Valori alpini

    0
    448

    Da aggregato vorrei portare il mio piccolo contributo per far conoscere alle giovani generazioni la ricchezza del patrimonio di valori dei nostri amati alpini. Come docente lo scorso 26 gennaio sono entrato nelle aule, raccontando le vicende della campagna di Russia e il contenuto della Giornata della memoria e del sacrificio degli alpini. I ragazzi conoscono le penne nere per gli aiuti e il volontariato che portano nei vari territori, ma nulla sapevano della Russia e del significato del “tornare a baita”. Occhi e orecchie spalancate hanno accolto il mio racconto che ho attualizzato spiegando loro che le piccole scelte quotidiane della vita prendono volontariamente (o inconsapevolmente) spunto dagli esempi ricevuti nella propria crescita. E i concetti di amicizia, solidarietà, attaccamento alla propria terra, pace e carità sono stati incarnati e tuttora sono vivificati attraverso i gesti di tanti alpini, a cui anche io oggi mi ispiro. Già dai tempi dell’università con alcuni amici, appassionati di montagna e canti alpini, abbiamo dato vita a un coro – il “L’è ben ver” – con cui abbiamo girato tante scuole, contenti nel vedere ragazzi e ragazze che ascoltavano con stupore i nostri racconti. Abbiamo attinto dalle esperienze sia del coro della Sat e della famiglia Pedrotti, sia dai Crodaioli e di Bepi De Marzi nonché dalla tradizione popolare, animati dal carisma di don Giussani che ci ha educato che il canto è originato dalla gioia di appartenere. Negli ultimi anni ulteriore contributo è stato lo spettacolo teatrale realizzato dal regista milanese Andrea Maria Carabelli: l’abbiamo accompagnato a portare in tanti teatri e scuole la rievocazione storica della ritirata di Russia intitolata “Ritorneranno”, raccontata attraverso le parole del beato don Carlo Gnocchi. Pochi giovani, purtroppo, sanno perché gli alpini sono così e quale storia li e ci (mi ci metto dentro anche io, classe 1984, esente dalla leva, ma appassionato alla nostra storia) ha forgiati.

    Giovanni Botti, aggregato Sezione di Piacenza

    Caro Giovanni, la tua passione non può che confortare. Soprattutto quanti sono, più che comprensibilmente, preoccupati per il nostro futuro. C’è estremo bisogno di persone che condividano i nostri valori e portino avanti con noi una storia inimitabile, come quella degli alpini.