Un ricordo che conforta
Ecco quello che hanno saputo fare gli alpini del Gruppo Valpotenza della Sezione Marche con sede a Castelraimondo, piccolo paese di 4mila anime nel cuore dell’Appennino marchigiano. Alle spalle del monumento del paese troneggiano 54 pennoni, tanti quanti sono i nostri figli caduti in Afghanistan. In questi mesi, con pazienza e costanza smisurate gli alpini e le autorità del posto hanno chiesto e in buona parte ottenuto i vessilli delle città di appartenenza dei 54 Caduti.
Le bugie su Cantore
Caro direttore, ho condiviso la tua risposta alle argomentazioni di Francesco Tronconi relativamente al “Paradiso di Cantore” (L’Alpino di ottobre). Il Paradiso di Cantore assume un valore puramente simbolico e Antonio Cantore era un generale del Regio Esercito e doveva quindi obbedire agli ordini. Dispiace constatare che su Cantore si continui a parlare per luoghi comuni non conoscendo i fatti e soprattutto il personaggio.
Nastrini e medaglie
Ho letto su L’Alpino di novembre 2015 la lettera “Eroi di un tempo”, scritta da Edoardo Pezzutti, del Gruppo di Fontanafredda, Sezione di Pordenone. Non conosco questo alpino, né so quando e in quale reparto ha prestato servizio. Forse, durante i mesi di servizio, i suoi superiori non gli hanno spiegato bene il significato dei nastrini, che sono sempre portati sull’uniforme, né delle medaglie, portate in circostanze particolari.
I Caduti di Milovice
Gentilissimo direttore, mi permetto di disturbarti per una cosa a cui tengo molto. Per un amico. Questo mio amico ha perso non da moltissimo tempo sua mamma, che era del 1914, il papà della mamma ha combattuto la Prima Guerra Mondiale e dopo Caporetto è stato fatto prigioniero sul Monte Fior nell’Altopiano di Asiago.
Estro di alpino
Tutto ha inizio un mattino di novembre. In via Marsala 9, gli amici della Sezione di Como ci recapitano una scultura. Al centro del lavoro campeggia la prima pagina de L’Alpino del mese di ottobre, quella sulla preghiera. È talmente perfetta che la tocchiamo e ci chiediamo se non sia, per caso, una riproduzione fotostatica. E invece no. È proprio tutta in legno scolpito e poi dipinto. Incredibile.
Tesori in… soffitta
Tempo fa mi è capitata tra le mani una scatola polverosa, accantonata chissà quando. Al suo interno numerose lettere, un pacco di cartoline in franchigia o illustrate e un’agendina di pelle nera che ha catturato la mia attenzione. Ho capito subito che si trattava di un piccolo e breve diario, inviato per ricordo. La prima nota riportava: 24 maggio 1915 Monte Terzo, regione Pal Piccolo, Carnia.
Un “grazie” di 9mila tonnellate
Sono 8.990 le tonnellate raccolte lo scorso 28 novembre nei supermercati di tutt’Italia, durante la 19ª Giornata della colletta alimentare. Da qualche anno anche l’Ana è uno dei i maggiori sostenitori dell’iniziativa. Tra i 140mila volontari della Colletta c’erano migliaia di alpini delle Sezioni e dei Gruppi che hanno aiutato con entusiasmo, regalando un sorriso alle tante persone che hanno donato. Il generi alimentari raccolti - i volumi sono in linea con le 9.200 tonnellate dello scorso anno - verranno distribuiti nelle oltre 8mila strutture caritative convenzionate con il Banco alimentare e aiuteranno 2milioni di persone che in Italia vivono in povertà.
Rassegna dei calendari alpini a Imola
La 16ª rassegna dei calendari alpini, a cura del Gruppo di Imola Valsanterno e de L’Alpino Imolese, si terrà a Imola il 6 marzo 2016, in collaborazione con la Sezione Bolognese Romagnola. Ogni testata giornalistica alpina, Sezione, Gruppo o reparto alpino interessati dovranno far pervenire entro il 31 gennaio 2016 due copie del proprio calendario 2016 all’indirizzo del Gruppo alpini Imola Valsanterno, piazza Gramsci 21, 40026 Imola (Bologna). Per informazioni telefonare a Giovanni Vinci 0542/682785, cell. 334/3930680 e-mail: giovinalpin@libero.it oppure a Dante Poli 320/0625078, e-mail: imola.bologneseromagnola@ana.it
Passato, presente e futuro
Domenica 22 novembre i Presidenti delle Sezioni in Italia hanno risposto all’annuale invito che rappresenta un momento di confronto importante nella vita associativa. Erano presenti 79 Sezioni su 81. Il Presidente Sebastiano Favero ha aperto i lavori con il saluto alla Bandiera, che caratterizza e apre ogni nostro incontro alpino. Anche per la riunione di quest’anno lo spirito è stato sostanzialmente quello di un momento di confronto aperto, basato su un approccio squisitamente alpino, ovvero franco e sincero, soprattutto costruttivo.
Il coro ANA di Milano in concerto al Conservatorio
“Amis, ve raccomandi la mia baracca…”, con questo appello, negli ultimi giorni della sua vita terrena, don Carlo Gnocchi ci lasciava. Era il 28 febbraio 1956, in tarda serata, in una camera della clinica Columbus di Milano. La sua preoccupazione per la sua “opera”, la Pro Juventute, era ben evidente in quelle poche parole. Con la consapevolezza di essere erede e continuatrice di quell’Opera, la Fondazione che oggi porta il suo nome, ha approntato un calendario di iniziative e celebrazioni per il 60º anniversario della morte del Beato.
Pellegrinaggio a Milovice
Tra le tante cerimonie in omaggio ai Caduti, quella che ogni anno le Sezioni di Belluno e Conegliano celebrano al cimitero di Milovice suscita un’emozione particolare. La cittadina a 30 km da Praga fu da sempre luogo di detenzione per i prigionieri di guerra, russi, serbi e dopo la rotta di Caporetto anche di molti nostri connazionali.
A Brescia per Nikolajewka
Belogorje, Novo Kalitva, Opyt, Sheljakino, Warvarovka, Romanchovo, Scororib, Nowo Karkowka, Valuiki, Nikitowka, Arnautowo, Nikolajewka: sembra una giaculatoria, la formula magica con cui uno sciamano vuole chiamare a raccolta gli spiriti e invece è un rosario di morte e di speranza insieme, di muta disperazione e di eroismo, il cui esito ultimo, ce lo dice la storia, sarà una dura disfatta da leggere, però, come una grande vittoria. Qualcuno, forse non a torto, l’ha definita “un’avanzata all’indietro”, altri l’hanno definita una “salutare presa di coscienza della follia collettiva” che aveva portato i nostri governanti a seguire un pazzo.