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È stato un pomeriggio fuori dall’ordinario quello vissuto all’ospedale Papa Giovanni XXIII. In occasione della Giornata dei diritti dell’Infanzia indetta annualmente dall’Unicef, nei corridoi del complesso sanitario bergamasco, c’erano gli alpini con tanto di fanfara. 

Un 4 Novembre da ricordare per il Gruppo di Pontedassio che nel quadro delle manifestazioni legate al 98º anniversario della Vittoria, della Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale ha ospitato il generale di Divisione Marcello Bellacicco, vice Comandante delle Truppe Alpine e Comandante della brigata Tridentina.

Risponde il sindaco

In riferimento a quanto affermato da parte del sig. Andrea Cavazza, nella lettera da voi pubblicata in data 9 gennaio 2017 (La memoria sfregiata), ricorre l’obbligo, da parte mia, di formulare alcune considerazioni a fronte di esternazioni sottese a opinioni politiche spiccatamente avverse e a questioni in essere, di carattere strettamente personali, nei confronti dell’attuale Amministrazione comunale.

L’aria che vorremmo

Noi alpini, si sa, siamo gente un po’ speciale, niente di strano dunque se anche i nostri campionati sportivi sono diversi dagli altri. Le giornate passate nelle valli ossolane di Formazza e Antigorio per l’82º campionato Ana di sci di fondo, sono state speciali in tutto. E il calore della gente di montagna, stretta attorno agli alpini, ha mitigato la rigidezza del clima. Le manifestazioni sono iniziate il venerdì sera a Premia con il concerto molto apprezzato del coro Ana della Sezione di Domodossola, padrona di casa. Sabato mattina la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti.

Dopo due accelerate, sembra proprio che il motore stia per partire. Il primo a mandare un messaggio è Gianfranco di Bologna, iscritto però al Gruppo di Zocca (Modena) - Car a Montorio Veronese nel 1959 e poi al 7º Alpini di stanza a Belluno - che scrive: «Sono sincero, ho pianto il giorno dell’arruolamento, ma ho pianto maggiormente nel salutare i commilitoni il giorno del congedo».

Caro (mi permetta di indirizzarmi a lei così) don Bruno, le chiedo un piccolo spazio sul suo giornale per un grande “grazie” ai meravigliosi alpini che hanno reso onore a Luigi Morena presso la chiesa di Santo Stefano ad Aosta il 9 febbraio 2017, giorno del suo funerale. Erano tanti. 

Sui soci aggregati

Sono un socio fondatore del Gruppo di Ruda Sezione di Palmanova, da 30 anni presente nel direttivo del gruppo e per 18 anni ho fatto il Capogruppo. Detto questo per presentarmi, mi permetta di entrare nella discussione di questo dibattito infinito, perché vedo che quasi ogni mese sul nostro amato mensile L’Alpino, nelle lettere al direttore qualche socio affronta questo argomento.

Dopo quattro anni di pausa, la Sezione Cadore è tornata a conferire i riconoscimenti di merito a chi nella propria attività professionale, culturale, sportiva o artistica abbia dato lustro alla terra cadorina. Nel prestigioso salone della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore, davanti a un folto pubblico e a molte autorità, tra cui il Presidente nazionale Sebastiano Favero e il comandante del 7º Alpini col. Arrivella, si è svolta la cerimonia di assegnazione dei premi conferiti a Dino Meneghin, autentica leggenda del basket e dello sport in generale e a Dba Group dei fratelli De Bettin di Costalissoio, una realtà imprenditoriale di eccellenza nel campo dell’ingegneria e dei servizi tecnologici, con sedi in Italia e all’estero.

Per l’annuale incontro degli auguri di Natale gli alpini della Sezione Sicilia si sono ritrovati al Lago di Pergusa (Enna) dove la leggenda narra che il Dio degli inferi Plutone rapì la bellissima figlia di Cerere, Proserpina, mentre coglieva i fiori sulle rive del lago (nella foto il monumento a loro dedicato). 

Caro direttore, non ti ho mai scritto perché non ho problemi da sottoporti o mie lamentele sul comportamento della gente. Leggo sempre, divertito, le tue risposte, sempre azzeccatissime. Quando, però, mi è arrivato L’Alpino, con i miei tre alpini cantori in copertina, non potevo non chiamarti per urlare, alto e forte, il mio calorosissimo grazie al direttore e ai suoi collaboratori. 

Sono uno degli “sprovveduti nostalgici” della leva obbligatoria e non penso affatto che la sua reintroduzione sia una “stupidada” come si sostiene in una recente lettera. Lettera alla quale hai risposto auspicando, con mia sorpresa, non l’eventuale reintroduzione della leva obbligatoria bensì quella del servizio civile. L’argomento richiederebbe ben altro spazio e tempo ma non posso tacere rispetto a una posizione che non ritengo in linea con lo spirito e lo scopo della nostra Associazione. 

Un piccolo contributo

Sono un alpino dell’Abruzzo, visto la nostra situazione critica per il terremoto e l’abbondante nevicata, proporrei l’abbonamento gratis per l’anno 2017 per chi ha subito danni documentabili, presentandoli ognuno nella propria sede. Sicuro di un vostro interessamento un piccolo pensiero che sarà sicuramente apprezzato.

Angelo Di Giuseppe 

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