Due fiammate Tricolori esplose all’unisono a chilometri di distanza, visibili in linea d’aria dai due monti veronesi: Il Baldo, sul crinale di Costabella, e in Lessinia dalle trincee del Ridotto del Pidocchio. Le penne nere veronesi hanno celebrato così i 150 anni del Corpo degli alpini.
I due gruppi, alle 11.30 precise di questa mattina, sulle rispettive cime che si guardano attraverso la val d’Adige, hanno accesso all’unisono i fumogeni con i colori dell’Italia. E il momento è stato di commozione e silenzio. L’anniversario, del resto, è di quelli che è importante celebrare: il secolo e mezzo dall’istituzione delle Truppe Alpine dell’Esercito, create dal Regio Decreto firmato il 15 ottobre 1872 da Vittorio Emanuele II a Napoli. E proprio a Napoli, il prossimo fine settimana, si terranno le cerimonie solenni cui parteciperà anche una delegazione di alpini veronesi. Per anticipare il giorno del 15, in tutta Italia, in queste settimane si sono svolte manifestazioni e celebrazioni sia sui monti che sulle cime più alte, raggiunte solo da personale altamente qualificato del Centro Addestramento Alpino. Le ascensioni sono state suddivise infatti in “extra difficili”, “difficili” e cioè salite dai plotoni “alpieri” e “facili”, e infine salite a livello di compagnia alpini. L’evento organizzato dall’ANA Verona su Baldo e Lessinia si colloca in quest’ultimo, minimo, grado di difficoltà. L’obiettivo di ANA Verona era infatti coinvolgere molti alpini, amici, famiglie e cittadini tutti. E la scelta si è rivelata vincente. La salita sui due monti veronesi è stata infatti decisamente partecipata: una sessantina i gagliardetti presenti, equamente divisi sui due crinali, e un centinaio di persone – non solo alpini ma anche familiari, amici, bimbi e anziani – per monte. In Lessinia, è intervenuto il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli, insieme al vice presidente Maurizio Trevisan. Sul Baldo, invece, altri consiglieri del direttivo dell’ANA Verona accompagnati dal comandante del IV Reggimento alpini paracadutisti Ranger Fulvio Menegazzo.
“Questa cerimonia, in due punti distinti e simbolici per noi alpini veronesi come Costabella e le trincee della Lessinia testimoniano la necessità di unità. In questo momento complesso dobbiamo rimanere uniti e condividere con la società tutta i nostri valori alpini attraverso la Memoria e la storia”, ha commentato il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli.
L’iniziativa di forte valore simbolico e altrettanto visivo, ha chiuso una serie di iniziative culturali e sportive che, unite alle attività addestrative svolte dalle Truppe Alpine dell’Esercito, contribuiscono a costruire il ritratto di questo nostro Corpo fondato un secolo e mezzo fa. Sono stati centocinquant’anni durante i quali l’Associazione Nazionale Alpini ha costruito una realtà operativa ed associativa unica al mondo con un’identità valoriale e culturale che unisce alpini in armi e in congedo, saldamente protagonisti di quella che è la più importante associazione d’Arma al mondo.
La ricorrenza di ieri, tra l’altro, è arrivata a poche ore di distanza da un altro momento altamente simbolico che ha visto le penne nere veronesi protagoniste. Si tratta del passaggio, l’altra sera dopo le 21, alla stazione di Peschiera, del Treno del Milite Ignoto. Ad accogliere il convoglio, che ha iniziato da pochi giorni il suo viaggio attraverso l’Italia che si concluderà a novembre a Roma, il consiglio direttivo dell’ANA Verona e decine di alpini, oltre a rappresentanze civili e militari tra cui la sindaca di Peschiera Orietta Gaiulli.