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venerdì, 4 Luglio 2025

Messa a Milano per il 62° della morte di don Gnocchi

Mercoledì 28 febbraio, alle ore 10.30, al santuario presso il Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano (via Capecelatro, 66), in occasione del 62° anniversario della morte del Beato don Carlo Gnocchi, verrà celebrata una Messa presieduta dal vescovo della diocesi di Parma, monsignor Enrico Solmi e concelebrata da don Vincenzo Barbante (presidente della Fondazione Don Gnocchi), da mons. Angelo Bazzari (presidente onorario) e don Maurizio Rivolta, rettore del santuario del beato don Gnocchi.

Milano: conferenza stampa Crédit Agricole-Ana sul progetto Accumoli

Martedì 20 febbraio, alle ore 11, presso la Galleria Crédit Agricole (in via Armorari 4, a Milano nei pressi del Duomo), Crédit Agricole Italia e l’Associazione Nazionale Alpini presenteranno l’iniziativa di sostegno alle popolazioni colpite dal sisma in Centro Italia e in particolare il progetto per la costruzione di un edificio polifunzionale ad Accumoli.

L’autorizzazione a pubblicare

Sono rimasto colpito nel leggere sul nostro giornale L’Alpino due articoli con sottoscrizione “Sezione di Domodossola”, dei quali non ho niente da eccepire in...

Chissà perche

Alla Messa di commemorazione per i 70 anni dalla morte di re Vittorio Emanuele III presso il santuario di Vicoforte, dove di recente sono state posate le sue spoglie, era presente un signore che indossava il cappello alpino. Anche se solo a titolo personale credo che il cappello alpino vada indossato per altre occasioni.

Giuseppe Avico 

Il pericolo delle notizie false

Quelli “studiati” le chiamano Fake News. Quelli cresciuti sentendosi dire: parla come mangi, e nella maggior parte dei casi si mangiava con semplicità da poveri contadini, le chiamano frottole, o più volgarmente balle. Se proprio siamo in vena di finezze stilistiche, le chiameremo notizie false. La prima, in ordine cronologico, secondo Papa Francesco, andrebbe cercata nientemeno che in un certo giardino, detto paradiso terrestre. 

Cos’è una fanfara?

Sono un bersagliere, classe 1936, assiduo lettore de L’Alpino. Ho notato che fra le numerose lettere inviate al direttore, vengono approfonditi, fra tanti, anche interessanti argomenti storici. Ebbene, da sempre, i bersaglieri sostengono che il termine “fanfara” è specifico di un complesso musicale composto esclusivamente da ottoni, come è, appunto, la fanfara dei bersaglieri. 

Una provocazione

Suggerisco di organizzare uno dei prossimi raduni a Scampia, Napoli. Forse è la volta buona che le strade vengono pulite, i muri puliti ecc… Tutto quello che è il vivere civile ed una vostra presenza potrebbe solo che fare bene.

Marino Visentin

Ai piedi del Golico

Monti brulli, sassosi, con bassi cespugli che non offrono alcun riparo. Il sentiero ripido, salivo e pensavo. È aprile, noi con equipaggiamento leggero, tempo bellissimo; loro, i soldati italiani con zaini pesantissimi, l’inverno del 1940-1941 piovoso e nevoso. Noi dovevamo affrontare quasi 1.200 metri di dislivello, loro, partivano da Tepeleni, quindi percorrevano ancora più strada. Io salivo e cercavo di immedesimarmi con loro, anche se era impossibile. 

Il cappello in eredità

Mi piacerebbe pensare che un domani il mio, e se vi piace i nostri cappelli alpini, possano andare di diritto ad uno dei figli, senza distinzione di sesso, ereditandone loro la responsabilità alpina di conservazione e preservandone cosi, anche la tradizione. Un bell’atto, quasi notarile, stipulato sotto il tetto di casa. 

Tutti in Sardegna

Ho letto anch’io quanto ha scritto Ferrari su L’Alpino di ottobre e quanto riprende a dire Camurati su quello di dicembre dove si caldeggia una futura Adunata nazionale in Sardegna. Concordo sulla risposta del direttore; l’impegno di organizzare un’Adunata nazionale in Sardegna esige una disponibilità di forze cui la Sezione Sardegna da sola non potrebbe far fronte. Ma con un congruo aiuto dal continente? 

Alla conquista di Vittorio Veneto

“Parole attorno al fuoco”, il concorso letterario organizzato in collaborazione tra la Sezione di Treviso e il Gruppo di Arcade, giunto alla 23ª edizione, può essere considerato senz’altro tra i più prestigiosi, se non il più prestigioso, dell’intero universo alpino, e da sempre costituisce richiamo per scrittori di fama o alle prime armi che vogliono cimentarsi sul tema “La montagna: la sua storia, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”. 

In segno di gratitudine

Nel numero di dicembre di Qui Magazine, edizione di Treviso, il sindaco Giovanni Manildo ha pensato bene di inviare gli auguri ai suoi concittadini indossando il cappello alpino. Pur essendo ancora memore e riconoscente verso il rappresentante della città che ci ha accolto per la nostra ultima Adunata nazionale non posso non stigmatizzare questa, a mio parere, scorrettezza; si è sempre giustamente detto: nessuna commistione tra politica ed alpini!

Alberto Bertozzi Gruppo e Sezione di Modena 

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