“My number is up”, presentazione a Lugagnano

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Il suo nome è intrecciato a doppio nodo con il dramma di Nikolajewka. Perché il suo sacrificio sul campo di battaglia russo contribuì in maniera determinante alla salvezza di gran parte dei suoi compagni. E per ricordare il generale di brigata Giulio Martinat, Medaglia d’Oro al Valor Militare, la sezione veronese dell’Associazione Nazionale Alpini e il Gruppo di Lugagnano, in collaborazione con l’associazione Museo Storico “Baita Monte Baldo”, hanno organizzato una serata a lui dedicata. L’appuntamento è per sabato 30 aprile alle 20,30 alla Baita Alpini di Lugagnano di via Caduti del Lavoro dove il nipote del generale Martinat, Marco Brogi, presenterà il romanzo «My number is up», scritto nel 2014 per celebrare la figura del nonno. 

Nato il 24 febbraio 1891 a Maniglia di Perrero (Piemonte), Martinat fu protagonista degli eventi bellici dell’inizio del secolo scorso: dalla Guerra in Libia alla Prima Guerra Mondiale (combattuta sul fronte italiano e su quello francese), fino alla Seconda Guerra Mondiale (Albania, Grecia e Russia). Capo di Stato Maggiore della Julia dal 1937 al 1941, fu inviato in Russia agli ordini del generale Gabriele Nasci. Il generale Martinat è uno degli eroi di Nikolajewka, dove perse la vita nel tentativo di infrangere le linee del nemico per consentire una via di fuga ai compagni, il 26 gennaio 1943.

«Fin da piccolo ho partecipato agli incontri di mia madre con i reduci che raccontavano di mio nonno – racconta l’autore -. E avendo a disposizione un’importante documentazione, oltre alla possibilità di fonti dirette, ho deciso di raccontare la storia di mio nonno. Ho scritto sentendomi libero da qualsiasi stile narrativo e, pur basandomi fedelmente ai dati biografici, ho voluto immaginare tre incontri che il nonno avrebbe potuto realmente avere con il feldmaresciallo tedesco Erwin Rommel».

Nel corso dei suoi studi, Brogi ha infatti scoperto che il nonno e l’ufficiale tedesco ebbero una carriera militare sostanzialmente parallela. «Furono promossi di grado in contemporanea in più occasioni – ricorda l’autore -. E in tre occasioni, nel 1913, nel 1920 e nel 1942 si trovavano nello stesso giorno nello stesso luogo: così ho deciso di farli incontrare nella finzione letteraria».