Una parata in sordina, pensando ai terremotati

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    È stata un parata in sordina, questa del 2 Giugno. Non perché non si volesse festeggiare il 66° anniversario della Repubblica Italiana, ma perché lo sfarzo della parata militare sarebbe sembrato fuori luogo in un momento particolarmente doloroso per le migliaia di cittadini terremotati e le migliaia di vigili del fuoco, militari e volontari che nei campi allestiti ai margini di tanti paesi si prodigano nella loro assistenza. 

     

    Sobrietà, aveva detto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, e sobrietà è stata: un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto, niente cavalli né mezzi corazzati, nessun intervento delle Frecce Tricolori, fanfare silenziose al passaggio delle tribune ma solo tamburi in sordina a scandire il passo.

    Ridotti a un paio di migliaia i militari che hanno sfilato dietro i gonfaloni delle regioni e delle province colpite dal terremoto. Il tutto in soli 50 minuti. Le Truppe alpine erano rappresentate dalla fanfara della brigata Taurinense e da una compagnia del 7° reggimento. Fra le Associazioni d’Arma era presente anche il nostro Labaro – quest’anno scortato dai già vice presidenti nazionali Antonio Arnoldi e Luigi Bertino – qui ripreso al passaggio davanti alla tribuna d’onore.