Un Reduce, classe 1913: 'Grazie, egregia mia Associazione…'

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    Com’è noto, il Consiglio Direttivo Nazione ha deciso di conferire ad ogni reduce della seconda guerra mondiale un attestato di riconoscenza e di riconoscimento per aver servito la Patria in guerra. Cerimonie si stanno svolgendo un po’ in ogni sezione e in tantissimi gruppi.

    L’Alpino ne ha dato conto una volta per tutte, perché sarebbe impossibile pubblicare un resoconto delle cerimonie, che risulterebbero ripetitive e difficilmente complete, compito invece che lasciamo alle testate di sezione e di gruppo. Ma ci sia permesso fare un’eccezione, perché la lettera che pubblichiamo è sintomatica dello spirito con il quale i nostri cari reduci accolgono questo riconoscimento. È di Giulio Azzalini, classe 1913, sergente del 20º raggruppamento alpini sciatori del battaglione Moncenisio, della Taurinense.

    L’anno si è chiuso con l’incontro del nostro presidente nazionale Corrado Perona con i giovani dei quattro raggruppamenti, l’anno appena iniziato guarda già all’appuntamento di Asiago e dell’Ortigara: quanto ci comunica questo reduce è un alto insegnamento sul rispetto della tradizione alpina, sul senso del dovere, sull’attaccamento all’Associazione: ciascuno, a seconda della propria sensibilità, ne faccia tesoro e costume di vita.

    Egregia mia Associazione,
    voglio con questa ringraziarvi moltissimo e nel contempo l’ANA che attraverso voi, mi ha fatto pervenire la pergamena che terrò con estrema cura e che conserverò gelosamente per i giorni che mi restano da vivere. Forse tanti forse meno di tanti ma saranno giorni che vivrò come ho sempre vissuto. Da alpino. Il vero alpino nasce, ma cresce ed invecchia portandosi sempre appresso quella che è la cosa più importante a lui insegnata durante la naia ed ancor più durante gli anni della guerra: il dovere di servire la Patria, la famiglia, il lavoro, di comportarsi da uomo, meglio da alpino sempre e dovunque. Ho sempre seguito questo insegnamento e sono riconoscente al Corpo che mi ha indicato questa strada. E la mia riconoscenza va a chi si è ricordato di questo vecio facendogli pervenire un dono graditissimo.

    Sergente Giulio Azzalini