come il trionfo del contenuto sulle informazioni tecniche. «Il far pensare è fondamentale per una stampa alpina che oggi supera abbondantemente il milione di lettori », sottolinea il direttore de L’Alpino Bruno Fasani in apertura dei lavori del congresso, organizzato dalla Sezione di Como nella bella sede dell’Associazione Costruttori. «Siamo abituati ai mass media che ci propongono un’informazione aggressiva ma non dobbiamo sentirci una stampa minore - ammonisce - perché c’è un’opinione comune della gente che ha bisogno di alimentarsi di cose serie e credibili».
Il 23 febbraio 1879, nel piccolo paese di Mezzane, nacque Luigi Erbici di Francesco e Venturi Massimilla, un bambino destinato a diventare protagonista di un fatto che gli sarebbe accaduto qualche anno dopo. Luigi, chiamato da tutti Giovanni, dopo le scuole e il lavoro nei campi, si trovava con gli amici e, con la sua simpatia e allegria, un giorno fece innamorare Emma che divenne poi sua moglie. Dal loro amore nacque Tarcisio.
Il giorno 18 novembre ho partecipato alla cerimonia sul Monte Stella a Milano, per la dedica di un cippo al custode di Palmira, Khaled al Asaad, massacrato dall’Isis.
Casorzo, nel cuore del Monferrato, ha reso omaggio, con una toccante cerimonia, agli alpini monferrini caduti nella Grande Guerra. Le penne nere provenienti da varie parti del Piemonte, della Lombardia e perfino da Conegliano, si sono incontrate con gli alpini locali e la popolazione al monumento ai Caduti presso la chiesa di San Giorgio dove hanno deposto una corona. Il corteo si è snodato per le vie del centro, accompagnato dalle note della banda “La Tenentina” e ha raggiunto il Salone Verdi per seguire gli interventi del vice sindaco Roberto De Santis, del Presidente sezionale di Asti Adriano Blengio e del vice Presidente nazionale Fabrizio Pighin.
Stimatissimo direttore, vorrei farti leggere il ricordo di un lontano Natale di mio suocero Gatti Secondo di Angiari (Verona), così come lo rievoca a figli e nipoti. «Balcani 1943, il fuoco di Natale. Sono un reduce della seconda guerra mondiale. Nel periodo natalizio mi tornano alla mente tanti ricordi e uno di essi risale al Natale del 1943, ossia 72 anni fa.
Nel poligono di Esslingen ha avuto luogo la tradizionale gara di tiro, alla quale hanno partecipato i riservisti tedeschi e i rappresentanti di altre associazioni amiche. Regista della competizione è stato il Capogruppo di Stoccarda De Pellegrini che ha accolto il Presidente sezionale Sambucco, che ha rimarcato l’importanza di questi incontri in vista del rafforzamento della collaborazione e dell’amicizia tra i Gruppi Ana e le realtà locali.
E così arrivò il primo Natale di guerra, la prima vigilia al fronte. Si attendeva il miracolo della nascita lontani da casa ormai da sette mesi. Sulle pietraie del Carso, sui monti dell’Adamello e lungo il corso del fiume Isonzo i nostri soldati, gli uni accanto agli altri, desideravano celebrare come mai fino ad allora, la nascita del Redentore. I loro pensieri correvano giù sopra i nevai, giù per le valli fino ai paesi, fino alle case che avevano lasciato mesi prima. Parole scritte sopra a un foglio, lettere o cartoline che dopo un lungo viaggio arrivavano a destinazione e quietavano, almeno un poco, le ansie legate alla guerra.
Gli alpini del Gruppo di Welland, Sezione di Hamilton, si sono riuniti per l’annuale picnic nel “padiglione dei figli d’Italia” di Casa Dante insieme alle famiglie e agli amici, 165 persone in festa.
È sempre più frequente che componenti dell’Esercito Italiano partecipino alle numerose emergenze ambientali che in Italia, purtroppo, avvengono in modo ricorrente. In funzione di questo presupposto la Protezione Civile Ana ha interloquito con le Truppe Alpine per comprendere le modalità d’intervento di ciascun soggetto e sviluppare una migliore collaborazione.
Egregio direttore, ho l’impressione che alcuni ecclesiastici, e non solo, abbiano un concetto della “Preghiera dell’Alpino” piuttosto personale. Si vuole a tutti i costi cercare degli spunti per ridurla ad un mero simbolo di discussione, e non a considerarla per quel grande valore che ricopre, dovuto anche al periodo in cui è stata scritta pur avendone, negli anni, apportate alcune modifiche.