Una canta, per dire grazie

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    Siamo ospiti all’Adunata della parrocchia di Ranica (Val Brembana) accolti da don Paolo. Tutte le porte ci vengono aperte. Prima di spostarci in ammassamento vogliamo in qualche modo sdebitarci, magari con un’offerta. Ma don Paolo rifiuta e ci chiede, in cambio, la sola nostra disponibilità a cantare un’unica canzone alpina alla fine della Messa. Giunge l’ora la spaziosa chiesa è gremita di fedeli! Siamo titubanti, ma ecco che entra don Paolo, celebra la messa con il cappello alpino, indossa lo zaino, poi lo ripone, un bambino sale sulle sue spalle. Nell’omelia il parroco racconta della sua esperienza militare, di come la scelta del servizio cristiano sia scaturita anche grazie ai valori ed insegnamenti che la naja alpina ha trasmesso a lui. Saliamo sull’altare, cantiamo, la gente applaude, qualcuno piange, tutti ci ringraziano. Semplici e nuove emozioni.

    Roberto Marcuz Fiume Veneto (Pordenone)

    Storie di ordinaria alpinità. Non fanno notizia e quindi non compaiono sui giornali o le TV, ma entrano nell’anima e ci aiutano a vedere le nostre manifestazioni nell’autenticità dello spirito alpino

    Pubblicato sul numero di dicembre 2010 de L’Alpino.