“Parole attorno al fuoco”, il concorso letterario organizzato in collaborazione tra la Sezione di Treviso e il Gruppo di Arcade, giunto alla 23ª edizione, può essere considerato senz’altro tra i più prestigiosi, se non il più prestigioso, dell’intero universo alpino, e da sempre costituisce richiamo per scrittori di fama o alle prime armi che vogliono cimentarsi sul tema “La montagna: la sua storia, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”.
Quest’anno la principale novità non è stata la provenienza da ogni regione d’Italia dei 60 partecipanti, il 40% dei quali alla “prima volta”, ma la “location in trasferta”, presso l’aula magna del seminario vescovile di Vittorio Veneto, a compimento dell’accordo con la Sezione sorella di solennizzare il percorso di avvicinamento al Raduno triveneto del Centenario che si terrà a metà giugno appunto nella Città della Vittoria inserendovi questa importante manifestazione culturale (così come la 22ª edizione l’anno scorso si è svolta a Treviso nel museo di S. Caterina, a corredo delle manifestazioni di “Aspettando l’Adunata del Piave”).
La cerimonia di premiazione, condotta dalla “voce alpina” Nicola Stefani (speaker ufficiale alle Adunate nazionali), si è svolta nel pomeriggio di domenica 7 gennaio: al tavolo delle Autorità erano presenti i Presidenti della Sezione ospitante Introvigne e di quella organizzatrice Panno, il Presidente del Comitato Barbon e della giuria Lugaresi, il gen. Genovese in rappresentanza del Consiglio Direttivo Nazionale e il Capogruppo di Arcade Migotto. Ma seduti tra il folto pubblico costituito – nota positiva – da molti cittadini vittoriesi attratti dall’evento, c’erano il Presidente di Conegliano Benedetti, l’ex consigliere di Raggruppamento Geronazzo, il sindaco Tonon, il vicesindaco di Arcade e capo di gabinetto della Presidenza regionale Gazzabin, il vice Presidente della Provincia di Treviso Bonotto e naturalmente diversi Consiglieri della nostra e delle altre Sezioni coinvolte.
A completare lo spiegamento di forze, il giovane ma affiatato coro “Vittorio Veneto” diretto dal maestro Giuseppe Borin e le due voci narranti Susanna Calesso e Fabiana Zanini. Nuova location, consueto svolgimento ben rodato: brevi discorsi di saluto del Rettore del seminario, dei rappresentanti delle Amministrazioni, dei presidenti Introvigne e Panno e dell’emozionato Capogruppo arcadese Rolando Migotto, un intermezzo musicale con la “Canzone del Piave” e la cerimonia è entrata nel vivo perché, per dirla con le parole del presidente della Giuria Giovanni Lugaresi “a dare Dignità, con l’iniziale maiuscola, a un premio, e quindi a Parole attorno al fuoco, sono i partecipanti e soprattutto i vincitori”. Passando alla valutazione dei migliori lavori “narrazioni sciolte, ben costruite, frutto di una esperienza letteraria notevole; testi concepiti fra realtà e fantasia, in grado di coinvolgere il lettore, in primis i giurati, ovviamente, con riferimento anche agli eventi che si ricordano nel Centenario della Grande Guerra”.
Per prima la proclamazione dei racconti segnalati, rigorosamente in ordine alfabetico: “Piccolo bianco fior” di Jacopo Azzimondi (Re), “Il disertore” di Maurizio Boschiero (Vi), “Una storia di montagna” di Roberto Cristiano (Na), “Lettere amaranto” di Michele Pelosi (Lc), “Alla luce della luna” di Giovanni Scanavacca (Ro), “Quando la bufera passerà” di Roberta Vendrame (Pn) e “Il tenente dell’Adamello” di Lauro Zanchi (Cr). Citazione d’onore per un “concorrente” un po’ speciale, una scuola di Auronzo di Cadore, i cui alunni si sono dichiarati entusiasti di poter partecipare raccontando una storia legata ai colori della Bandiera ed ottenere la considerazione della Giuria: ben vengano le partecipazioni di giovani e studenti!
Il primo premio speciale “Rosa d’argento alpino Carlo Tognarelli” per un racconto avente per protagonista una donna, è stato assegnato al racconto “Alpe calabrese” del mestrino Francesco Paloschi, in cui la montagna narra il coraggio di una ragazzina minacciata e braccata da due criminali piromani. Il secondo premio speciale “Trofeo Cavalier Ugo Bettiol” per un racconto su tema di particolare attualità, se l’è aggiudicato il racconto “Super santos” di Kristine Maria Rapino di Chieti. Dopo un altro intermezzo musicale, la proclamazione dei tre racconti vincitori: al terzo posto “Nero” di Rita Mazzon di Padova, con la sfortunata vicenda di un giovane nigeriano che, dopo aver perduto prima i genitori naturali e poi anche quelli adottivi in Italia, ne ritrova il calore nell’abbraccio di quel nonno apparentemente burbero.
Piazza d’onore per il racconto “Gas” di Paola D’Agaro di Pordenone, vicenda a sfondo bellico ambientata nel cruento teatro del fronte dell’Isonzo durante le battaglie per la presa di Gorizia dove venne fatto largo uso della subdola arma chimica. Vincitore indiscusso il racconto “Solo per amore” di Giorgio Visentin, alpino di Godega di Sant’Urbano, che già vinse il premio diversi anni fa: un preciso, puntuale esame introspettivo nell’animo del protagonista, il sottotenente Aldo Lanza, arruolatosi volontario per dimostrare all’amata il suo valore, che si accinge ad affrontare la temeraria, suicida impresa dell’attacco al Castelletto della Tofana di Rozes. Non va infine dimenticato l’aspetto solidaristico della manifestazione: ciascuno dei tre vincitori ha devoluto metà del premio in beneficenza.
La signora Mazzon al Gruppo alpini di Arcade, la signora D’Agaro all’Associazione opitergina “Amici di don Bruno” Onlus ed il vincitore Visentin al proprio Gruppo di Bibano-Godega. Dopo la lettura integrale del racconto vincente e l’esecuzione degli ultimi canti in programma da parte del coro, la cerimonia si è conclusa con un momento conviviale negli splendidi ambienti dell’antico palazzo: ricordo, per chi non avesse potuto partecipare, che i racconti segnalati e premiati, di questa come di tutte le edizioni precedenti, sono sempre disponibili, per la lettura o la stampa, sul bel sito internet del Gruppo di Arcade www.alpiniarcade.it.
Paolo Carniel